Il final trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania svela i pericoli del Multiverso

Cosa ci rivela il final trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania? Dalle sorti dei Lang all'ascesa di Kang.

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a cura di Manuel Enrico

Oramai dovremmo esserci abituati, dovremmo saper prendere con la giusta tranquillità le pur sempre entusiasmanti anticipazioni con cui i Marvel Studios tendono a stuzzicare la nostra curiosità. Eppure basta un trailer per andare in visibilio, come sta accadendo in queste ore, dopo che il Marvel Cinematic Universe si è nuovamente imposto come una vera calamita per il pubblico grazie al final trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Il primo capitolo della Fase Cinque del franchise cinematografico marveliano è attesa con una particolare ansia, soprattutto perché finalmente avremo modo di vedere in modo più evidente quel multiverso di cui sappiamo spaventosamente poco. Nonostante il precedente trailer del terzo film dedicato al piccolo Vendicatore avesse già fatto rizzare le antenne ai fan, con questo final trailer Ant-Man and the Wasp: Quantumania sembra avere mostrato un diverso tenore emotivo della pellicola.

Che i trailer siano studiati a tavolino per ingannare e fuorviare i fan non è certo una novità. Il Marvel Cinematic Universe, considerato quanto sia noto il materiale originario delle storie dei suoi eroi, è da sempre caratterizzato da questa piccole manipolazioni, basti pensare a come nel trailer di Spider-Man: No Way Home erano state inserite scene da cui erano stati rimossi i due Ragni ospiti del Parker di Holland. Nel caso della nuova avventura di Scott Lang, il gioco è stato ancora più sottile.

Cosa ci rivela il final trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania?

Il primo trailer sembrava giocare molto sulla figura di eroe scanzonato di Scott Lang (Paul Rudd), passato dall’esser un ladruncolo in cerca di redenzione a salvatore del mondo come Avengers.

Complice anche una colonna sonora particolarmente azzeccata (Goodbye Yellow Brick Road di Elton John), l’idea che ci fosse una storia che rappresentasse un radicale cambio nella vita di Scott e della sua famiglia allargata era evidente, ma si percepiva comunque una trama che intrecciasse avventura e ironia, come nello stile del personaggio.

Le sorti della famiglia Lang

Questa cifra emotiva sembra essere radicalmente mutata nel nuovo trailer, in cui invece sembra emergere un tono più cupo e greve, perfettamente racchiuso in una frase di Scott rivolta al villain, Kang (Jonathan Mayor):

Io non devo vincere, ma entrambi abbiamo solo da perdere

E’ subito evidente come la natura non prettamente eroica di Scott possa averlo condotto a fare un patto faustiano, quasi sicuramente per correre in aiuto della figlia Cassie. Non si puà comunque negare che l’esistenza di Kang non sarà una sorpresa per tutti, perché sembra evidente che Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer) abbia qualche segreto rimasto nascoso troppo a lungo, ma pronto ora a esplodere e portare scompiglio nel Marvel Cinematic Universe.

La frase citata e la scena in cui Scott sembra sopraffatto dalle sue altre versioni (qualcuno chiami la TVA!), potrebbe lasciar suppore un finale tragico per il Vendicatore, un sacrificio che potrebbe rientrare nella dinamica di passaggio del testimone che ha coinvolto altre figure del franchise (da Cap e Sam Wilson, a Clint Burton e Kate Bishop in Hawkeye). Nei comics, è stata proprio la morte di Scott a spingere la figlia Cassie ad assumere l’identità supereroica di Stature ed entrare nei Young Avengers, formazione di cui alcuni membri sono già apparsi nel Marvel Cinematic Universe.

D’altronde Cassie sembra esser pronta a seguire le orme paterne, visto che in una scena viene tirata fuori di prigione, esperienza vissuta dal padre. Che si tratti di una conseguenza della sua attività come attivista o di qualche altra causa, questa ennesima analogia col padre e la sua evidente competenza scientifica proiettano la giovane verso un ruolo eroico più evidente in questa famiglia atipica.

