Lucca Comics & Games 2018: intervista a C.B. Cebulski, Editor-in-chief di Marvel!

Durante il Lucca Comics & Games 2018, abbiamo intervistato C.B. Cebulski... Ecco com'è andata!

Avatar di Michele Pintaudi

a cura di Michele Pintaudi

Editor

Tra le tante personalità di spicco presenti quest'anno a Lucca Comics & Games, C.B. Cebulski è senza ombra di dubbio una delle più importanti. Se il suo nome potrebbe non dire molto ad alcuni di voi, chi lo conosce sa che stiamo parlando di una delle figure più importanti del mondo dei fumetti: l'attuale Editor-in-chief di Marvel Comics.

Da sempre appassionato di fumetti, C.B. ha trascorso gran parte della sua vita viaggiando: fattore che gli ha consentito di allargare sempre di più i suoi orizzonti e di scoprire manga, comics e storie da tutto il mondo. Un personaggio tutto da scoprire che succede a Axel Alonso alla guida del team editoriale di quella che è una vera e propria istituzione nel settore, capace di appassionati milioni e milioni di persone in tutto il mondo.

Cebulski è noto al grande pubblico anche e soprattutto per la serie Marvel Fairy Tales, un progetto sviluppato dal 2006 al 2008 che puntava ad inserire i personaggi dell'universo Marvel all'interno delle più classiche fiabe della storia della narrativa, e per la miniserie War of Kings: Darhawk. Durante un incontro con la stampa, il fumettista americano ha risposto a molte domande con temi che spaziano dal ricambio voluto da Marvel al suo rapporto con la nostra penisola, ed è proprio da qui che C.B. ha voluto cominciare: ricordando con molto piacere la sua prima visita a Lucca e apprezzando quanto la manifestazione sia cresciuta in questi anni, così come l'impatto di Marvel anche sul pubblico nostrano. Dopo aver ricordato con un sorriso di non chiedergli nulla riguardo al finale di Avengers 4, ha dunque avuto inizio l'intervista.

Sei molto noto anche per la tua attività di scouting, chi sono stati gli artisti che più ti hanno colpito dopo essere entrato alla Marvel?

In effetti è difficile rispondere, dire chi è migliore di qualcun altro. Ciò di cui mi occupo è visionare i portfolio di artisti che soddisfino le esigenze di Marvel: va trovata una persona che sia adatta per ciò che l'azienda sta cercando. Se proprio devo fare un nome, opterei per qualcuno con cui sono cresciuto per anni in Marvel ovvero Sara Pichelli, ci siamo conosciuti da giovani e sono particolarmente orgoglioso di lei e del suo lavoro su Fantastic Four, un'opera talmente ben riuscita da risollevare le vendite del fumetto. Collaborare con lei è fantastico perché non è soltanto un'artista, ma anche un'insegnante e tramite lei l'azienda è riuscita ad avviare contatti con molti artisti italiani.

Come sta procedendo il rapporto con Lucasfilm, soprattutto a livello produttivo?

Sono un grandissimo fan di Star Wars sin da bambino: ho visto il film al cinema all'età di sei anni, e quando si è presentata l'occasione di lavorare con loro è stata un'emozione incredibile. La relazione sta diventando sempre più stretta e basata su una crescente fiducia, la quale ci lascia ovviamente anche una buona libertà d'azione: quando abbiamo iniziato cinque anni fa avevamo tre titoli su cui lavorare, oggi siamo a sette/otto titoli al mese e persino alla creazione di un nuovo personaggio quale Doctor Aphra.

Che consiglio daresti a un ragazzo che sogna di vedere i propri disegni pubblicati da Marvel?

