L'Impero di Cesare: viaggi e conquiste nel mondo di Asterix & Obelix | Recensione

L'Impero di Cesare, edito in Italia da Asmodee, porta il giocatore nel mondo di Asterix & Obelix. Ecco la recensione!

Avatar di Giovanni Arestia

a cura di Giovanni Arestia

Nato originariamente come fumetto negli anni '60, Asterix & Obelix è un franchise amato in tutto il mondo ed è incentrato sugli omonimi protagonisti che in compagnia di vari stravaganti personaggi cercano di difendere la Gallia da Giulio Cesare e dall'espansione di Roma. Asterix & Obelix ha avuto origine come una serie a fumetti scritta da René Goscinny e illustrata da Albert Uderzo che ha persino visto numerose (a volte imbarazzanti) trasposizioni sul grande schermo e che nel 2023 vedrà l'uscita di un altro film dal titolo Asterix & Obelix: The Middle Kingdom. Per un marchio così grande non possono mancare i giochi da tavolo e tra questi troviamo L'Impero di Cesare prodotto da Holy Grail Games ed edito in Italia da Asmodee. Questo affascinante mondo fatto di percorsi tra le varie città dell'Impero Romano è stato progettato da Matthieu Podevin con le illustrazioni originali e moderne di Alexandre Bonvalot e Joëlle Drans. Scopriamo insieme con questa recensione se il gioco è degno dell'universo di cui fa parte.

L'Impero di Cesare: unboxing e materiali

Prima di addentrarci nel gioco vero è proprio, bisogna aprire una parentesi sulla grande e ricca scatola. Questa, realizzata in robusto cartone ottimamente decorato con una colorata stampa di Giulio Cesare intento a studiare le proprie strategie di espansione in versione fumettosa, contiene un ampio tabellone di gioco a due facce, 5 plance giocatore, 125 strade sottoforma di miniature di plastica di cinque colori differenti, 5 segnalini punteggio, 40 segnalini città, 40 segnalini risorsa e 1 regolamento. Quasi tutti gli elementi di gioco sono realizzati in ottimo cartoncino spesso e presentano delle stampe molto colorate e ben distinguibili sia per colori che per forme. Ciò che salta subito all'occhio, tuttavia, sono le pedine "strada" costituite da un trio di miniature 3D di soldati che marciano in linea. Suddivisi in colori differenti, sono il vero fulcro dell'intero gioco e dal punto di vista qualitativo non si può che elogiare la loro grande cura nei dettagli e l'ottimo intarsio nonostante le ridotte dimensioni. Il regolamento, infine, è ben suddiviso e di facile comprensione, arricchito anche di comodi esempi che rendono il già semplice gioco ancora più immediato da imparare e familiarizzare.

Veni, vidi, vici

L'Impero di Cesare è un gioco per 2 - 5 persone di età superiore ai 10 anni e di durata media compresa tra i 30 e i 60 minuti a seconda del numero di giocatori e del tempo che ogni partecipante impiega nel prendere le proprie decisioni. Il tabellone di gioco è a due facce sempre in base a quanti giocatori prendono parte alla partita, tuttavia in entrambi i casi è possibile osservare una mappa con una serie di collegamenti che partono da Roma e raggiungono varie città dell'Impero. Queste presentano delle tessere città con un valore ben preciso e con un tesoro casuale ottenibile una volta che viene conquistata la località. I giocatori sono equipaggiati con una plancia e 25 pedine "strada" fondamentali proprio per creare collegamenti nella mappa e prendere il possesso delle varie città presenti. In ogni turno, in senso orario, i giocatori devono piazzare un numero sufficiente di pedine "strada" (1 o 2) per aggiungere una città al proprio personale impero. I segmenti devono essere collegati direttamente a Roma o ad un'altra città già rivendicata da qualsiasi giocatore: una volta fatto il giocatore di turno raccoglie una nuova tessera città, il suo tesoro e segna il nuovo percorso.

Le tessere città vengono raccolte accanto alla plancia giocatore e serviranno per il punteggio finale, i bottini invece vengono conservati sulla plancia in righe e colonne che indicano rispettivamente varietà e quantità. L'unica eccezione è la moneta d'oro che vanta una propria traccia punteggio e presenta un effetto speciale che vi spiegheremo tra poco. Il percorso, quindi, viene valutato considerando tutte le varie tratte: quello più breve per partire da Roma e ritornare consente di assegnare un punto al proprietario di ogni tratta di strada presente in questo percorso. Poiché diversi giocatori possono avere città collegate lungo il suddetto percorso, ogni giocatore potrebbe guadagnare punti senza compiere particolari sforzi anche nel turno degli avversari. Se in un turno viene raccolta la moneta d'oro come bottino, allora il conteggio dei punti percorso vale il doppio per tutti i proprietario del percorso più breve (ecco l'effetto speciale che vi accennavamo poco prima). Il gioco continua in senso orario fino a quando tutte le tessere città e tesoro vengono reclamate. Il giocatore con più punti vittoria è, quindi, il vincitore.