Alla ricerca del tempo perduto

Come la si voglia vedere, al centro di questo film sembra che il rimpianto del tempo perduto, complice anche il Blip legato ad Avengers: Inifinty War e Avengers: Endgame, sia uno dei temi fondanti di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Che si tratti degli anni perduti per la famiglia Pym, con Janet dispersa per decenni nel Regno Quantico, o i rimpianti di Scott per come la sua condotta non esemplare lo abbia tenuto lontano per anni dall’amata Cassie, la possibilità di poter riscrivere la storia, quantomeno quella personale, è una forte tentazione che può rivelarsi un’arma potente nella mani di chi, come Kang, può controllare il tempo stesso. Nel final trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania non manco i momenti in cui i ricordi dominano la scena, e le parole del concept artist Jackson Sze sembrano essere una chiara idea di cosa possiamo attenderci:

Nei primi momenti, c’era quasi stato un Nexus all’interno del Regno Quantico che volevano esplorare, che un palazzo della memoria quantico. Credo stessero parlando di come Hank potesse riuscire a entrare nelle sue memorie e cambiare la storia

Hank non è il ‘nostro’ Ant-Man, ma Henry Hank Pym (Michael Douglas), l’Ant-Man originale del Marvel Cinematic Universe.

L’ascesa di Kang

Al netto di quello che sarà il decorso di questa storia, possiamo immaginare che questa apparizione di Kang sia la origin story della sua versione Conquistatore, il punto di partenza della dinastia che dovrebbe condurci dritti verso l’annunciato Avengers: Kang Dinasty.  Dopo la sua precedente apparizione come Colui che Rimane in Loki, Jonathan Mayor incarna ora un’altra delle tante personalità del villain marveliao, il letale Kang il Conquistatore. Una voce più perentoria e inquietante, il look classico dei comics ammodernato per il gusto cinemaografico (compresa la colorazione blue divenuta una maschera protettiva), Kang si mostra come un cattivo sotto ogni aspetto.

Parte del fascino di Kang è la sua dimora, Chronopolis, una città le cui propaggini si estendono in diverse ere della Terra. Quella vista nel trailer potrebbe esser proprio la città dominata dal villain, e la struttura piramidale al centro potrebbe esser un riferimento alla prima incarnazione del personaggio, il faraone Rama- Tut, comparso nei fumetti dei Fantastici Quattro e prima apparizione ufficiale di Nathaniel Richards. In questa dimora, Kang aveva raccolto anche i migliori combattenti della storia dell’uomo e di universi differenti, compresa una versione ‘dark’ dei Vendicatori, e le scene in cui vediamo assemblare un eserticto potrebbero riferirsi proprio a queste armate.

E parlando di armi, come non notate che abbiamo assistito alla comparsa di M.O.D.O.K. nel Marvel Cinematic Universe? Dimentichiamo la spassosa serie animate dedicata al personaggio vista lo scorso anno, in questo caso sembra per Ant-Man and the Wasp: Quantumania avremo una versione più robotica che umana del villian, sempre ammesso che non sia solamente una delle varianti di M.O.D.O.K.

Il final trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, infinite possibilità

Pensare di poter cogliere tutte le potenzialità di Ant-Man and the Waps: Quantumania dal final trailer sarebbe folle. Questi assaggi sono studiati per stuzzicare la nostra curiosità e fuorviarci con easter egg piazzati al posto giusto, ma di una cosa possiamo esser ragionevolmente sicuri: non sarà un’avventura comica come ci ha abituati Scott Lang. Anzi, si potrebbe pensare che il suo carattere gigione sarà sacrificato rapidamente in virtù di una storia di rimpianti e dubbi esistenziali schiaccianti, dove l’eroe dovrà fare i conti con la sua parte ‘umana’. Dopo la lunga elaborazione del lutto della Fase Quattro, con Ant-Man and the Wasp: Quantumania promette di dare una sferzata al franchise.

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