Obi-Wan Kenobi episodi 1 e 2: citazioni e riferimenti

Tutte le citazioni e i riferimenti di Obi-Wan Kenobi episodi 1 e 2

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a cura di Manuel Enrico

Dopo un’attesa lunga diciassette anni, Ewan McGregor finalmente si mostra nuovamente nei panni di Obi-Wan Kenobi nell’omonima serie di Star Wars disponibile su Disney+. Sei episodi di una serie one shot, almeno secondo gli attuali progetti di Disney, che ci guideranno alla scoperta di un periodo della continuity di Star Wars inserito nell’Ascesa dell’Impero, ossia gli anni che videro il consolidamento del regno di Palpatine. Come accaduto per altre produzioni come The Mandalorian e The Book of Boba Fett, anche per  Obi-Wan Kenobi episodi 1 e 2 i riferimenti e citazioni alla saga di Star Wars non mancano, e potevamo resistere alla tentazione di cercarli?

I primi due episodi di Obi-Wan Kenobi sono stati presentati su Disney+ in soluzione unica, agevolando la nostra ricerca. Ovviamente, proseguendo la lettura il rischio spoiler non è semplicemente alto, ma garantito, quindi il consiglio è di vedere prima gli episodi e poi tornare per vedere se avete trovato tutti i riferimenti e le citazioni che abbiamo individuato.

Attenzione: quanto segue contiene spoiler sui primi due episodi di Obi-Wan Kenobi

Obi-Wan Kenobi episodi 1 e 2: citazioni e riferimenti

La Caduta dei Jedi

Per predisporre al meglio lo spettatore, le scene iniziali del primo episodio ci riportano al momento in cui viene eseguito l’Ordine 66, ossia lo sterminio dei Jedi da parte dei Cloni. Nella fattispecie, assistiamo all’assalto al Tempio di Coruscant, visto in parte in La Vendetta dei Sith, visto dal punto di vista di un gruppo di giovani padawan, intenti ad allenarsi mentre provano dei kata di un’arte marziale usata dai Jeidi. Potrebbero esser movenze del Teräs Käsi (letteralmente ‘mano d’acciaio’), uno stile di combattimento citato spesso nella lore di Star Wars, tanto da guadagnarsi anche un videogioco picchiaduro (Star Wars: Masters of Teräs Käsi),  e divenuto parte del Canon dopo esser stato menzionato nel gioco mobile Star Wars: Uprising. I padawan erano stati al centro di una delle scene più divertenti de L'Attacco dei Cloni, mentre venivano addestrati da Yoda, ritrovarli in questo momento drammatico diviene una molla emotiva per lo spettatore, che viene proiettato subito nell'era oscura dell'Impero.

Sempre legato al ricordo degli eventi della Trilogia Prequel è l’incubo di Obi-Wan, in cui vediamo momenti presi da La Minaccia Fantasma, L’Attacco dei Cloni e, infine, il tragico epilogo de La Vendetta dei Sith. Obi-Wan ha già assunto la sua identità di Ben, come veniva presentato Alec Guinness in Una Nuova Speranza, e ha nascosto ogni traccia della sua vecchia identità, comprese la tipica arma Jedi: la spada laser.

Da notare come al momento di partire per salvare Leila, Kenobi vada a recuperare la propria arma, sepolta nel deserto. Nella scatola sepolta nelle sabbie di Tatooine, sono conservate la sua spada laser e quella di Anakin, che aveva portato via dopo averlo sconfitto su Mustafar in La Vendetta dei Sith. Questo momento sembra creare un legame con la scena in cui Rey, al termine de L’Ascesa di Skywalker, affida alle sabbia di Tatooine, vicino alla fattoria dei Lars, queste due spade laser.

Con l’ascesa dell’Impero, i Cloni non sono più necessari. Progettati geneticamente per avere una ‘scadenza’, sappiamo da altre opere (come Star Wars Rebels) che alcuni sono sopravvissuti anche a questo limite. Su Daiju, Obi-Wan incrocia uno di questi soldati dimenticati, metafora del mai dimenticato dramma americano dei reduci, mentre mendica nelle strade della metropoli. Interpretato da Temuera Morrison, che aveva dato il volto alla matrice genetica dei cloni, il cacciatore di taglie Jango Fett in L’Attacco dei Cloni, questo soldato indossa ancora la sua vecchia armatura, che lo identifica come parte della 501st, la legione comandata da Anakin Skywalker in Clone Wars.

