Murder Falcon: il Metal distruggerà il male!

Heavy Metal, mostri e combattimenti incredibili animano Murder Falcon, l'imperdibile fumetto di Daniel Warren Johnson pubblicato da saldaPress

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a cura di Manuel Enrico

Quando Murder Falcon è arrivato all’interno del catalogo dei fumetti saldaPress, la presentazione della casa editrice è stata esaltante. Ovviamente nessuno presenterebbe in sordina un proprio fumetto, sia chiaro, ma credo che quanto detto da saldaPress potrebbe essere considerato pubblicità ingannevole. Murder Falcon, infatti, non si avvicina nemmeno lontanamente all’incredibile fumetto che ci veniva presentato. È molto di più, perché Murder Falcon si avvicina pericolosamente al titolo di ‘capolavoro’.

Capolavoro è un termine abusato oramai, perdendo quasi la propria valenza di riconoscimento di un lavoro eccelso. Fermo restando che i gusti personali sono insindacabili (salvo rarissime eccezioni), per incensare un fumetto del titolo di capolavoro ci deve essere un qualcosa che lo rende irripetibile, inarrivabile. Nel realizzare Murder Falcon, Daniel Warren Johnson ha trovato la scintilla vitale per la sua travolgente storia in una sensazione che tutti, prima o poi, in modi differenti, ci troviamo a vivere: la voglia di arrendersi.

Murder Falcon, magister vitae

Nell’introduzione di Murder Falcon, l’autore racconta la genesi personale di questo fumetto, legato ad un’altra grande storia di Johnson, Extremity. Sono però due frasi che potrebbero racchiudere l’intero spirito che anima Murder Falcon

“Tutti quanti o siamo in mezzo a una tempesta adesso o ci saremo un giorno”

Che si sa la vita, quando decide di mettersi storta, lo fa alla grande. Ma a quella frase, che può essere un messaggio poco promettente, Johnson lega una speranza, un atto di coraggio da ricordarsi quando si sente sconfitti da quanto la vita possa sembrarci ingiusta

“Impotenti. Ma non muti”

Queste due colonne emotive sono la base su cui Daniel Warren Johnson costruisce il suo Murder Falcon, scegliendo di unire essenze vitali che difficilmente avremmo immaginato potessero convivere così bene in un fumetto: heavy metal, supereroi ed emozioni palpabili. E consideratelo pure spoiler, ma alla fine la sensazione che si prova chiudendo il volume è che Johnson abbia trovato la formula alchemica, visto che ci sentiremo gasati a mille dalle prodezze dei personaggi, piangeremo con loro e avremo spesso l’impulso di volere entrare nelle pagine, sedersi a terra con loro e bersi una birra in silenzio. Solo per dire ‘ti capisco, uomo, ti capisco’.

Il merito è di Jake, personaggio che fonda la quarta parete emotiva. Johnson crea un uomo incredibilmente reale, un’anima sconfitta dalla vita che sembra essersi rassegnata. Profondamente segnato da un evento straziante che lo ha moralmente abbattuto, Jake vive per inerzia un’esistenza che lo ha privato della sua musica, portandolo ad abbandonare il suo gruppo heavy metal nel momento più buio della sua vita. Nonostante i suoi vecchi compagni della band cerchino di mantenere un rapporto con lui, Jake è rassegnato a lasciarsi spegnere, a vivere di rimpianti e logorarsi nei ricordi. Ma la vita gli riserva un’incredibile sorpresa: essere il salvatore del mondo.

Salvare il mondo a suon di heavy metal!

Quando il perfido Magnum Khaos decide di invadere la Terra per saziarsi della disperazione dell’umanità, il nostro mondo viene invaso da giganteschi mostri, i Veldar. A contrapporsi a questa invasione sono i guerrieri dell’Heavy, una dimensione parallela in cui il potere dei combattenti viene amplificato dalla musica, e nulla è più potente del Metal. Sono queste le rivelazioni che un incredulo Jake ascolta nel suo primo incontro con Murder Falcon, letale eroe dell’Heavy che scaturisce dalla chitarra demolita con cui Jake si difende dall’attacco di un Veldar.

