Ozark Stagione 4: recensione dei primi, torbidi 7 episodi

Ozark 4 sta preparando un finale al cardiopalma: la nuova stagione è già disponibile su Netflix da ieri, 21 gennaio.

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a cura di Lucia Lasorsa

-Redattrice

I primi 7 episodi di Ozark Stagione 4 mostrano l'intento di far finire la storia decisamente peggio di come è iniziata. Ozark è una delle serie televisive più avvincenti, torbide, malsane e al contempo più sottovalutate e misconosciute del parco titoli Netflix, sorte che le è toccata per via della maggiore pubblicità (che si è tradotta in una maggiore affezione da parte del pubblico) di cui hanno goduto serie decisamente meno originali e con una narrazione più scarna, come La Casa di Carta (della cui parte finale trovate qui la nostra recensione).

Ozark in realtà continua a ricevere feedback assolutamente positivi sia da parte degli utenti che della critica tutti assolutamente meritatissimi.

Ozark Stagione 4: the downward spiral

Iniziamo subito con una premessa: naturalmente in questa recensione non ci saranno spoiler su Ozark Stagione 4, ma inevitabilmente saranno presenti per quanto riguarda invece le stagioni precedenti. Detto questo, Ozark ci ha già abituati, nel corso delle tre stagioni precedenti, all'esplorazioni dei recessi più bui dell'animo umano, mostrandoci di cosa sono capaci i protagonisti di questa, anche coloro che, come la famiglia Byrde, non ha sempre fatto parte della malavita organizzata.

La situazione sembra sempre più vicina al collasso, poiché letteralmente ogni singola azione che vedrete in Ozark Stagione 4 avrà delle conseguenze. Spesso molto pesanti. Le carte in tavola, così come alleanze e collaborazioni, sono state rimescolate fra loro. Ma ci si può davvero fidare di qualcuno che ha fatto uccidere il suo stesso fratello o che ha ucciso, fra gli altri, suo marito? La risposta più ovvia sarebbe "ovviamente no", ma il punto è che non vi sono alternative: se vuoi metterti in affari, devi necessariamente avere a che fare con individui a dir poco loschi pronti a farti saltare il cervello. Funziona così, a Ozark.

La spirale verso il basso di qualunque personaggio che abbia mai fatto parte di Ozark prosegue inesorabilmente la sua caduta verticale in Ozark Stagione 4, al punto che quasi non ci si chiede più come faranno tutti a uscire da situazioni così spinose, quanto piuttosto chi sopravvivrà al massacro. Ammesso che qualcuno non ci lasci le penne.

Ozark e Breaking Bad

Approcciandosi a Ozark il primo termine di paragone che viene in mente è Breaking Bad: entrambe le serie raccontano di come individui dalla vita tutto sommato normale si ritrovino poi invischiati fin sopra i capelli nella malavita organizzata. Tuttavia ci sono delle differenze notevoli fra queste due straordinarie produzioni Netflix.

Innanzitutto, parliamo di attività criminali molto diverse praticate dai protagonisti: mentre Walter White e il suo socio Jesse Pinkman sono dei produttori e spacciatori di droga, quella della produzione e dello spaccio è solo una delle innumerevoli attività criminali dei Byrde, ormai talmente invischiati nella loro doppia vita (facciata pulita per coprire crimini di ogni sorta) che Marty arriva a dire sarcasticamente:

"Faccio tardi al mio reato".

I Byrde hanno iniziato con il riciclaggio di denaro sporco in una cittadina sperduta vicino a un bel lago, Ozark, che dal loro arrivo si è trasformata in una sorta di Mecca per criminali di ogni sorta. Non che la gente del posto fosse proprio tutta amabile, ma dal loro arrivo le cose sono cambiate. Il potere e il denaro di un cartello della droga possono comprare quasi tutto in città, dove ora attività come casino, ostelli, fattorie e perfino associazioni senza fini di lucro vengono impiegate indistintamente per riciclare denaro sporchissimo.

Insomma, rispetto a Breking Bad siamo a un livello di criminalità decisamente più alto: qui non si parla di uno spacciatore che si mette contro un cartello; qui si parla di gente che gestisce ogni aspetto di intere cittadine e che riesce a manipolare perfino forze di polizia e FBI. Inoltre, se in Breaking Bad Walter cerca di tenere la sua famiglia il più lontano possibile dal lerciume in cui sguazza, Marty la coinvolge fin dall'inizio, con il risultato finale di avere ora una figlia adolescente che pare poco interessata agli affari di famiglia, ma che mente a proposito delle attività illecite e degli omicidi dei suoi genitori, e un figlio di 14 anni che già gestisce diverse società offshore in cui, tanto per cambiare, ricicla denaro. Tutto suo padre!

Infine, l'ultima differenza fra Breaking Bad e Ozark: i protagonisti di Ozark, tutti, sono abbietti oltre ogni dire, e le azioni di cui si macchiano vanno ben oltre il vedere morire il proprio cognato nell'impotenza. L'omicidio, soprattutto in Ozark Stagione 4 assume un ruolo fondamentale: basta con le strategie, gli stratagemmi, i discorsi finto-amichevoli, le velate prese in giro. Mi minacci? Ti ammazzo a bruciapelo. Fine.

Ozark Stagione 4: uscirne con le mani pulite

Se perfino uno come Navarro vuole uscire di scena pulito accordandosi con l'FBI, significa che la situazione sta diventando  troppo difficile da sostenere davvero per chiunque. Vivere in questo modo espone se stessi e la propria famiglia ad atti di violenza estrema, come l'assalto al battesimo del figlioletto dello stesso Navarro. Ma a cosa è disposto a rinunciare per questa libertà?

Dal punto di vista della sceneggiatura, i dialoghi sono coinvolgenti, profondi, e ci fanno comprendere appieno come le cose più atroci vengano affrontate come se fossero comuni problemi della vita quotidiana. Ma c'è sempre quel senso di gelo, di distacco che prevale su ogni cosa e che viene evidenziato anche dal punto di vista cromatico grazie a un impiego massiccio, soprattutto nelle riprese degli esterni, di colori freddissimi, con grande predilezione per il blu e le sue sfumature.

I colpi di scena si sprecano in questa prima parte di Ozark Stagione 4, che riporta la serie a un livello nettamente superiore rispetto alla stragrande maggioranza dei prodotti che si muovono sulla medesima falsariga. Torbida, impietosa, dolorosa, straziante, sanguinolenta, Ozark Stagione 4 conferma ancora una volta che siamo di fronte a un prodotto certamente meno commerciale di altri, ma altrettanto certamente di fattura eccelsa.

Marty è un uomo dalle indubbie capacità imprenditoriali e affabulatorie, un personaggio reso ancor più affascinante dall'incredibile interpretazione che ancora una volta ne dà Jason Bateman. Ma basterà a salvare la vita sua e della sua famiglia?