Gli Inquisitori

Come annunciato ampiamente in passato, l’Inquisitorium ha un ruolo centrale in Obi-Wan Kenobi. Nato in Star Wars Rebels, grazie alla presenza del Grande Inquisitore (intepretato nella serie da Rupert Friend), l’Inquisitorium è incaricato di dare la caccia ai Jedi sopravvissuti all’ordine 66. Interessante notare una frase detta come un mantra dagli Inquisitori:

“I Jedi si cacciano da soli”

Da un lato, viene detto perché i Jedi, fedeli ai propri precetti, non possono fare a meno di salvare coloro che necessitano del loro aiuto. D’altro canto, può esser visto come un riferimento al fatto che gran parte dei membri dell’Inquisitorium sono, a loro volta, ex-Jedi che hanno scelto di servire l’Impero oppure sono stati indottrinati per piegarsi al volere di Palpatine

Sono un Jedi, come mio padre

La presenza di Obi-Wan su Tatooine non è solo per nascondersi dall’Impero, ma per proteggere il giovane Luke Skywalker. Compito che vede l’opposizione di Owen Lars, zio di Luke, che non ha dimenticato come Obi-Wan abbia fallito nell’addestrare il padre, Anakin, errore che non esita a ricordargli durante un loro incontro. Scena che ricorda un simile confronto, seppure con toni più accesi, letto nei fumetti di Star Wars.

Nella scena in cui Obi-Wan riceve la visita del suo amico jawa Tekka, acquista un modellino di velivolo, che dovrebbe esser un dono per il giovane Luke. Lo stesso modellino è quello con cui un Luke adolescente fantastica in una delle scene di Una Nuova Speranza.

Sia Luke che Leia, in questi episodi, sono ritratti in modo da ricordare tratti tipici dei loro genitori. La scena in cui Ben vede attraverso il binocolo Luke, il bambino ricorda al Jedi quando conobbe il padre, pilota di pod racer, come abbiamo visto in La Minaccia Fantasma. Leia, invece, sembra avere la propria strada già tracciata, considerato come le venga ricordato spesso il suo destino di senatrice (ruolo con cui la conoscevamo in Una Nuova Speranza), mentre è impossibile non commuoversi quando su Dajiu, Obi-Wan confessa alla piccola che è testarda e impavida come una sua vecchia amica, sapendo che si riferisce alla vera madre della piccola, Padmé Amidala (Natalie Portman, nella Trilogia Prequel).

Parlando di Leia, non si può ignorare come la richiesta di aiuto da parte degli Organa arrivi tramite un olomessaggio, esattamente come la futura senatrice fece con Obi-Wan in Una Nuova Speranza. La piccolina, in compenso, riesce a liberarsi dei suoi obblighi usando un sotterfugio che richiama all’escamotage usato da Padmè Amidala in La Minaccia Fantasma, dove un’ancella, interpretata da Keira Knightley, si sostituiva alla regina di Naboo per sicurezza.

Nonostante apparentemente riuscita a evadere ai suoi obblighi, la giovane Leila (Vivien Leyra Blair) viene raggiunta dalla madre e costretta a partecipare a un noioso ricevimento, non prima di aver svelato al padre di aver visto due astronavi, tra cui un Ranger Aquiliano. Questi sono stati citati in Solo, divenendo parte del Canon, ma il loro nome era già presente nelle prime sceneggiature di Star Wars scritte da Lucas. Al ricevimento, confusi tra la folla possiamo vedere due vecchie conoscenze: C3-PO e R2-D2, che erano stati presi in custodia da Bail Organa al termine de La Vendetta dei Sith.

Piccola nota di colore: il capo dei rapitori di Leia è nientemeno che Michael Peter Balzary, meglio noto Flea, leggendario bassista dei Red Hot Chili Peppers, non nuovo ad apparizioni nel mondo del cinema.

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