Un gioco per tutti dall'anima fresca e moderna

Se la spiegazione del gioco vi sembra troppo breve è perché L'Impero di Cesare non presenta inutili fronzoli e basa tutto sulla vera sostanza. L'inizio è abbastanza rapido, poi man mano che si costruiscono più percorsi sempre più lontani da Roma, il posizionamento delle strade diventa più interessante e molto più strategico. Si passa dall'assegnazione di punti quasi automatica, a una scelta oculata per far sì che l'avversario o gli avversari non guadagnino più punti del dovuto. Questa è la vera tensione del gioco e tutto è studiato nei minimi particolari affinché il giocatore non stacchi mai gli occhi dal tabellone. Le stesse tessere città sono divise in regioni di vario colore, presentano un numero romano (o arabi per i giocatori che non riescono a leggerli) che ne indica il valore e una forma differente per aiutare anche coloro i quali non riescono a distinguere le varie sfumature di colore. Il punteggio è fondamentale perché alla fine del gioco, ogni giocatore ottiene il punteggio relativo alla tessera di valore più alto. Il bottino, invece, è classificato in righe e colonne: le prime indicato la varietà, mentre le colonne la quantità. Raccogliere varie tipologie di tesori consente di ricevere punti vittoria bonus anche molto redditizi, ma allo stesso tempo maggiore è la quantità di una singola risorsa maggiore diventa il punteggio per quella colonna. Infine, valgono punti anche le monete d'oro raccolte e utilizzare il meno segmenti strada possibile: il giocatore che rimane con più pedine strada alla fine del gioco riceve dieci punti bonus.

L'Impero di Cesare prende spunto, sia nell'estetica che nel gameplay, da diversi giochi di successo come Risiko o Ticket to Ride, eppure una volta imparato sembra qualcosa di fresco, semplice e moderno per tutta la famiglia. I creatori sono riusciti nel complesso intento di realizzare un gioco moderno e ordinato a partire dalla scatola, che presenta un look giocoso e intrigante, per finire ai componenti di altissima qualità anch'essi facilmente identificabili e ben progettati. Le colorazioni, soprattutto, sono audaci e incredibilmente luminose anche per merito di materiali con una lavorazione lucida che fanno spiccare il design cartoonesco. Tra l'altro sono presenti anche dei dettagli estetici molto curiosi nel tabellone di gioco: a destra è presente un'ombra dello stesso Cesare che guarda in basso come se fosse in piedi sopra di noi mentre osserva ogni nostra mossa, gli oggetti raffigurati all'esterno della mappa sono abilmente integrati nella traccia del punteggio, conferendo anche ai semplici riquadri numerati un fascino originale e un'ottima integrazione nell'ambientazione generale e, ancora più importante, Asterix, Obelix e Dogmatix sono in giro su una piccola zattera nel mare della mappa- Oltre a creare un buon collegamento con il brand di cui fa parte, potrebbe essere un curioso teaser per una futura espansione.

Il tabellone di gioco ha due lati a seconda del numero di giocatori suddivisi tra 2-3 giocatori e 4-5 giocatori: il primo lato ha due zone in meno, mentre il secondo lato le utilizza tutte e otto. Inizialmente è stato strano osservare che le tessere delle città sono state progettate per giocare ogni volta con le stesse posizioni, perché potrebbe sembrare che una volta memorizzate le località col punteggio più alto le strategie di gioco siano belle che studiate. In realtà, dopo aver provato ad apportare qualche cambiamento, è facile comprendere come ogni cosa sia stata studiata appositamente per avere delle posizioni fisse sulla mappa: il lato occidentale, ad esempio, è nel complesso più redditizio in termini di punti città, ma il gioco non può essere vinto senza un focus su tutta la mappa e i relativi bottini che, ricordiamo, sono disposti in maniera totalmente casuale. Proprio questi creano la vera aleatorietà del gioco tanto che lo stesso regolamento suggerisce delle varianti per le partite con un numero di giocatori basso che consente di aumentare la strategia. Una variante porta a sbilanciare il conteggio delle risorse per creare set più utili e aprendo le porte a scelte più rischiose. L'altra, invece, porta i giocatori a spingere più sulla conquista di intere zone cittadine per ricevere bonus aggiuntivi così da aumentare la rivalità tra i partecipanti.

Conclusioni

I primi turni della modalità di gioco classica sono sostanzialmente gli stessi, ma le posizioni casuali delle risorse rendono ogni giocata leggermente diversa. La posizione delle monete d'oro è ciò che può alterare maggiormente le scelte strategiche dei giocatori e rendere più o meno contorti alcuni percorsi. Vale sempre la pena tentare di ottenere tutte e otto le risorse, ma a seconda del layout iniziale, la quantità può prevalere sulla varietà con il giusto mix di oro. Il tempismo è tutto nella gloriosa Roma e ne L'Impero di Cesare ci si diverte senza troppe difficoltà grazie alla sua freschezza e spensieratezza. Ci sono decisioni da prendere, ma le conseguenze non sono sempre troppo gravi così da renderlo un titolo perfetto per tutta la famiglia. Insomma, perdere non è un grosso problema anche perché, grazie alla ridotta durata, si può sempre ricominciare a giocare!