L’apparizione di Murder Falcon porta ad una magica ricostruzione dello strumento di Jake, che diviene la sua arma nella battaglia con i Veldar. Più forte Jake suona la sua chitarra, maggiore è la forza di Murder Falcon. Il duo inizia ad affrontare questa invasione, ma ben presto i loro sforzi non sono sufficienti, e Jake ha l’occasione di riscrivere la propria vita quando il destino della Terra è legato ad una sola missione: ricostruire la sua band!

L’idea di Johnson è semplicemente strepitosa. Il primo impatto con Murder Falcon è spiazzante, travolgente, grazie alle adrenaliniche tavole opera dello stesso Daniel Warren Johnson, che diventa il front man di una band narrativa di primissimo livello. Johnson riesce a costruire un impianto narrativo che apparentemente si concentra su un’avventura incredibile, pur pagando un parziale tributo ad altre opere (da Pacific Rim a JoJo). Queste similarità, però, non toccano minimamente il vero cuore di Murder Falcon: l’emotività.

Andando oltre il primo velo dell’opera di Johnson, la forza di Murder Falcon è la profonda umanità che traspare nelle imprese di Jake. Johnson saggiamente costruisce un intreccio narrativo centellinato, in cui il passato di Jake emerge lentamente, con un tocco ingannevole nella prima parte che ci porta a crearci un’immagine particolare del biondo chitarrista. Da un lato lo si potrebbe giudicare un debole, un vigliacco, ma tenendo fede all’introduzione di Johnson la storia con la giusta calma ci racconta la verità dietro l’arrendevolezza di Jake. E a conti fatti, le rivelazioni che ci vengono svelate diventano un banco di prova emotivo non solo per il protagonista, ma soprattutto per il lettore.

Daniel Warren Johnson non ha creato solo un personaggio che diventi un transfer emotivo potente, ma anche i suoi compagni d’avventura sono al centro di drammi personali, che cercando di affrontare senza arrendersi, arrivando sempre al limite. E la musica diventa la loro salvezza, rendendo Murder Falcon una meravigliosa metafora di quella vita aspra ma irrinunciabile che quotidianamente affrontiamo tutti, eroi dei fumetti e persone reali.

Murder Falcon è basata su argomenti delicati quali accettazione della propria umanità, elaborazione della perdita e disperazione, diventa un dialogo aperto tra Johnson e i lettori, permeata dalla narrazione di un’avventura a fumetti, in cui l’autore si apre con sconcertante sincerità e si pone come un amico, che svelando le proprie difficoltà vuole dare forza ad altri. Pur essendo duro in certi passaggi, pur arrivando ad un finale che colpirà duro come assolo di batteria, Murder Falcon è un inno alla resilienza, al non cedere alla disperazione, a trovare una ragione per reagire, che per Jake sono musica e amicizia.

‘Perché continui a combattere?’

‘Perché spero in qualcosa di meglio. La musica mi ha permesso di vedere ciò che sono. E cosa posso essere’

I disegni di Johnson sono di una forza incredibile. Gli scontri sono pura energia, muscolari, incredibili e appaganti, catturano lo sguardo del lettore e lo imprigionano grazie al dettaglio con cui Johnson realizza le tensioni muscolari e crea una sinergia fantastica tra gli eroi dell’Heavy che lottano e gli umani che suonano per dare loro vigore. Il modo in cui Johnson dipinge i musicisti è stupefacente, la cinetica dei movimenti si sposa alla perfezioni con le espressioni facciali che denotano la disperata necessità di trovare una rivalsa personale, un qualcosa che consenta loro di esser forti e scaricare tutta la fatica di arrivare al giorno seguente. Le onomatopee che accompagnano questi momenti diventano una colonna sonora perfetta per le scene di Murder Falcon, dando una vitalità unica a questo fumetto, a cui si unisce la colorazione impeccabile di Mike Spicer.

saldaPress, quindi, ha mentito spudoratamente, ma può essere perdonata per avere confezionato Murder Falcon in un volume da collezione imperdibile. Murder Falcon non è semplicemente un bel fumetto, è una storia imperdibile, una terapia del dolore interiore che dietro la maschera dell’invasione dei mostri ci invoglia a non arrenderci, quale che sia la nostra difficoltà, ma a rialzarci e affrontare la vita al meglio.

Impotenti. Ma mai muti.