Ieri, mercoledì 3 giugno, il movimento Black Lives Matter (BLM) è sceso per le strade di Londra, tra i numerosi manifestanti si è fatto notare John Boyega, attore noto per aver interpretato Finn nella trilogia disneyana di Star Wars.
Il giovane 28enne, armato di megafono, si è lanciato in un passionale discorso per arringare la folla e, al contempo, sfogare alcune delle frustrazioni che ha dovuto subire negli anni.
«Le vite dei neri sono sempre state importanti. Noi siamo sempre stati importanti. Noi siamo sempre stati significativi. Noi siamo andati avanti nonostante tutto. E ora è il momento! Non aspetterò oltre!», ha dichiarato Boyega. «Ogni persona di colore comprende e lo capisce la prima volta che vi si ricorda che siete neri. Vi ricordate. Tutte le persone di colore qui presenti ricordano quando altri gli hanno vi ricordano che siete neri».
L'angoscia dell'attore era palese, si è dovuto fermare più volte per trattenere le lacrime, ma in ogni caso ha avuto la fermezza d'animo di chiedere ai manifestanti di non cedere alle violenze, di non dare occasione ai media di descrivere BLM come un moto distruttivo, di non bruciare un'occasione importante per dar voce alle iniquità sociali. Boyega, dopo aver chiesto il silenzio, ha anche elencato i nomi di alcune delle persone di colore uccise dalla polizia. Tra questi ha nominato i britannici Stephen Lawrance, teenager assassinato nel 1993 in un linciaggio razzista, e Mark Duggan, abbattuto dalle forze dell'ordine nel 2011.
“Black lives have always mattered. We have always been important. We have always meant something. We have always succeeded regardless. And now is the time. I ain’t waiting,” @johnboyega just told #BlackLivesMatter protesters in London’s Hyde Park pic.twitter.com/P49cbwIp6P
— Haley Ott (@haleyjoelleott) June 3, 2020
Nato nel 2013, il movimento Black Lives Matter è tornato d'attualità di recente, in seguito alla morte del 42enne George Floyd, decesso avvenuto mentre era nelle mani della polizia statunitense. Le immagini del suo brutale arresto hanno fatto il giro del mondo, scatenando una serie di proteste che ora riverberano in ogni nazione occidentale. Dopo Stati Uniti e Inghilterra, questa settimana scenderanno in piazza anche gli italiani, con raduni organizzati in tutte le città principali del Paese.