Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Michael Waldron sul futuro di Stephen Strange

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Michael Waldron sul futuro di Stephen Strange

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a cura di Manuel Enrico

Doctor Strange nel Multiverso della Follia
non smette di far parlare di sé. Dopo averci ricondotti nel Marvel Cinematic Universe e averci spinto a cercare easter egg nelal nuova avventura di Stephen Strange, il nuovo capitolo del franchise rimane al centro dell’attenzione, grazie alle parole con cui lo sceneggiatore del film diretto da Sam Raimi, Michael Waldron, ha commentato il futuro di Strange dopo Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Michael Waldron sul futuro di Stephen Strange

Nelle scene finali del secondo film dedicato a Stephen Strange (Benedict Cumberbatch), assistiamo infatti alla comparsa del terzo occhio, una presenza che in precedenza aveva caratterizzata lo Strange malvagio incontrato dallo Stregone del Marvel Cinematic Universe. Come in molti hanno precisato, questa nuova caratteristica di Strange potrebbe esser un ricordo del suo, seppur breve, contatto con il Darkhold. Contrariamente ai fumetti, dove Strange era solito evocare il terzo occhio utilizzando l’Occhio di Agamotto, quanto visto nel film sembra indicare una nefasta conseguenza per l’inquilino di Becker Street.

A commentare questo dettaglio e la sua importanza per il futuro di Stephen Strange dopo Doctor Strange nel Multiverso della Follia è stato Michael Waldron, che non ha mancato di affrontare questo dettaglio durante un’intervista con ComicBook:

“E’ il prezzo da pagare. Come ha detto Wong, ‘Hai usato il Darkhold per possedere il tuo stesso corpo’. Di sicuro, ci sarà una conseguenza. E’ stato in parte un richiamo all’Evil Dead di Sam Raimi, con quel gemito finale, giusto a dire ‘O mio Dio, alla fine le cose allora si mettono male!’. Quindi sì, vedremo in futuro cosa tutto questo significhi per Stephen”

L’utilizzo da parte di Strange dei poteri oscuri del Darkhold potrebbe dunque essere uno dei temi portanti del futuro del personaggio, che dovrebbe tornare in un terzo film a lui dedicato. L’utilizzo del Dreamwalking, incantesimo oscuro, ricorda in un certo senso quanto fatto dall’Antico (Tilda Swinton), che non aveva esitato da utilizzare magie proibite per un fine più nobile, sostenendo che ‘A volte bisogna infrangere le regole, per servire un bene superiore’. Un aspetto che è stato sottolineato anche da Michael Waldron:

“Il Multiverso gli ha posto uno specchio davanti, obbligando a fare delle riflessioni su di sé, su aspetti che non avrebbe mai voluto affrontare. Anche quando ha subito l’incidente in auto (in Doctor Strange, NdR), anziché riflettere su chi fosse, ha deciso di diventare il più potente stregone esistente. Non è un tizio che accetta di andare in terapia. Credo che ora sia stato costretto ad affrontare se stesso in questa avventura, e che come riflesso ora sia più capace di prima a far parte di una squadra”

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