Marvel punta a ispirare talenti di ogni età e generazione: la persona più giovane che abbia iniziato a lavorare per noi è stato un ragazzo che allora aveva appena sedici anni, Joe Madureira. Se hai talento, sei più che benvenuto a lavorare con noi. Se sei un artista e sei in Italia devi considerare le tue opportunità, senza pensare che perché Marvel si trova dall'altra parte del mondo si tratti di un sogno impossibile: la fortuna di essere in Italia è di avere una grande storia e delle grandi scuole in questo settore, e c'è molto da imparare sul web. In futuro gli autori saranno sempre più giovani e il consiglio più pratico che posso darvi è di sviluppare un vostro stile - non senza lasciarvi ispirare da ciò che leggete - ma soprattutto di studiare la narrazione e lo storytelling: saper muovere il personaggio da un panel all'altro.

Il mondo Marvel è sempre più popolare, quanto pensi che questo sia dovuto all'influenza di film e serie TV?

Non c'è dubbio che il successo dei Marvel Studios sia enorme, e film e serie TV rendono il tutto ancora più grande. C'è da dire che Marvel ha iniziato con i fumetti, che sono ancora la linfa vitale dell'azienda: Tony Stark, Peter Parker e altri personaggi vengono amplificati da medium come il cinema, che ne definisce i caratteri in maniera ancora più marcata. La cosa più importante è comunque che il creatore sia un fan di ciò che sta creando, riuscendo così a infondere tutto l'amore che ha per il progetto all'interno di esso: così facendo si percepisce la cura nella realizzazione, un progetto di successo nasce così.

Il tuo arrivo come Editor In-Chief ha portato un grande cambiamento in Marvel, cos'è stato modificato rispetto a quando il ruolo era ricoperto da Axel Alonso?

È passato quasi un anno da quando sono diventato Editor In-Chief: Axel lo è stato per sei anni ed è un collega che ho sempre rispettato, ha lasciato una grande eredità e quando ho preso il suo posto ho assunto anche le sue responsabilità. Altra cosa importante da lui fatta è stato espandere e diversificare i personaggi, pensiamo a Miss Marvel ad esempio... Ciò che mi sono trovato tra le mani è stato un universo espanso con tante, tantissime possibilità. Sono fan della Marvel sin dall'età di sei anni, e il mio obiettivo è creare e ricreare la magia che c'era già all'epoca attualizzandola: in tal senso ho voluto riportare in auge personaggi come i Fantastici Quattro, cercando di capire cosa vogliono oggi i lettori. Diciamo che se Joe Quesada era l'Editor In-Chief dei disegnatori e Axel Alonso quello degli sceneggiatori, io sento che sarò quello dei fan.

Sei spesso in giro per il mondo, questo è segno che vuoi dare a Marvel una direzione più globale?

Sono cresciuto in giro per il mondo, mia madre è svedese e dunque ho trascorso molto tempo in Europa leggendo ad esempio Moebius, Blueberry, Spirou, Asterix e Obelix. Ho vissuto molto tempo in Giappone e questo ha contribuito a dare un'impronta ancora più globale alla mia visione, e buona parte del mio lavoro oggi è anche rendere Marvel conosciuta in tutto il mondo. Quando Stan Lee era Editor In-Chief affermò che Marvel doveva aprire una finestra verso il mondo esterno: lavorando da New York, lui raccontava però storie prettamente americane. Il mondo però è cambiato e oggi questa finestra verso il mondo è costituita dai cellulari, e di conseguenza questo impatta anche sulla mia visione.

Ringraziamo dunque C.B. Cebulski per la chiacchierata, con la quale è riuscito a fornirci alla perfezione un'idea del panorama fumettistico mondiale. Un panorama in continua evoluzione e che mira a crescere sempre di più, anche grazie alla convergenza con altri media come cinema e videogiochi. Vi lasciamo invitandovi a continuare a seguirci per tutte le novità direttamente dal Lucca Comics & Games 2018, dove noi di Tom's Hardware vi aspettiamo presso l'eSport Palace di Piazza Santa Maria... Non mancate!

Fan dei fumetti Marvel? Su Amazon potete trovare l'offerta giusta per voi... Non fatevela scappare!