Con i cinema chiusi, i film iniziano a debuttare in streaming

Ai film in uscita non resta che trovare soluzioni alternative alla distribuzione cinematografica e l'unica apparente soluzione sembra essere il debuttare in streaming.

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a cura di Walter Ferri

Con i cinema ormai chiusi in buona parte del mondo occidentale, gli studios stanno piangendo l'impossibilità di pubblicare i film la cui produzione è già terminata. Nella speranza di un veloce ritorno a uno stato di normalità, i blockbuster vengono perlopiù fatti slittare a tempo indeterminato, ma i film minori finiscono in un limbo da cui è difficile uscire incolumi.

A stravolgere questo stato di incertezza giunge The Lovebirds, commedia romantica della Paramount Pictures diretta da Michael Showalter. Si tratta di un film minore, dal basso profilo, quasi del tutto ignoto al di fuori dei confini statunitensi, ma che ora catalizza l'attenzione globale grazie alla sua strategia di distribuzione. Con l'uscita cinematografica frustrata dall'emergenza sanitaria, il distributore ha deciso di stringere accordi con Netflix per permettere alla pellicola di debuttare in streaming.

Il sodalizio tra Netflix e Paramount non è inedito – basti vedere The Cloverfield Paradox – e gli studios sono ben lungi dall'applicare questa risoluzione anche alle produzioni più importanti, ma questo episodio denota un precedente unico che, in tutta probabilità, ispirerà molte aziende omologhe. Paramount, d'altronde, sta applicando in senso radicale una strada che aveva già battuto nei giorni scorsi assieme a Walt Disney Studios, Universal Pictures, Focus Features.

Se The Lovebirds è il primo film a essere tradotto direttamente in streaming, altri sono comparsi brevemente ai cinema per vedersi presto frustrati dalla chiusura delle sale. Sonic the Hedgehog, Onward, The Hunt ed Emma verranno infatti convertiti in tempi contenuti per servizi di Video On Demand, sfruttando il più possibile il loro periodo di esposizione mediatica per cercare di limitare le perdite del botteghino.

Nel frattempo, Netflix e YouTube rispondono agli appelli del membro della Commissione Europea Thierry Breton, riducendo il bitrate del loro traffico dati e, di fatto, calando la qualità video dei loro servizi. Un approccio a cui aderirà presto anche Disney, la quale lancerà Disney+ il 24 marzo.