Cenerentola, recensione: un remake a ritmo di cover musicali

La recensione di Cenerentola, il nuovo remake della classica fiaba disponibile dal 3 settembre 2021 su Amazon Prime Video.

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a cura di Francesca Sirtori

Un rientro esplosivo sui nostri schermi, quello della programmazione di Amazon Prime Video che ci accoglie in questo periodo post vacanziero. Il mese di settembre per la piattaforma dello streaming del colosso di Jeff Bezos si apre infatti con la messa online di un remake sotto forma di musical che vale davvero la pena di non perdere, dopo che ne è stata prorogata l'uscita e spostata dalle sale allo streaming. Si tratta del nuovo Cenerentola (Cinderella), disponibile dal 3 settembre con protagonista la cantante cubana Camila Cabello e che vede nel cast non solo volti poco noti, ma cala anche assi nella manica come l’ex James Bond, Pierce Brosnan, o la voce atomica di Idina Menzel, già nota al pubblico anglofono (e agli amanti delle versioni originali) per aver doppiato Elsa in Frozen. Solo da questi brevissimi accenni, vi stiamo dando qualche indicazione su cosa vi attende nella visione del film in questione, due ore di pura adrenalina. Senza troppe anticipazioni, vi raccontiamo le nostre opinioni su questa nuova pellicola targata Sony e diretta da Kay Cannon, che conta nelle sue produzioni diverse commedie romantiche alle sue spalle, oltre a essere prodotta da Leo Pearlman, James Corden (che vediamo anche nel cast), Jonathan Kadin e Shannon McIntosh.

Cenerentola, una fiaba classica a ritmo di canzoni attuali

Riprendendo la storia originale, senza troppe variazioni sul tema, Cenerentola è una ragazza rimasta orfana della madre e successivamente del padre, con la passione per i vestiti e la moda e trascorrendo le sue giornate tra faccende domestiche e lavori alla macchina da cucito (sapientemente brandizzata Singer). Dunque rimane nella famiglia della matrigna con le due sorellastre, in questa versione decisamente più simpatiche e apprezzabili rispetto alle due giovani acidelle che siamo abituate a conoscere. Questo remake infatti punta sull’edulcorazione della vicenda, mirando a intrattenerci per tutta la durata del film con una storia basata sulla musica, sul colore sgargiante delle ambientazioni e dei costumi, senza dimenticare l’adrenalina che i nostri personaggi sprizzano da tutti i pori.

La frizzantezza della colonna sonora di questo musical è dettata in particolar modo dalla rivisitazione non solo della storia in sé, ma anche delle varie canzoni non originali: si passa dai Queen a Madonna, per darvi solo qualche esempio dei pezzi più grossi del panorama musicale mondiale, fino ad altri brani comunque molto noti come Am I wrong di Nico & Vinz o You Gotta Be di Des'ree, fino a Perfect di Ed Sheeran. Come suggerisce il fatto che si tratti di un musical, le scelte di brani e di generi di appartenenza è fondamentale e ben calibrata: si spazia dai titoli pop alle versioni a cappella, fino al rock e al rap e r’n’b che ricorda, per brani e per coreografie, il pluripremiato musical Hamilton di casa Disney.

Guardando invece alla storia in sé, questa presenta tutti gli elementi di base che servono per renderla aderente alla vicenda, ma i personaggi non sono fisicamente simili a quelli che siamo abituati a vedere: in parte per la questione relativa alla presenza nel cast dei film di persone di razze ed etnie differenti, in parte per dare una chiave di lettura nuova e fresca, la Cinderella di questo film non ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, come siamo abituati a vedere, così come la fatina che accorre in suo aiuto è “Fab G”, interpretato da Billy Porter, attore di colore e cantante icona nella comunità LGBTQI+, elmenti che mostrano come  le distanze vengono prese in maniera ben dichiarata rispetto alla versione tradizionale. Differenze che ultimamente stanno caratterizzando non solo questa pellicola, ma anche altre storie di casa Disney, come La Sirenetta, e che sono il segno del cambiamento dei tempi (e delle regolamentazioni), ma che chiaramente non inficiano la riuscita di questo film. Nemmeno evitando il celeberrimo Salagadula megicabula bibbidi-bobbidi-bu.

https://www.youtube.com/watch?v=T1NeHRuPpoM

I punti salienti narrati tra dialoghi e brani

Abbiamo visto la versione originale, dunque ci auguriamo che il doppiaggio sia all’altezza del livello canoro sublime raggiunto dagli attori, accompagnato dalla capacità dell’intero cast di portare sullo schermo una storia vivace, fresca, genuinamente costellata da momenti di pura ironia e battute spigliate che trasportano una fiaba classica, ma ancorata al passato, in un’atmosfera decisamente contemporanea. Un lavoro registico che abbiamo apprezzato e che ha ripreso tutti i passi fondamentali della storia originale, ciascuno segnato da brani di fama internazionale, se non mondiale, e che vanno a comporre una colonna sonora di tutto rispetto e in grado di coinvolgere tutti gli spettatori amanti di musical.

Non mancano chiaramente i momenti di dialogo, alternati a quelli cantati, durante i quali i protagonisti hanno modo di esporsi e dare un po’ più forma al proprio personaggio: dal sogno nel cassetto (o meglio, nel sotterraneo) di Cenerentola di diventare confezionatrice di abiti, all’incontro con il principe, fino alla classica corsa di rientro a casa allo scoccare della mezzanotte, e via dicendo.

Cenerentola su Amazon Prime Video diventa dunque una buona occasione per trascorrere due ore incentrate su cover musicali di ottima qualità: da performance corali a soliste, passando per coreografie ottime, ma che non riescono a eccellere in questo genere, per quanto riescano in ogni caso a far portare a casa il risultato a questo film. Un ottimo debutto sullo schermo dunque per la “señorita” Camila Cabello e per il suo bel principe azzurro, Nicholas Galitzine, che insieme portano sullo schermo una coppia sobria, forse non assortita alla perfezione, ma comunque ben performante e “pulita”, ribadendo ancora una volta l’attenzione totalmente focalizzata sul contenuto in sé e non tanto sulle modalità espressive. Una regia fondata sulla musica, sulle emozioni che ogni pezzo sa esprimere e sulla capacità di far tornare in auge, con l'ennesima interpretazione, una storia decisamente imperitura.