Samuel Stern 28: London Calling, recensione

In Samuel Stern 28: London Calling Samuel Stern arriva a Londra per una meritata vacanza, ma la sua lotta contro i demoni non ha riposo.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Samuel Stern pensa di potersi concedere una vacanza a Londra, insieme al fidato Duncan, ma i confini dell’inferno sono davvero senza limiti. Il nuovo albo Samuel Stern 28: London Calling appena giunto in edicola, vuole infatti dimostrare al Rosso che esistono dei sigilli in grado di confinare i demoni nella realtà infernale che abbiamo conosciuto nel corso di questi mesi. Ma a quale prezzo?

Samuel Stern 28: Londra chiama, Samuel Stern risponde

Grazie all'opera dei creatori della serie, Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro insieme a Marco Savegnago, il nostro Rosso finalmente lascia Edimburgo e arriva a Londra per una meritata vacanza, dopo i trascorsi che lo hanno messo alla prova nelle precedenti storie. Già, Londra, proprio quella città che ha abituato i lettori italiani a tanti incubi...e indagatori. Gli autori, infatti, non hanno perso l'occasione per stuzzicare in questo senso i lettori. Ma procediamo con ordine.

Mentre i due sono in visita nella capitale del Regno Unito, Duncan vuole approfittarne per ritrovarsi con un vecchio amico, Gabriel McKenna, anche lui un ecclesiastico con la passione per l’occultismo. Ma come potevamo aspettarci, Gabriel sembra misteriosamente scomparso, e mentre Duncan prova a mettersi sulle sue tracce, fa la conoscenza di Bianca una ragazza che cerca l’aiuto di Mckenna, che in passato l’ha liberata da un demone. La ragazza, abbandonata anche dal padre, sembra essere nuovamente afflitta da quel male misterioso che la tormenta da sempre: la possessione di un demone chiamato Ianu. L’unico che potrebbe aiutarla sembrerebbe proprio il prete sparito misteriosamente insieme al padre di Bianca, lasciando dietro di sé una scia di indizi, che lasciano trasparire ancora il suo interesse per l’occulto, i demoni e le porte dell’inferno.

Le tracce lasciate da McKenna lasciano presagire che si trovi anche in pericolo, e indirizzano il Rosso accompagnato da Duncan e Bianca fino alla casa di cura di Saint Michael. Sarà proprio in questo edificio che i nostri andranno ancora di più a fondo nell'orrore che coinvolge la famiglia di Bianca.

I sigilli dell’inferno

Come vedremo nel corso della storia, orrori indicibili sono stati patiti dai pazienti della clinica di San Michael. Viene introdotto per la prima volta il concetto dei sigilli per le porte dell’inferno, prodotti dal dolore fisico dell’essere umano. Si tratta di nuovo elemento nell’epica infernale di Samuel Stern, che va ad incastrarsi nelle dinamiche disseminate nei vari numeri, spessissimo citati in questo albo.

Corrono su due binari paralleli dolore psicologico e fisico, il primo in grado di dare vita ai demoni che poi possiedono l’uomo, mentre il secondo in grado di confinarli Il tema del dolore viene ripreso, in modo anche piuttosto incisivo, con alcune delle tavole più cruente mai viste in Samuel Stern. Oltre al tema del dolore si aggiunge quello della memoria sempre presente nel corso delle storie di Samuel che scaturisce la nascita dei demoni dall'uomo.

Ancora una volta viene segnato il distacco tra ciò che crede Duncan e l’approccio molto più aperto e “nuovo” di Samuel, con una storia che introduce concetti nuovi per entrambi, come già visto nella saga di Abisko.

È stato bello vedere Samuel Stern in un contesto come quello di Londra, un luogo che è sicuramente ha fatto sognare tanti lettori dylandogofili, soprattutto quando una vignetta dedicata, sembri proprio omaggiare il Dylan Dog di Tiziano Sclavi. Quella giacca nera, quel polsino risvoltato…sembra proprio l'indagatore dell'incubo quello incrociato da Samuel Stern per le vie di Londra. Chissà se un giorno riusciremo mai a vedere un team-up con questi due grandi personaggi. Anche se, a proposito della location londinese, avremmo gradito una maggiore presenza identitaria di questa città, riconoscibile da pochi punti e dalla rappresentazione della poco nota St Peter's Church, se non altro per la sua funzione comunitaria che ha svolto per noi italiani nel corso della sua storia.

Le tavole di Giampiero Wallnofer offrono un tratto leggero, essenziale, ma comunque ben definito, soprattutto nelle scene più forti di questa storia, picchi che forse abbiamo apprezzato più di tutto l’albo. E a proposito di “stomaci forti”, la cover “splatterosa” del solito trio Piccioni, Di Vincenzo e Tanzillo sembra proprio voler anticipare le torture dei protagonisti di questa storia.

In Samuel Stern 28 troviamo ancora una volta un espediente narrativo ricorrente: si continua a sfruttare il passato ombroso di Duncan, tirando fuori sempre nuovi personaggi ai margini della sua storia personale, ma siamo certi che i lettori attendono da tempo di conoscere i legami di Duncan e Samuel in modo più approfondito.

La storia vede i nostri in un’altra città, quella di Londra, poi si spostano ancora, e fanno una macabra scoperta. Tuttavia, a dispetto di ciò che potrebbe offrire tanta dinamicità, l’azione dei protagonisti è molto posata, e i ritmi sono meno coinvolgenti di ciò che potremmo aspettarci da questo tipo di narrazione. Con ogni probabilità, gli autori hanno preferito un timing meno serrato per permettere l’introduzione di un nuovo concetto, quello dei sigilli, che troveremo sicuramente più avanti nel corso delle nuove storie del Rosso.

Sempre più presente la continuità tra le storie apparse fin adesso, non necessariamente aggrappata ai minicicli che abbiamo visto di recente nonostante i richiami Samuel Stern 26: Il Figliol Prodigo e Samuel Stern 24: Duncan, ma anche riferimenti a Samuel Stern 19: I sotterranei di Edimburgo. Ciò non metterà comunque in difficoltà i lettori dell’ultima ora, ai quali consigliamo in ogni caso di recuperare il nostro speciale dedicato al Rosso: Chi è Samuel Stern? Ritratto del demonologo di Edimburgo.

Non è la prima volta che vediamo questo duo indissolubile oltre i confini di Edimburgo, e lo spostamento dell'azione nella città di Londra, lascia intuire che le scene del rosso non conoscono limiti, cosi come l’azione dei demoni che incontra, riuscendo a trascinarlo un po’ ovunque. Magari in futuro potremmo vederlo anche in Italia.

Samuel Stern 28: London Calling è un albo che rivestirà sicuramente un ruolo importante, una buona storia che forse non eccelle come il predecessore (vedi Samuel Stern 27: Il Quinto Comandamento), ma che ricorderemo sicuramente per altri aspetti. Per la lettura di questa storia, riprendendo il consiglio degli autori, vi consigliamo l’ascolto a volume medio di “London calling” - The Clash… un brano decisamente azzeccato.