La Taverna di Mezzanotte Vol. 1, la recensione

Una taverna che apre a mezzanotte e chiude alle sette del mattino è il luogo in cui si svolgono le vicende narrate in La Taverna di Mezzanotte Vol. 1.

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a cura di Giovanni Arestia

Nascosta tra le stradine della gigantesca e caotica metropoli di Tokyo, esattamente nel quartiere di Shinjuku, c'è una graziosa taverna molto originale e curiosa che apre a mezzanotte e chiude alle sette del mattino. Questo è il preambolo de La Taverna di Mezzanotte Vol. 1 del mangaka Yaro Abe edito in Italia da BAO Publishing che continua a porre un grande interesse per la sua linea Aiken ai titoli con numero di volumi ridotti o su antologie. Sebbene finora abbiamo avuto modo di leggere opere un po' di nicchia, La Taverna di Mezzanotte ha anche una serie live action molto apprezzata disponibile su Netflix dal titolo Midnight Diner: Tokyo Stories.

La Taverna di Mezzanotte Vol. 1: il cibo è il fulcro di mille storie ed emozioni

Il fulcro del racconto, quindi, è questo locale che resta aperto dalla mezzanotte alle sette di mattina. Presenta un menù molto ridotto, a dire la verità anche pochi alcolici e i piatti sono decisamente semplici dato che il proprietario li prepara sul momento con i pochi ingredienti che ha a disposizione. Noi saremo i clienti abituali di questo locale e oltre a gustarci le deliziose pietanze, saremo portati a concentraci sui diversi utenti popolano la locanda.

Ci sono quelli abituali come noi che vengono spesso e che ormai hanno costruito un rapporto molto solido sia con il proprietario che con le altre persone, ma ci sono anche quelli occasionali che vengono una volta e non tornano più. Tutti i clienti fanno parte di qualsiasi ceto sociale, fanno lavori differenti, hanno idee ed età diverse, ma soprattutto gusti alimentari molto diversificati e a tratti inusuali. Il locale riesce a soddisfare ogni richiesta e la gentilezza del personale ci permette di scoprire le storie dei clienti a metà tra il divertimento e la riflessione.

Ogni storia coincide con una nuova ricetta caratterizzata da sapori autentici della tradizione culinaria giapponese tra zuppe di miso, daikon, sashimi, tramezzini, alga nori abbrustolita e tanto altro ancora. Ci sono anche modi differenti di gustare un piatto dato che si possono aggiungere salse e condimenti vari per renderlo il più soddisfacente possibile ai propri gusti. Quest'ultimi a volte vengono osservati con rispetto dagli altri clienti, altre volte con sospetto, in tutto questo l'anonimo proprietario fa poche domande.

Si limita ad ascoltare e a raccontare, in ogni capitolo, gli aneddoti legati ad un piatto o ad una persona e con estrema lucidità e tranquillità li racconta al lettore. Non sempre sono storie di grande complessità, spesso si limitano alla spiegazione della preparazione di un piatto, ai suoi ingredienti e ai piccoli dettagli da tenere in considerazione per renderlo il più gustoso e gradevole alla vista possibile.

Il fil rouge di questo splendido volume composto da circa 300 pagine è proprio il cibo e, se ci riflettiamo attentamente, è proprio l'elemento base di molte conoscenze reali. Nonostante la sua basilarità, il cibo è capace di legare nella maniera più insospettabile la vita delle persone che, intente a godersi un pasto, condividono i propri aneddoti legati proprio ad una prelibatezza. I piatti sono sempre diversi, così come le persone, le emozioni e le storie che scaturiscono da questi incontri.

La componente narrativa tra semplicità e maturità

Capiamo subito che il fulcro della narrazione de La Taverna di Mezzanotte Vol. 1 è composto proprio da queste storie che inizialmente possono sembrare autoconclusive, ma in realtà man mano che alcuni personaggi ritornano nel locale, iniziano a diventare sempre più ricche di dettagli e di informazioni curiose. Sono, infatti, queste storie che trasformano i clienti abituali in coprotagonisti arricchendo la mente del proprietario di nuovi racconti e i clienti casuali di nuove nozioni. Questo aspetto è molto interessante perché, nel momento in cui una storia inizia ad incuriosire, il lettore rimane sull'attenti sperando che quel determinato cliente possa ritornare con nuovi aneddoti.

