The Department of Truth Volume 1 - La Fine del Mondo, recensione: skeptics apocalypse

Panini Comics porta in Italia The Department of Truth Volume 1 - La Fine del Mondo, la nuova serie creator owned di James Tynion IV (Batman).

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a cura di Domenico Bottalico

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Sfruttando la scia del successo ottenuto con Something is Killing the Children ma soprattutto dell'esposizione conquistata da quando è alla guida di Batman, Panini Comics porta in Italia The Department of Truth Volume 1 - La Fine del Mondo ovvero il primo volume della nuova serie creator owned, in corso di pubblicazione negli Stati Uniti per Image, di James Tynion IV coadiuvato alle matite da Martin Simmonds. Mischiando il suo mai troppo celato amore per l'horror con il thriller fantapolitico, Tynion IV utilizza come sfondo della serie quello del cospirazionismo attaccando così alla radice uno dei mali della contemporaneità: le fake news e le teorie del complotto appunto.

The Department of Truth Volume 1 - La Fine del Mondo: sono in mezzo a noi

Cole Turner è un analista dell'FBI esperto in movimenti nazionalisti di estrema destra e suprematisti bianchi. Il suo lavoro lo ha portato ovviamente a contatto anche con le teorie del deep state e del complotto ad esso collegate. Un gesto apparentemente "innocuo", la decisione di infiltrarsi in un raduno di terrapiattisti, si trasforma in una esperienza lisergica: Turner non solo viene scoperto ma portato anche al cospetto di coloro i quali quel raduno l'hanno organizzato che gli promettono di confutare la stramba teoria.

Si tratta di potenti uomini d'affari che invitano Turner sul loro jet privato, destinazione: i confini del mondo. In quello che sembra un viaggio interminabile, Turner apprende una spaventosa verità: giunti al Polo la Terra sembra effettivamente piatta. Ancora sconvolto e senza aver avuto il tempo di razionalizzare, Turner viene salvato da una misteriosa "collega" che lo riporta negli Stati Uniti nel quartier generale del misterioso Department of Truth.

Si tratta di una agenzia governativa che opera in gran segreto ed il cui compito è quello di smantellare le teorie cospirazioniste. Ma non è così semplice. Il direttore del Department of Truth, Harvey Lee Oswald, spiega a Turner il grado di pericolosità delle teorie. Se infatti una teoria è abbracciata da abbastanza persone questa diventa reale. Ancora sconvolto, Turner accetta l'incarico con le prime missioni sul campo affrontando un rettiliano e cercando di aiutare una donna invischiata suo malgrado in un caso di false flag e crisis actor, scoprendo a sue spese che la battaglia contro fake news e cospirazioni è molto più difficile di quello che si possa immaginare.

Mentre scopriamo di più sul suo passato, legato al satanic panic di fine anni '70 e primi anni '80, Turner viene avvicinato dalla Black Hat, un'altra misteriosa organizzazione che sostiene di voler portare alla luce la verità. Quale fra le due organizzazioni sta davvero influenzando la realtà? e se le teorie del deep state fossero il frutto di questa battaglia? e se tutto fosse dettato dal perpetrare l'egemonia degli Stati Uniti sul mondo? ma soprattutto perché le due organizzazioni si contendo Cole Turner?

The Department of Truth Volume 1 - La Fine del Mondo: skeptics apocalypse

È difficile non inserire The Department of Truth Volume 1 - La Fine del Mondo fra le migliori letture di questo inizio 2022: la chiarità d'intenti e la capacità di sintesi narrativa di James Tynion IV unite allo stile grafico fortemente espressionista di Martin Simmonds rendono questo volume un esordio fulminante pressoché privo di incertezze. L'idea di sfruttare il fenomeno delle fake news e del cospirazionismo nel fumetto infatti non è assolutamente nuovo (un esempio ante litteram in questo senso è proprio italiano ovvero Martin Mystere) tuttavia dove Tynion IV mostra una notevole sagacia è nell'entrare nel cuore del fenomeno stesso e rendendo di fatto protagonista del suo thriller fantapolitico il meccanismo psicologico dietro a fake news e teorie del complotto.

Se l'autore infatti dimostra di saper benissimo piegare ai propri intenti narrativi tutto un immaginario fatto di fantarcheologia storico-sociale, personaggi reali e figure idealizzate, l'attenzione si concentra tutta su un protagonista sui generis che funge da un lato da punto di vista privilegiato per far comprendere al lettore le modalità con cui i complotti diventano reali e dall'altro diventa valvola di sfogo per quella componente horror tanto cara all'autore grazie al suo già citato background. Non si tratta però di un esercizio sterile in questo senso né di un tentativo di sterzare la narrazione verso territori a lui più congeniali bensì quello di far convergere l'istanza principale del racconto: il terrore di scoprire che dietro la realtà non ci siano certezze. Neanche le leggi basilari della fisica infatti possono reggere sotto il peso delle proprie convinzioni. Cole Turner è convinto di aver assistito da bambino ad un rito satanico ed è questa la debolezza su cui sia il Department of Truth che la Black Hat giocano la loro sadica partita a scacchi.

Le brillanti intuizioni narrative di Tynion IV trovano in Martin Simmonds un perfetto interprete. Il suo stile espressionista si muove oscillando fra diversi gradi di sintesi e stilizzazione giocando molto bene con tecniche miste e teoria del colore che non possono non riportare alla mente Dave McKean e Lorenzo Mattotti. Simmonds scava nella materia, in neri densi e soffocanti, dove poi suggerisce incubi e realtà alternative o tramite un uso intelligente dei colori (vedasi i blu e i viola della "fine del mondo") oppure tramite forme indefinite e terrificanti che prendono vita improvvisamente. Il disegnatore tuttavia non cede ad un approccio meramente illustrativo. La sua tavola è sempre ordinatissima mettendo in evidenza un coinvolgente storytelling anche quando vengono rimaneggiate le classiche scansioni con riquadri regolari (molto incisivo quello della gabbia a 9 riquadri) oppure si apre in composizioni con sbordature, splash page e soluzioni più verticali che accompagnano le didascalie.

È strano ma se si azzardasse a fare un paragone, anche per il peculiare stile grafico, The Department of Truth Volume 1 - La Fine del Mondo si avvicina moltissimo per atmosfere ed intenti a Collezionisti, uno dei più celebri albi singoli di Sandman (il numero 14 per la precisione che trovate in Sandman Volume 2 - Casa di Bambola) ed ha per protagonista il Corinzio ed una surreale convention di serial killer. Paragone importante ma sicuramente calzante.

Il volume

Panini Comics propone The Department of Truth Volume 1 - La Fine del Mondo in un volume cartonato soft touch dalla peculiare veste grafica e dall'ottima cura carto-tecnica. La carta scelta è patinata lucida, la rifilatura delle pagine permette una lettura agevole così come solida risulta la rilegatura a filo. Dal punto di vista editoriale l'adattamento risulta puntuale così come la traduzione molto scorrevole; non ci sono extra di sorta nel volume tuttavia l'editor italiano, Diego Cajelli, firma due contributi molto "sanguigni" che contestualizzando molto bene il cospirazionismo, la sua nascita e le teorie più gettonate così come la centralità della figura di Lee Harvey Oswald in questo strambo movimento che attraversa la sfera sociale e comportamentale sfociando dapprima in una corposa letteratura e oggi in una allarmante serie di contenuti social che influenzano le masse più facilmente suscettibili.

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