Nuvole a Nord-Ovest 1 di Aki Irie, recensione: goin' where the wind blows

J-Pop con Nuvole a Nord-Ovest 1 porta in Italia la nuova serie dell'acclamata Aki Irie, autrice dell'ottimo Il Mondo di Ran.

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a cura di Domenico Bottalico

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J-Pop
con Nuvole a Nord-Ovest 1 porta in Italia la nuova serie dell'acclamata Aki Irie, autrice dell'ottimo Il Mondo di Ran.
La serie, inizia dalla mangaka nel 2016, è ancora in corso di serializzazione in Giappone e all'attivo vanta attualmente 5 tankobon.

Nuvole a Nord-Ovest 1 di Aki Irie: un giapponese, un francese e una islandese...

Kei Miyama ha diciassette anni, è giapponese ma vive in Islanda. Miyama è ospite del nonno Jacques, di origini francesi e ancora di bell'aspetto, tuttavia deve guadagnarsi da vivere in un paese straniero molto costoso fra l'altro e per questo motivo si è "inventato" il mestiere di investigatore privato. Lasciando il suo numero di telefono nelle bacheche dei caffè della città, Miyama viene contattato per ritrovare persone, oggetti e persino animali come il primo caso in cui lo vediamo impegnato in cui deve recuperare un cagnolone e il suo burbero padrone.

Il caso successivo tuttavia coinvolgerà da vicino Miyama: una bella donna, Katla, gli chiede di rintracciare un uomo conosciuto per caso e in circostanze abbastanza imbarazzanti qualche giorno prima. Il giovane investigatore capisce subito, dalle circostanze descritte, che si tratta di Jacques. Inizia così una surreale convivenza fra lui, Jacques e Katla interrotta dalla brusca decisione di tornare in Giappone. Miyama infatti apprende che suo fratello minore è scomparso e gli zii con i quali viveva sono improvvisamente morti. In una incredibile girandola di coincidenze, e con le sue abilità investigative messe a dura prova, Miyama scopre che il fratello sta cercando di raggiungerlo proprio in Islanda.

In attesa di poterlo incontrare nuovamente, e capire cosa sia successo, Miyama accetta un altro incarico apparentemente semplice che lo porta ad incontrare la bella Lilja. L'ennesima casualità fa sì che la ragazza sia la nipote di Katla. Quando Miyama viene avvicinato da un altro giapponese, una rarità in Islanda, intuisce subito che tutto ha a che fare con suo fratello minore Michitaka: la sua scomparsa e la morte degli zii potrebbero nascondere un terribile segreto. È Lilja a confermarglielo, alla ragazza, una musicista, infatti non piace il tono con cui Michitaka si giustifica una volta riabbracciato Kei.

Nuvole a Nord-Ovest 1 di Aki Irie, goin' where the wind blows

Nuvole a Nord-Ovest 1 rientra decisamente nella categoria seinen tuttavia, così come accaduto per Il Mondo di Ran, la sensei ama mischiare generi ed influenze per ottenere qualcosa di decisamente personale, coinvolgente e dalla tensione narrativa sicuramente inusuale. Se nella sua serie precedente si mischiava majokko e slice of life, qui invece la componente slice of life è sempre presente ma è sottesa ad un realismo magico dato anche dall'ambientazione esotica e da una componente detection che riaffiora in maniera drammatica in alcuni capitoli.

La Irie gioca con la struttura orizzontale e verticale della trama, alleggerendo il tono non solo con gli strambi casi di Miyama anche con gag comiche, mai troppo eccessive, per poi aumentare bruscamente la tensione come avviene nel capitolo finale del tankobon. Vi sono tracce di Jiro Taniguchi, nel modo in cui la natura e l'ambiente viene descritto e influisce sulle vicende, ma anche di Naoki Urasawa nel modo in cui il plot serpeggia nervoso fra apparenze, verità accennate e rivelazioni ma anche Akimi Yoshida per le improvvise accelerate e irrobustimento del plot.

In questo senso Nuvole a Nord-Ovest 1 è lettura altamente appagante perché riesce a mantenere alta l'attenzione del lettore fornendogli costantemente dei punti di riferimento che vengono poi capovolti o sconfessati. L'esempio più lampante è forse l'interazione fra Lilja e Miyama. Apparentemente propedeutica alla trama verticale, all'introduzione di un personaggio femminile che possa interagire con il protagonista, soprattutto con gag comiche che riportano alla mente Tsukasa Hojo ma in generale c'è anche da sottolineare come certe atmosfere anni '80 pervadano tutto il tankobon, lascia intendere poi nel finale che la ragazza potrebbe diventare una componente più attiva nel mistero che avvolge Michitaka.

Le atmosfere anni '80 accennate poco sopra trovano riscontro anche nella parte grafica di Nuvole a Nord-Ovest 1. La sensei illustra la storia con lunghe linee continue, le sue figure sono longinee e il protagonista Kei Miyama è androgino ma non troppo (una evidente influenza della tradizione shojo) mentre i personaggi femminili sono formosi ma senza eccedere. Quello che colpisce del lavoro della sensei è la capacità di utilizzare poche linee per tratteggiare espressioni e più in generale per caratterizzare tutti i personaggi che sono tutti, sin dalla loro prima apparizione, riconoscibili.

C'è una attenzione al dettaglio ovviamente con un tratteggio che aumenta leggermente soprattutto per panneggi e più in generale per ambienti, paesaggi ed oggetti, mentre è intelligente l'uso dei retini e delle mezze tinte mai troppo invasivi anche perché un stile che predilige lavorare su linee sottili cesellando gli spazi anziché scavare nella materia. Dal punto di vista della costruzione della tavola invece c'è una certa ordinata predilezione per la verticalità, tutta la tavola punta in questo senso anche quando si ricorre a riquadri orizzontali per dare maggior dinamismo o ariosità alla sequenza. Questo accorgimento esalta la flessuosità delle figure, spesso anche sbordate, pur mantenendo inquadrature che prediligono invece primi piani, figure a metà o piani americani. Questa soluzione aumenta l'aspetto meramente recitativo delle sequenze pur non disdegnando una certa dinamicità, allorché lo "schema" viene infranto, nelle rare scene dal ritmo più sostenuto.

Il volume

J-Pop confeziona un tankobon formato 12.5x18 cm con sovraccoperta. L'edizione italiana spicca subito per l'eccellente cura carto-tecnica: la sovraccoperta infatti è impreziosita da scritte in rilievo mentre la copertina è in cartoncino spesso e poroso color marrone grezzo richiamando l'equipaggiamento da campeggio che il protagonista Miyama porta sempre con sé (equipaggiamento che viene fra l'altro descritto con delle semplici illustrazioni in quarta di copertina con le diciture in islandese).

Una manciata di pagine a colori aprono il tankobon per cui viene utilizzata una carta usomano bianca dalla eccellente grammatura. Dal punto di vista redazionale la lettura è accompagnata da poche ma pregnanti note esplicative mentre a fine tankobon è presente una breve ma importante post-fazione della stessa mangaka che spiega l'ispirazione dietro la serie.