Recensione: Grosso guaio a Chinatown in blu-ray, un'edizione da possedere a tutti i costi!

Grosso guaio a Chinatown, cult anni '80 di John Carpenter, torna in vita grazie a Koch Media e Midnight Factory in una lussuosa edizione da collezione.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Quando si parla di cult, ci sono film che è davvero impossibile non citare e che, a prescindere da quelli che sono i propri gusti, bisognerebbe quanto meno conoscere per motivi culturali. È il caso di pellicole come 1997: Fuga da New York, La Cosa o Stargate, giusto per citarne qualcuno dal sapore squisitamente “pop”, ma anche solo per evidenziare come se si parla di “cult” ci sia, nel bene o nel male, lo zampino di Kurt Russell, attore feticcio di Carpenter e che, non a caso, è il protagonista della pellicola di cui parliamo oggi: Grosso guaio a Chinatown.

L'occasione è la pubblicazione, da parte di Koch Media, di un nuovo cofanetto celebrativo del film culto di John Carpenter, tornato sugli scaffali sotto l'etichetta di Midnight Factory, in una lussuosa edizione da collezione che, oltre al film in edizione rimasterizzata e in formato blu-ray, contiene tutta una serie di chicche che faranno la gioia dei fan, specie se si considera quanto poco sia stato prodotto, anche in campo home video, per il film nel nostro Paese.

Senza mezze misure ve lo diciamo subito: è un acquisto imprescindibile per gli amanti del cinema (e nello specifico del cinema action squisitamente anni '80), con un rapporto qualità prezzo davvero eccezionale!

La trama

Partendo da quello che doveva essere un western con particolari venature soprannaturali, nel 1986 John Carpenter dirige in questo classico action movie la coppia Kurt Russell e Kim Cattrall in un film classicamente “ottantino”, trasportando le idee originali in un action movie ambientato ai giorni nostri, in cui si mescolano azione, magia, arti marziali e un certo gusto per la commedia, complice la presenza di un Russel quanto mai dinamico e guascone.

La storia è quella del camionista Jack Burton (Kurt Russell), un uomo spicciolo e dal fare rude, che assieme all'amico Wang Chi si troverà suo malgrado coinvolto in una vicenda dal sapore paranormale. Quando la fidanzata di Wang, Miao Yin, viene infatti rapita da una banda di teppisti originaria di Chinatown, il duo scatterà al loro inseguimento, finendo da lì coinvolto in una vicenda che andrà ingigantendosi sin dai primi momenti e che vedrà l'apparizione di guerrieri dotati di poteri sovrannaturali, antichi stregoni, mostruosità varie e riti arcani tramandati attraverso la storia e la cultura cinese.

Omaggiando il cinema cinese, misto di arti marziali e cultura orientale, Carpenter confeziona un film ritmato e intrigante, il cui sapore, già all'epoca, era quello di un B movie, cesellato però dallo stile e l'attenzione di un regista che ha fatto scuola. Un film che oggi diremmo "troppo avanti per l'epoca", e infatti non sorprende, quindi, che all'epoca il film sia stato un flop e che, come molti altri consacrati capolavori, abbia assunto il rango di “cult” solo grazie ad una successiva riscoperta avvenuta per mezzo del mercato home video.

La confezione

Koch Media ha confezionato un'edizione da manuale, la qual cosa non è una sorpresa. Sotto l'etichetta Midnight Factory, infatti, il publisher aveva già stupito per mezzo della bellissima edizione da collezione dedicata a L'Armata delle Tenebre, cult di Raimi e capitolo (più o meno) conclusivo delle avventure di Ash Williams (Bruce Campbell). Grosso guaio a Chinatown segue quella filosofia produttiva, mettendoci tra le mani un cofanetto con custodia in cartone rigido (per altro molto al di sopra, dal punto di vista qualitativo, di prodotti simili) e con all'interno una custodia in formato booklet, che unisce gli scomparti per i due dischi ad un piccolo albo contenente non solo fotografie dal set e artwork ma, ben più interessante, il racconto del processo produttivo con testi precisi, chiari e molto interessanti, redatti con stile da Manlio Gamarasca e Davide Pulici (ovvero alcuni membri della rivista Nocturno).

Il booklet è per altro arricchito anche da tre bellissime cartoline, che riprendono tre delle locandine originali del film. A questo punto ci dispiacciono solo due cose: la prima è il piccolo artbook interno non è in alcun modo rimuovibile dal booklet (è saldamente attaccanto al centro dello stesso), la seconda è che dispiace che, in questo bellissimo tripudio nerd, si sia inspiegabilmente scelto di vestire il booklet con un'immagine ottenuta evidentemente da un rimaneggiamento digitale di una delle foto promozionali del film, la qual cosa gli da un aspetto molto artefatto e non all'altezza per ciò che concerne la definizione dei volti dei personaggi. Dettagli, certo, ma visto lo straordinario spessore del prodotto sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosina in più.