Indubbiamente se da un lato, appunto, vi è questa costante curiosità e interesse di approfondire alcune vicende, dall'altro vi è la delusione di assistere ad episodi conclusivi che lasciano l'amaro in bocca sia a noi lettori che al proprietario del locale. Ebbene sì, lo stesso autore Yaro Abe è stato furbo e consapevole che alcune conclusioni potessero infastidire il lettore e trasforma il proprietario della taverna in uno di noi.

Cosa succede, quindi, quando nella realtà veniamo a conoscenza di storie a metà o mezze verità? Iniziamo a fare supposizioni o a basarci su voci di corridoio ed è esattamente ciò che fa anche il proprietario del locale. Si viene a creare, quindi, una sorta di empatia sia con i personaggi che con il proprietario, anche perché molte situazioni raccontate sono realistiche e viene facile immedesimarcisi.

Infatti, nonostante ogni vicenda sia narrata in poche pagine, il manga tocca ottimamente temi importanti e delicati, ma con grande semplicità senza il rischio di diventare banale. Tra i clienti abituali troviamo spogliarelliste, come la confusa Marylin, ma anche il misterioso gangster Ryū e Kosuzu, un anziano proprietario di un gay bar. Insomma, le tematiche trattate vanno al di là del semplice cibo tanto che non mancano nemmeno scene commoventi come famiglie che si riuniscono dopo lunghi periodi di distanza, vite che finiscono troppo presto lasciando posti vuoti e irrecuperabili nel locale e vecchi amici di infanzia che si incontrano dopo anni per gustarsi uno storico piatto della giovinezza.

Un disegno tanto semplice, quanto curato e dettagliato

La Taverna di Mezzanotte Vol. 1, nel 2009, venne nominato per il premio Manga Taisho e nel 2010 vinse il prestigioso premio Japan Cartoonist Awards Grand Prize. I motivi sono abbastanza evidenti sia nella narrazione lineare, semplice, ma mai banale, sia soprattutto nei disegni. Questi rispecchiano fedelmente la semplicità delle storie e del modo di raccontarle. L'anatomia e l'espressività dei personaggi sono molto diverse tra i vari personaggi e questo è fondamentale per riuscire a riconoscerli subito senza il rischio di confonderli quando le storie si intrecciano.

Stupende sono le pagine che mostrano la città e i suoi vicoli illuminati, ma questi sono solo dei brevi scorci dato che la maggior parte delle tavole raffigurano la taverna. Il colpo d'occhio, quindi, è riservato proprio al cibo e alle espressioni dei clienti che lo gustano. Tra l'altro ogni capitolo presenta un piatto diverso, quindi il lettore è sempre intendo e incuriosito dal girare pagina e scoprire cosa ha in serbo per noi il cuoco e, ovviamente, l'abile autore. È altrettanto funzionale ed efficace il contrasto tra il realismo e un tratto semi-caricaturale che marca ed evidenzia i personaggi e le situazioni a tratti ambigue, ma mai noiose, ridondanti o banali.

Il punto di vista editoriale

Dal punto di vista editoriale, BAO Publishing è riuscita a confezionare una storia coinvolgente all'interno di un volume dalla realizzazione sublime. La grammatura della carta è ottima, ma gli aspetti più soddisfacenti sono alcune tavole a colori che impreziosiscono il volume e la pagina d'apertura in pergamena serigrafata in bianco con sovraccoperta in carta. Solo alla vista e al tatto viene davvero voglia di leggere la meravigliosa storia contenuta all'interno del volume.

Conclusioni

La Taverna di Mezzanotte Vol. 1, in conclusione, regala una lettura coinvolgente e leggera consigliata sia per gli appassionati di fumetti e manga sia per i lettori occasionali o per i neofiti del genere. La storia è dolce, delicata, ma matura e riempirà i cuori di mille emozioni per la sua stravaganza e naturalezza. Il cibo è l'elemento principale della vita dell'uomo e il mangaka Yaro Abe lo sa bene riuscendo a confezionare un'opera di vita quotidiana mai noiosa e sempre interessante. È la dimostrazione di come la vita quotidiana, a volte, sia affascinante nonostante l'alone della monotonia.