Everest, trailer italiano in esclusiva per i lettori di Tom's Hardware

Tom's Hardware vi propone in esclusiva il primo trailer italiano di Everest, lungometraggio di Baltasar Kormákur che racconta la tempesta che colpì il Monte Everest nel 1996. I protagonisti affrontano la montagna più alta del mondo e i grandi pericoli di una potente tempesta.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'alpinismo non è semplicemente uno sport, e scalare una montagna non è una semplice attività per il tempo libero. È un'attività pericolosa, che richiede preparazione fisica e mentale. Scalare una montagna è intraprendere un percorso che ci cambia, che ci fa crescere, che ci fa cambiare punto di vista. Il desidero di scalare, la sensazione di arrivare in cima non sono cose che condividiamo tutti, ma chiunque può capire la paura che ti prende quando le cose vanno male.

Sono proprio queste cose che ci racconta Everest, film che vedremo in Italia a settembre 2015. Questo lungometraggio diretto da Baltasar Kormákur e interpretato da, tra gli altri, Jake Gyllenhaal, Robin Wright, Keira Knightley e Josh Brolin.

"Everest" è un racconto di avventura che sfocia nel dramma, in quanto racconta il disastro del maggio 1996, quando una tempesta sul Monte Everest fece ben otto vittime in due diverse squadre di scalatori. Il primo trailer in italiano di "Everest", che Tom's Hardware vi propone in esclusiva, anticipa un film che si presenta emozionante e spettacolare.

Freddo intenso e scarsezza di ossigeno. Il trailer si apre ricordandoci questi due fatti, che ogni alpinista deve tenere bene a mente ancora prima di cominciare la scalata. Poi vediamo i personaggi, come iniziano l'ascesa, come fanno conoscenza tra loro.

everest main

"L'Everest è il posto più pericoloso della terra", ricorda loro la voce di quella che sembra una guida, forse un pilota. Gli scalatori intanto si accampano, parlano tra di loro, chiamano a casa mogli e figli. Sono uomini che hanno deciso di vivere un'avventura, esaltati dalla sfida che stanno per affrontare - ignari che per alcuni di loro non ci sarà ritorno a casa.

Poi si passa alle scene della scalata vera e propria, a passaggi pericolosi e a rischi mortali ancora prima che giunga la tempesta. Fino alla vetta più alta del mondo, da dove uno dei personaggi chiama il campo base e informa di essere "in cima all'Everest".

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Poi la tormenta. Vento, neve, freddo, abissi ghiacciati e terrore. Pare che la parte finale del film sia un terzo atto di quelli che mettono angoscia, che ti fanno sperare fino all'ultimo che le cose andranno diversamente, che la sorte non è segnata - poco importa quel che racconta la cronaca. Ma se una storia è ben raccontata importa ben poco sapere in anticipo quale sarà la sorte dei protagonisti, e vale la pena lo stesso di andare e vedere il film. Sarà questo il caso?