I dischi

Grosso guaio a Chinatown ci viene offerto in edizione blu-ray e DVD in uno smagliante formato 2,35:1 anamorfico, adattando così perfettamente l'immagine alle dimensioni degli odierni televisori. Proprio l'aspetto è interessante, perché questa edizione si contraddistingue per una migliore fedeltà nelle dimensioni dell'immagine, a differenza di alcune uscite passate, sempre su disco, che tendevano invece a tagliare i bordi estremi dell'immagine di pochi millimetri.

Tuttavia ci è sembrato che in alcuni frangenti le immagini fossero leggermente allungate verso l'alto e sarebbe interessante, a questo punto, un confronto con l'aspect ratio originale che, tuttavia, non ci è stato in questa sede possibile. Intendiamoci però, con il suo flusso video master 1080p e con i suoi colori vividi e restaurati, questa edizione di Grosso guaio a Chinatown è davvero splendida da vedere e da rivivere, complice una pulizia e un dettaglio dell'immagine che non perde colpi neanche in momenti di assoluta oscurità, ancor più apprezzabile se poi è supportata da uno schermo OLED di tutto rispetto.

Proprio i colori scuri, infatti, erano uno dei principali difetti delle precedenti edizioni su disco (DVD), facendo risultare le scene al buio piatte e prive di profondità. Con questa nuova edizione, invece, quei problemi sono risolti, ed anzi è piacevolissimo constatare quanto il lavoro cromatico risulti ricco pur disponendo, magari, di una TV non proprio al passo con i tempi il che, in un film ricco di neon dai colori brillanti è una gioia per gli occhi. Divertente la presenza della grana della pellicola originale, che aggiunge un tocco vintage ad un film che, in effetti, risente molto positivamente del suo sapore così squisitamente anni '80.

Audio

Come da consolidata tradizione dei giorni nostri, Grosso guaio a Chinatown si presenta con audio secondo lo standard 5.1 DTS-HD, sia per la lingua italiana che per quella inglese, con solo quest'ultima disponibile anche nel classico 2.0. L'audio è ricco, pulito e preciso e per altro ha il pregio di riproporre al pubblico il doppiaggio nostrano originale visto che, come saprete, il film è stato anche ridoppiato per alcune edizioni home video, complice un problema inerente il doppiaggio originale che, come nel caso del 2009, si scoprì manchevole di alcune battute originali (all'epoca si ottenne una traccia audio “bucata” in pratica). Non sappiamo come sia possibile, ma questo problema è stato risolto completamente, ed oggi Midnight Factory ridà all'edizione italiana del film un lustro tutto nuovo, arricchito per altro da un audio poderoso. Il 5.1 offerto è perfetto: i bassi sono profondi, il suono è ben distribuito e riesce a risultare nitido sia che si tratti di un impianto con tutti i crismi, sia che sia fruito tramite le casse di una TV adeguata. L'unica pecca, in questo senso, è forse l'assenza di un 5.1 Dolby True che avrebbe certamente impreziosito le scene più concitate, tuttavia data la risoluzione del succitato problema relativo all'adattamento, per una volta non ci va di lamentarci troppo.

Extra

Non bastassero i contenuti presenti sul disco del film (contenente i commenti di Carpenter e Russell, alcuni spot televisivi ed i trailer originali), questa edizione di Grosso guaio a Chinatown offre un disco squisitamente dedicato ai soli contenuti aggiuntivi, per un totale di oltre 160 minuti di extra! Il disco contiene tutto quello che un fan potrebbe desiderare, a partire dall'ovvio ma ghiotto finale esteso, passando alle scene eliminate accompagnate dallo storyboard, tante fotografie relative al set e alla produzione (una vera e propria gallery digitale!), nonché ben sei interviste a Carpetner, Russell ed alcuni membri della squadra tecnica dalla durata media di 15 minuti circa.

Ma la vera chicca è la perla rara del video musicale del theme del film. Il brano “Big trouble in Little China” scritto e interpretato da John Carpenter, insieme a Nick Castle, Tommy Lee Wallace e la band The Coup De Villes che girato in modo scherzoso per l'epoca si è praticamente perso negli anni, si tratta di un video praticamente mai arrivato attraverso i passaggi televisivi italiani, e praticamente sconosciuto persino a moltissimi fan. Da considerare poi, tutti i contenuti del booklet (cartoline comprese) di cui abbiamo discusso nella sezione dedicata alla confezione.

Non solo Carpenter! Come detto nell'articolo, anche il cult di Raimi, L'Armata delle Tenebre è stato messo in commercio in un'edizione da collezione ricca di extra e dalla confezione lussuosa! Facci un pensierino!