L'assedio di Silverton, recensione del film drammatico ora su Netflix

L'assedio di Silverton, recensione del nuovo film drammatico a sfondo sociale che potete trovare su Netflix dal 27 aprile 2022.

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a cura di Valentina Savalli

Qual è il prezzo che dareste alla vostra libertà? Questa è la domanda che ci si pone durante la visione de L’assedio di Silverton (titolo originale, Silverton Siege), la nuova pellicola drammatica a sfondo sociale, diretta dal regista Mandla Dube, che potete trovare su Netflix dal 27 aprile 2022. La data di pubblicazione del film, però, non è una scelta casuale: risulta, infatti, una programmazione ponderata, in quanto in questa giornata si celebra l’International Freedom Day, o Festa della libertà per la liberazione dall’apartheid del Sudafrica e la data delle prime elezioni libere, nel 1994. 

L’assedio di Silverton, la trama

L’assedio di Silverton si ambienta nel 1980 a Silverton appunto, sobborgo orientale di Pretoria in Sud Africa, e racconta la storia di tre membri dell’MK, una divisione armata dell’African National Congress già da tempo in attività, che ha la missione di sabotare un deposito di petrolio. I ribelli, però non sanno che questa missione viene messa a rischio da un informatore della polizia, che attua un doppio gioco, all’interno del loro gruppo: i tre membri quindi, stanati dagli agenti, tentano una rocambolesca e sanguinosa fuga, per poi ritrovarsi all’interno di una banca.

A questo punto, non essendoci altre vie d’uscita, i tre protagonisti decidono di barricarsi all’interno dell’edificio tenendo in ostaggio tutte le persone che si trovavano all’interno della banca al momento dell’assedio. Quando capiscono di non avere alternative, essendo circondati dagli agenti della polizia, se non quella di essere arrestati e imprigionati o quella della morte, decidono di tramutare il loro assedio in un movimento sociale, avanzando delle richieste, tra le quali il rilascio di Nelson Mandela

Riusciranno i tre protagonisti a intuire chi è la talpa tra loro e a fare in modo che le loro cause smuovano l’interesse dell’intera società in questa causa di grande importanza sociale? Ovviamente, per non farvi spoiler, non ve lo riveleremo, ma vi consigliamo fortemente la visione di questa pellicola per le importanti tematiche e anche perché L’assedio di Silverton è ispirato a eventi realmente accaduti in passato che sfociano in problematiche razziali e che risultano tuttora attuali, anche se in minima parte rispetto agli anni ‘80.

L’assedio di Silverton: tra action e cultura generale

La pellicola di Dube, come specificato nel paragrafo precedente, è un prodotto dai tratti drammatici, action e a sfondo sociale, in quanto narra fatti e avvenimenti realmente accaduti nel 1980. Nei suoi 101 minuti di durata lo spettatore viene stuzzicato dalle molteplici scene di scontri a fuoco alternati a importanti momenti di riflessione sulla libertà e sul caro prezzo da pagare per poterla ottenere. Il tutto viene sorretto da un’ottima fotografia con sfumature vintage, non a caso il regista è anche direttore della fotografia in altre pellicole, e da un ritmo non troppo frenetico che si velocizza nelle scene più action e che si placa, invece, in quelle scene volte alla riflessione sulle tematiche sociali che offre questo film.

Parlando delle scene d’azione, però, il tutto risulta abbastanza caotico, come se fossero scene sfuggenti: la trama de L’assedio di Silverton viene sviluppata in un modo davvero interessante ma che pecca in approfondimenti sugli avvenimenti, forse a causa di una scrittura molto più interpretativa e che non rispecchia alla perfezione le vicende realmente accadute. Una menzione speciale va all’interpretazione del cast principale: Thabo Rametsi, Noxolo Dlamini e Stefan Erasmus nel ruolo dei tre protagonisti sono riusciti a comunicare attraverso la loro forte espressività il dramma che stavano attraversando, inoltre, anche l’interpretazione di Arnold Vosloo, che ricorderete nel ruolo di Imhotep in La Mummia del 1999, è particolarmente suggestiva.

Ne L’assedio di Silverton, sono presenti alcuni colpi di scena che chiariscono la trama e gli avvenimenti che i protagonisti stanno vivendo ma che al contempo, non risultano di vitale importanza nel sorreggere la pellicola, in quanto si sorregge in autonomia grazie alle forti tematiche sociali e morali presenti, fulcro di tutto il film, come ad esempio l’enfatizzare le discriminazioni razziali legate a quel periodo, la lotta per la giustizia e per la libertà individuale di un popolo che spesso veniva giudicato solo per l’aspetto estetico e per il colore della loro pelle, il costo della libertà e il prezzo da pagare per ottenerla e la tematica del movimento di liberazione di un personaggio che ha cambiato le sorti di molte popolazioni. 

Insomma, se tecnicamente è presente qualche pecca di messa in scena e scrittura della pellicola, L’assedio di Silverton brilla per lo più per gli argomenti affrontati, volti a sensibilizzare lo spettatore con quel tocco politico-sociale che in questo genere di film non è semplice mettere in scena.

Tratto da una storia vera

L’assedio di Silverton tende a far riflettere sulla domanda: qual è il prezzo da pagare per essere liberi? Le vicende narrate in questa pellicola sono ispirate a tre membri dell’MK davvero esistiti, ovvero, Wilfred Mandela, Humphrey Makhubu e Stephen Mafoko, il trio che negli anni ‘80 ha avviato la campagna di liberazione di Nelson Mandela, rilasciato l’11 febbraio 1990, per poi diventare il primo presidente nero del Sud Africa.

La critica su questa pellicola però si è divisa in due, questo perché molti hanno apprezzato la messa in scena di tematiche con una storicità e un bagaglio assai pesante e di difficile realizzazione, mentre altri spettatori non hanno gradito la reinterpretazione di alcuni fatti, temendo di andare a danneggiare l’impatto sociale che quegli avvenimenti hanno apportato alla società. Sicuramente, però, L’assedio di Silverton è una pellicola che necessita la visione anche solo per poter arricchire il proprio bagaglio culturale o, perché no, anche solo per approfondire tematiche delle quali si parla ancora troppo poco, seppur siano passati anni e l’evoluzione della società sia arrivata a un punto di svolta e accettazione del diverso.

Conclusioni

https://youtu.be/L23I_XopoA0

In conclusione, vi consigliamo la visione de L’assedio di Silverton per molteplici ragioni, anche perché è sempre molto interessante assistere a trasposizioni di fatti realmente accaduti in una pellicola cinematografica. Vi ricordiamo, inoltre, che potete trovare questo prodotto dal 27 aprile 2022 nel catalogo di Netflix insieme a tutte le novità presenti sulla piattaforma.