Dune: Un Gioco di Conquiste e Diplomazia, la recensione

Dune: Un Gioco di Conquiste e Diplomazia arriva finalmente in Italia grazie ad Asmodee. Ecco a voi la nostra recensione!

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a cura di Giovanni Arestia

Ogni gioco da tavolo ha un'ambientazione, un tono, uno scopo e un pubblico previsti fin dalla sua progettazione. Ciò non toglie che possa essere giocato anche al di fuori della sua configurazione iniziale, ma di solito quando un titolo soddisfa le intenzioni del designer, il tema e i meccanismi questo permette di portare i giocatori all'interno di una sfida narrativa, sociale o strategica ben delineata. Uno dei casi più emblematici di questo preambolo iniziale fu con Dune, il gioco ufficiale della nota saga letteraria sci-fi di Frank Herbert (che potete recuperare su Amazon) pubblicato per la prima volta nel 1979 da Avalon Hill. A quel tempo i giochi da tavolo stavano entrando in una fase con storie epiche di tutti i generi attraverso l'uso di meccaniche provenienti dai giochi di ruolo o con un forte impianto strategico tra bonus e malus.

Purtroppo il ritmo di gioco di allora tiene a malapena il passo con la miriade di distrazioni a cui sono soggetti i giocatori di oggi e anche 120 minuti (durata media di Dune del 1979) possono sembrare troppi per alcuni. Eppure, molte volte, quei giocatori sono gli stessi che bramano la sensazione che un titolo epico più lungo potrebbe offrire ed ecco perché molti editori hanno cercato di riprogettare e riconfezionare giochi più lunghi in uno spazio temporale più breve tramite giochi di carte, roll-and-write o titoli per due giocatori. Probabilmente con questo obiettivo ben in mente, Gale Force Nine e i creatori Peter Olotka, Jack Kittredge, Bill Eberle, Greg Olotka e Jack Reda hanno deciso di riprogettare il gioco originale di Dune ideando Dune: Un Gioco di Conquiste e Diplomazia acquisendo i diritti d'autore della Legendary Pictures. Il gioco arriva in Italia grazie ad Asmodee e con questa recensione cercheremo di rispondere a un'importante domanda: con la riduzione del tempo di gioco medio, della complessità e del numero di giocatori, rimane ancora epico?

Dune: Un Gioco di Conquista e Diplomazia - unboxing e materiali

Come di consueto, prima di addentrarci nel gioco, è importante porre un focus sulla scatola di gioco e ai suoi componenti interni. Questa, dalle dimensioni e dal peso alquanto generose, presenta una grafica che riprende la pellicola cinematografica di Denis Villeneuve sia per colorazione che per la presenza dei personaggi principali con i relativi attori. Una volta aperta la scatola, possiamo osservare come Dune: Un Gioco di Conquista e Diplomazia è gioco ricco di componenti, ma che purtroppo non emergono particolarmente per la loro originalità fatta eccezione per i dischi delle Battaglie i quali, oltre ad avere una ruota specifica per indicare il numero di truppe, hanno un alloggio specifico per i segnalini comandante. I componenti di gioco, infatti, sono: 1 tabellone, 278 segnalini, 1 dado, 94 carte, 6 schede fazione, 2 dischi della battaglia e 1 regolamento.

Oltre alla grafica della scatola, l'intero impianto grafico richiama il film di Villeneuve e questa, al di là di una scelta puramente di marketing, consente di avvicinare anche il giocatore casual al gioco. Per quanto riguarda la qualità dei materiali è impossibile non notare una certa fragilità nelle carte che obbliga il giocatore a utilizzare delle bustine protettive per evitare che si possano rovinare dopo poche giocate. Interessanti, invece, le plance e funzionali e ben strutturare per ospitare tutte le carte necessarie per indicare le peculiarità della propria fazione. Infine, nonostante siano presenti molti elementi di gioco, è presente un comodissimo organizer per riporli comodamente a fine partita senza il rischio di perderli durante gli spostamenti.

Una sfida lunga 5 round e 7 fasi di gioco

L'ambientazione del titolo è, ovviamente, il pianeta Arrakis dove quattro fazioni di giocatori combattono per il controllo. Dai 2 ai 4 giocatori di età superiore ai 12 anni potranno scegliere tra l'Imperium, gli Atreides, gli Harkonnen e i Fremen affinché possano prendere il possesso del pianeta. Pertanto ogni giocatore prende i segnalini comandante, truppe e spezie nella quantità che differisce a seconda della fazione e, allo stesso modo, prende una o due carte traditore dal mazzo dedicato (sempre in base alla fazione). Ogni partita si svolge in cinque turni ognuno dei quali è suddiviso nelle seguenti sette fasi:

  • Tempesta: il settore della tempesta si sposta sulla mappa come determinato da un tiro di dado da 8 facce. Se viene lanciata una specifica faccia di dado, il primo giocatore può scegliere fino a che punto si muove la tempesta, distruggendo idealmente le forze avversarie non protette. In ogni caso la tempesta porta distruzione, sia di spezie che di truppe fisicamente presenti nei settori sabbiosi dove passa l'evento atmosferico.
  • Esplosione di Spezia: viene estratta una carta a caso dal mazzo apposito e si collocano i relativi segnalini Spezia nei territori indicati dalla carta. Attenzione, perché potrebbe essere estratta anche una carta "Verme della Sabbia" e in questo caso tutte le truppe e le Spezie estratte nel turno precedente vengono distrutte. Fanno eccezione le truppe Fremen che possono cavalcare lo spaventoso verme.
  • Acquisizione delle Carte: si possono pescare fino a 4 carte Battaglia, ma si possono compare anche fino a 3 carte Mercato pagando due Spezie per ogni carta. Le prime carte vengono utilizzate per potenziare i comandanti durante gli scontri con gli avversari, quelle acquistate invece rappresentano dei bonus da utilizzare durante le varie fasi.
  • Risveglio: le truppe o i leader distrutti non sono scomparsi per sempre. Durante questa fase i giocatori possono pagare Spezie per rimandare le unità nelle loro riserve, in attesa di essere schierate o riutilizzate.
  • Trasferimento e Movimento: pagando una Spezia, i giocatori possono scegliere di spostare e schierare diversamente le unità sulla mappa a esclusione dei settori dove è in atto la tempesta. Muoversi, invece, consente di spostare le truppe di un massimo di tre territori adiacenti a esclusione delle roccaforti occupate da un'altra fazione.
  • Battaglia: se le unità di due o più fazioni occupano lo stesso territorio, si verifica una battaglia. Ogni giocatore prende un Disco della Battaglia e indica segretamente quante truppe stanno impegnando nello scontro. Questo è anche il numero massimo di unità che possono essere sconfitte. Inoltre, i giocatori possono selezionare uno dei loro dischi leader e qualsiasi carta Battaglia che desiderano impegnare. Entrambi possono anche aumentare la loro forza usando eventuali carte bonus. Vincere la battaglia garantisce l’acquisizione di Spezie, ma nel corso della stessa può essere usata anche la carta Traditore. Qualora un giocatore possieda il comandante indicato dall’avversario tra le proprie carte “traditore” questo fa vincere immediatamente la battaglia e non perde né truppe né carte.
  • Raccolta delle spezie: la fase finale del round consente ai giocatori nei territori con Spezie di raccogliere una Spezia ogni due truppe presenti nel territorio.

Oltre a questo, bisogna considerare anche le abilità asimmetriche specifiche del giocatore. Una delle abilità principali dei Fremen, ad esempio, è quella di non essere distrutti dalla tempesta, ma ogni fazione ha un particolare insieme di abilità che li rende unici e fondamentali in ogni fase di gioco. In ogni caso, si continua a giocare fino al quinto round, a meno che dal terzo uno dei giocatori possiede tre roccaforti, allora a quel punto la partita finisce e lui è automaticamente il vincitore. In una partita normale, si arriva fino al quinto turno e si contano i punti sommando le roccaforti possedute e la quantità di Spezie totali. Chi ha più punti è il vincitore del gioco.

Tutto perfetto, ma manca la vera anima di Dune

Dune: Un Gioco di Conquista e Diplomazia è una buona riproposizione del gioco originale, ma purtroppo il ridimensionamento generale si sente. Ci sono dei problemi legati soprattutto "all'epicità del titolo" e alla portata delle battaglie. Nel gioco originale, infatti, si giocava in massimo sei giocatori e con ben 15 round completi. Tra le meccaniche di gioco spiccavano sia la creazione e la rottura di alleanze, ma anche battaglie impegnative che limitavano in qualche modo il recupero delle Spezie. La nuova riproposizione, invece, presenta delle meccaniche più simili al gioco del poker e questo, inevitabilmente, riduce la tensione strategica degli scontri: i giocatori rivelano la propria mano e il più grande colpo di scena potrebbe essere l'uso di carte tradimento e "contro tradimento". Ridimensionare il gioco a soli quattro giocatori e a un numero limitato di round dove alla fine vince il giocatore che ha più punti, funziona molto bene, ma non è epico.

Nel complesso, tuttavia, è veramente difficile poter trovare una singola cosa che non funziona. Il comparto artistico è buono, le meccaniche di gioco sono interessanti e intriganti, le battaglie sono vivaci e le risate assicurate. Tutto ruota molto bene, ma forse è proprio questo il vero problema: il gioco gira talmente bene che sicuramente si poteva osare di più. La volontà di ridimensionare un titolo blasonato per soddisfare i limiti delle capacità di attenzione del giocatore o la concorrenza di giochi molto più brevi non sempre è la scelta migliore perché, inevitabilmente, da qualche parte tocca tagliare. Ad esempio, il comparto diplomatico si manifesta unicamente nelle carte dei traditori e il comparto strategico si limita a spostare e organizzare efficacemente le truppe evitando di farsi beccare dalla tempesta. Non manca neanche il fattore aleatorio dato dall'estrazione delle carte, degli equipaggiamenti e dal lancio del dato tempesta che donano un certo brio alla partita, ma che non hanno molto a che vedere con un gioco puramente strategico.

Conclusioni

In conclusione, Gale Force Nine ha prodotto una nuova versione abbastanza buona del gioco da tavolo originale del 1979. Dune: Un Gioco di Conquista e Diplomazia regala una buona tensione e un'ottima rigiocabilità grazie ai vari fattori asimmetrici. Tuttavia, riducendo di molto le caratteristiche peculiari del gioco originale, si è ridotta anche l'epicità e l'esperienza generale del gioco. Con la limitazione dei round e del numero di giocatori complessivo, si è anche ridotto il tono delle battaglie e della strategia complessiva. Oltre a questo fattore puramente "sensoriale" ed emotivo, Dune: Un Gioco di Conquista e Diplomazia gira benissimo, è facile da imparare e assicura serate di grande divertimento.