Giocare fa bene: in arrivo una linea di puzzle "terapeutici"

L'azienda britannica Gibsons sta creando una linea di puzzle per aiutare le persone affette da alcune patologie legate alla demenza.

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a cura di Mabelle Sasso

Il gioco ha dimostrato più volte di poter essere un valido aiuto nei confronti delle persone che convivono con qualche malattia. I benefici delle attività ricreative sono stati più volte dimostrati scientificamente, così in occasione della Dementia Action Week, Gibsons ha annunciato il suo impegno nel sostenere le persone affette da demenza attraverso il gioco.Gibsons è una azienda storica britannica produttrice di giocattoli, specializzata in puzzle e giochi da tavolo, e sta lavorando ad una linea di puzzle dedicata alle persone affette da demenza.

L'azienda ha sviluppato questo progetto in seguito alle diverse ricerche scientifiche che confermerebbero i benefici che questa attività ha sul cervello umano: i puzzle non solo rappresentano un aiuto ai malati permettendo lo sviluppo di una sensazione di benessere e autostima, ma sono in grado di ridurre il rischio di contrarre  alcune patologie legate alla demenza  migliorando le prestazioni mnemoniche delle persone.Gibsons ha così pensato di utilizzare i suoi puzzle come stimolo all'inclusività verso chi è affetto da questa condizione, che purtroppo spesso rende i malati e le loro famiglie fragili e isolati dal resto della società.

La linea terapeutica risponderà a particolari requisiti che possano aiutare i malati nel affrontare al meglio questa attività.I puzzle saranno composti da 48 pezzi, la cui dimensione assicurerà una manipolazione e coordinazione occhio-mano ottimale mentre i temi delle illustrazioni e delle fotografie utilizzati faranno in modo di stimolare il cervello, nel ricordare momenti felici vissuti dal paziente e quindi incoraggiarne la narrazione. La prima serie di puzzle sarà messa in commercio nel 2020.

Se volete buttarvi in una vera sfida con voi stessi vi consigliamo questo puzzle impossibile della Marvel.