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a cura di Manuel Enrico

Prima degli X-Men e del Marvel Cinematic Universe, Joss Whedon era già una figura molto amata dal popolo nerd. Già parte del team creativo che ci ha regalato quell’immortale capolavoro di Toy Story, Whedon è diventato un simbolo per chi è cresciuto nella seconda metà degli anni ’90, che ha orima goduto di una diversa visione dei vampiri grazie al suo Buffy l’Ammazzavampiri, per poi arrivare nello spazio con una serie che non ha mai goduto della fama che meritava, Firefly. Sembra quindi giusto che dopo avere portato in fumetteria il reboot fumettistico di Buffy lo scorso mese, a giungo saldaPress dia un’altra gioia ai fan di Whedon pubblicando il primo volume di Firefly.

Take my love, take my hand, take me where i cannot stand

Serie sfortunata, dicevamo. Firefly, infatti, durò solamente una stagione (2002), una manciata di episodi che però fece breccia nel cuore degli appassionati, che videro nell’equipaggio di Malcom Reynolds degli eroi sui generis capaci di dare vita ad una saga degna di tal nome. Il buon Whedon, infatti, non si era limitato a creare una semplice serie di fantascienza, ma la aveva ibridata con un altro genere, il western. Il risultato di questa alchimia era una frontiera spaziale in cui tutti i dogmi del cinema western venivano rispettati ed integrati all’interno di una storia sci-fi in cui le diverse caratteristiche trovavano una sinergia invidiabile.

Perché ci si fermò alla prima stagione? Perché gli dei della serialità ingiusti, o forse per colpa della spietata Alleanza, fatto sta che dopo varie proteste si cercò di dare un finale a Firefly con il film Serenity, ottenendo invece una ancora più accalorata difesa della serie da parte dei fan. Negli anni il cast ha sempre manifestato la volontà di tornare in scena, Nathan Fillion si era persino vestito come il suo Capitan Malcom in una puntata di Castle-Detective tra le righe, ma niente, i browncoats (come si sono battezzati i fan di Firefly) erano costretti a vivere di speranze e delusioni.

Sino a che Boom! Studio non ha deciso di riportare in vita l’equipaggio della Serenity all’interno di una saga fumettistica. Scelta già fatta in passato dalla Dark Horse Comics, storicamente sempre pronta a dare a prodotti seriali cinematografici nuova linfa nel mondo delle nuvole parlanti (avete presente l’Aliens Universe?), ma Boom! Studio aveva in mente qualcosa di nuovo, che accontentasse i browncoats.

Come dimostra il primo volume di Firefly, la casa editrice aveva le idee belle chiare. Per evitare contrasti con quelli che potrebbe essere sviluppi futuri della serialità televisiva di Firefly (piano con le speranze, gente) si è deciso di ambientare il nuovo corso delle storie dell’equipaggio capitanato da Malcom Reynolds in un periodo che si colloca tra Il cacciatore di taglie (ultimo episodio della serie) e Serenity. Scelta intelligente, che consente di esplorare ulteriormente il passato di Malcom e Zoey, liberandosi da quella sensazione di chiusura frettolosa che si accompagna a Serenity.

Il terzetto composto da Greg Pak, Dan McDaid e Marcelo Costa ha quindi una chance non da poco: espandere il racconto della serie, approfondendo quanto raccontato da Whedon ai tempi della serie. Non è un caso che il titolo del primo volume della nuova serie di Firefly sia La Guerra dell’Unificazione. All’interno del progetto di Joss Whedon, questo conflitto era una parte consistente del passato di Malcom e Zoey, anche se la brevità della vita della serie non consentì di sviluppare a dovere questo capitolo della vita di Malcom.

Eppure, a scrivere la storia tocca ad un autore, Greg Pak, che per sua stessa ammissione non era un fan della serie prima di ricevere questo incarico. Un’imperdonabile lacuna che ha colmato rapidamente recuperando la serie di diventando un vero fan, capace di cogliere le sfumature dell’idea originaria di Whedon e portarla in modo incredibile fedele nella dimensione del fumetto.

Leave the men where the lay, they'll never see another day

Punto di partenza, la Guerra dell’Unificazione. All’interno di Firefly, questo sanguinoso conflitto che aveva contrapposto i pianeti centrali ai mondi periferici si era concluso con la sconfitta degli ultimi per mano dell’Alleanza, dopo l’ultimo scontro campale a Serenity Valley. In questa battaglia, Malcom Reynolds e Zoe Washburne, schierati dalla parte sbagliata della guerra, vedono i propri commilitoni morire, venendo spazzati via dalle forze Alleate.

All’interno de La Guerra dell’Unificazione, Pak parte da questo evento scatenante della vita di Malcom per avviare una storia che, ambientata nel presente successivo all’ultimo episodio della serie, porti il capitano della Serenity ad affrontare gli spettri del passato.

La tentazione di dar vita ad un prequel viene abilmente scartata in favore di una storia in cui il presente e il passato si intrecciano, giocando mirabilmente con flashback inseriti al momento giusto in modo da creare una sinergia emotiva tra personaggio e lettore, predisponendo una condizione narrativa in cui le ferite del passato diventano il telaio su cui tessere le nuove (dis)avventure di Malcom.

Un nuovo incarico su un pianeta di confine, quindi, è un ottimo spunto per parlare di fede e senso di colpa, l’introdurre nuovi villain intenzionati ad arrestare Malcom e Zoe come criminali di guerra è il punto di partenza per una ricostruzione del loro passato militare, fatto di ricordi dolorosi e rabbia mai totalmente soppressa, come ben sanno gli appassionati della serie, memori di come Capitan Malcom festeggi a modo suo il Giorno dell’Unificazione. Trovare il giusto punto di contatto tra presente e passato non è semplice, eppure Pak coglie in pieno i due aspetti rispettando l’impostazione narrativa tipica della serie di Whedon, unendo ironia e tragedia, rivalsa e rimorso.

Complice l’essersi avvicinato tardivamente all’universo di Firefly, Pak ha goduto in modo rapido della serie, cogliendone, in questo appassionato binge watching, le caratteristiche essenziali. Aspetti che non si limitano solamente alla caratterizzazione dei personaggi, ma che si configurano come una commistione di generi, western e fantascienza, bilanciati e in equilibrio costante, una costante che era stata anche la fortuna della serie televisiva. Pak dimostra di avere assimilato lo spirito originale inteso da Whedon, inserendosi con personalità tra serie e film, dando vita ad una storia appassionante e che si presta ad essere sia ad essere un ritorno nel mondo di Serenity che un ideale primo contatto con lo scanzonato equipaggio capitanato da Malcolm Reynolds.

Burn the land, boil the sea, you can't take the sky from me

Un risultato ottenuto anche grazie all’ottima interpretazione visiva di Dan McDaid, che ha saputo portare su pagina quanto visto in precedenza nella serie. Le tavole de La Guerra dell’Unificazione sono libere da vincoli di gabbia, si prendono il tempo di costruire anche visivamente il tessuto emotivo della storia per poi esplodere all’occorrenza, dando sostanza agli attimi più travolgenti della narrazione. Complice la colorazione di Marcelo Costa, abile nel valorizzare il contrasto emotivo tra passato e presente con una gamma cromatica che crea una dissonanza graffiante nei ricordi di Mal, acuendo il senso di perdita e sofferenza del protagonista.

https://youtu.be/o-sp68GjYL0

Firefly: La Guerra dell’Unificazione è un volume che fa la felicità dei browncoats italiani, che sicuramente saranno grati a saldaPress per la cura con cui hanno realizzato questo primo capitolo della nuova vita fumettistica di Mal Reynolds e soci. Tra citazioni di celebri battute della saga e frasi prese da The Ballad of Serenity (sigla della serie scritta dallo stesso Whedon), Firefly: La Guerra dell'Unificazione è un prodotto che in ogni suo aspetto riporta il fascino di questa ambientazione nel posto che meglio gli si confà: la nostra libreria.