Tutte le rivelazioni sulla Justice League di Zack Snyder

Rolling Stone ha diffuso un rapporto sulla travagliata produzione della Justice League di Zack Snyder: ecco cosa riporta l'indagine.

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a cura di Rosanna Donato

Un paio di giorni fa, il 18 luglio, Rolling Stone ha diffuso un rapporto sulla travagliata produzione del film di Zack Snyder sulla Justice League, che ha fatto tanto discutere negli ultimi anni. L'articolo in questione non riguarda solo la produzione di Zack Snyder’s Justice League, ma anche il possibile coinvolgimento del regista nella manipolazione della campagna promozionale e i falsi account sui social media che avevano alimentato il movimento #ReleasetheSnyderCut. Ora sono emerse tante altre novità in merito al progetto, così tante che raccontarle tutte sembra un'impresa.

Quello che sicuramente affronteremo nell'articolo, al di là della storia generale che ha visto protagonista il film, è la posizione attuale di Ray Fisher, interprete del Cyborg Victor Stone nel montaggio alternativo di Snyder. L'attore infatti ha criticato quanto scritto dall’autorevole Rolling Stone tramite un tweet di risposta, sostenendo che all’interno dell’articolo vi siano gravi errori. Vediamo insieme nei dettagli cosa è accaduto in passato e in questi giorni.

Rolling Stone su Zack Snyder e la sua Justice league

Partiamo dall’inizio, cercando di capire bene l’intera vicenda. Come ben sappiamo, in principio la regia di Justice League era affidata a Zack Snyder il quale ha deciso di abbandonare il progetto a causa della morte di sua figlia e in seguito a divergenze creative con Warner Bros, che aveva definito il suo lavoro iniziale "privo di gioia" e "inguardabile".

Così il regista è stato sostituito da Joss Whedon (The Avengers e Avengers: Age of Ultron) per effettuare riprese aggiuntive e lavorare alla post-produzione. Il suo taglio, però, non ha avuto un grande successo di critica e pubblico per diversi motivi: qualcuno ne ha stroncato la sceneggiatura, qualcun altro ha avuto da ridire sulla recitazione di alcuni attori, compreso Ben Affleck. Altri ancora sostenevano che la versione di Whedon fosse meno cupa e più divertente rispetto agli altri film DC, un cambiamento poco apprezzato dai veri fan di Batman.

Il fandom tossico

Dopo aver saputo dell’esistenza di una versione finale di Justice League, la cosiddetta Snyder Cut, i fan hanno chiesto a gran voce di poterla vedere sul grande schermo. Nel 2021 Warner Bros li ha accontentati, rendendo disponibile a tutti il montaggio alternativo (un paio di nuove riprese si erano svolte nel cortile del regista e in piena pandemia). Già dal 2019 i fan volevano vedere la pellicola definitiva di Zack Snyder, tanto che sui social si era diffuso l’hashtag #ReleasetheSnyderCut. Una volta ottenuta questa nuova versione il fandom si è rivolto direttamente a WarnerMedia con l’hashtag #RestoretheSnyderVerse per avere più film del regista nel DCEU. D'altronde, lo ricordiamo, a Snyder era stato chiesto di occuparsi dei piani futuri legati all'Universo DC al cinema, il che significava anche decidere il calendario delle uscite.

Tornando ai fan, la situazione è poi sfuggita di mano, tanto che il fandom più tossico ha iniziato a minacciare i dirigenti di Warner Bros. A tal proposito, circa un anno fa un utente aveva pubblicato su Instagram una foto che ritrae le teste decapitate del produttore Geoff Johns, del presidente di DC Films Walter Hamada e dell'ex presidente di Warner Bros. Pictures Group Toby Emmerich. Alcuni fanatici avevano addirittura taggato il profilo di alcuni dei loro figli sotto la suddetta immagine. Il tutto è stato fatto solo per ottenere un riscontro positivo sulla richiesta di un futuro coinvolgimento del regista nel DCEU. È questo il motivo per cui WarnerMedia aveva commissionato in segreto a una società di sicurezza informatica di terze parti una serie di rapporti per analizzare il trolling sui social.

https://www.youtube.com/watch?v=vM-Bja2Gy04

Il ruolo di Zack Snyder nell'indagine

Dall'indagine è uscito fuori che il 13% dei profili usati per la campagna di promozione di Zack Snyder's Justice League erano falsi. L'articolo di Rolling Stone sostiene che lo stesso Zack Snyder avesse manipolato il lancio della Snyder Cut, anche visto che i rapporti con Warner Bros. non erano dei migliori in quel periodo. Il regista avrebbe contribuito a tale campagna, trasformatasi in odio verso i dirigenti WB, in particolare dal punto di vista economico: un cartellone promozionale a Times Square (il costo può raggiungere i 50.000 dollari al giorno) e un aeroplano al Comic-Con di San Diego con uno striscione che riportava le seguenti parole: "WB #ReleaseTheSnyderCut of Justice League". L'aereo, secondo le parole di The Hollywood Reporter, era stato prenotato due ore da un cittadino privato per circa 1.000 dollari. Inoltre, pare che Snyder avesse pagato un consulente pubblicitario per alimentare sempre più la campagna #RealeasetheSnyderCut, ma per il momento restano tutte supposizioni.

Zack Snyder ha commentato tali affermazioni, sostenendo che “se c’è stato qualche burattinaio a fare leva sul fervore dei social media, è stata la Warner Bros., che ha sfruttato i miei fan per aumentare gli abbonati al loro servizio streaming“.

Ricordiamo che il movimento social #RestoretheSnyderVerse arrivò a stroncare il film Godzilla vs. Kong con recensioni negative. Il tutto per attirare l'attenzione di Warner Bros. Adam Wingard, regista della pellicola del MonsterVerse, ha affermato di aver chiesto a Zack Snyder, tramite un intermediario, di fermare il comportamento tossico dei suoi fan, ma pare che quest'ultimo avesse rifiutato di intervenire: "non controllo i miei fan. Hanno la loro volontà e le loro opinioni; mi date davvero troppo credito".

Per fortuna, Godzilla vs Kong andò bene al botteghino, ma non fu l'unico film preso di mira dai fan di Snyder: anche The Suicide Squad di James Gunn ottenne recensioni negative per lo stesso motivo, ma riuscì a incassare su HBO Max più di Zack Snyder's Justice League.

Ray Fisher e le accuse a Joss Whedon e ai dirigenti Warner

Ora parliamo di Ray Fisher e di quanto accaduto in passato con Joss Whedon e i dirigenti di Warner Bros. L'attore ha parlato di quest'ultimo regista, criticandone le azioni offensive di stampo razzista sul set del film e sottolineando il fatto che i capi di Warner Bros. non avessero preso una posizione di fronte a questi gesti, rendendo così vani anche tutti i loro post contro le discriminazioni razziali. Al tempo le dichiarazioni di Fisher avevano dato il via a un'indagine sulla situazione interna; una verifica che ha portato al suo allontanamento dal franchise e all'assoluzione delle persone coinvolte. In seguito l'attore ha dichiarato che Walter Hamada lo ha chiamato e gli ha chiesto di ritrattare le sue dichiarazioni.

Di seguito potete leggere le sue parole, pubblicate su Twitter e riportate da Rolling Stone:

Il trattamento sul set nei confronti del cast e della troupe di Justice League da parte di Joss Whedon è stato volgare, offensivo, non professionale e completamente inaccettabile.

Il fatto che pochi giorni prima Zack Snyder, la moglie e il suo agente avessero spinto Warner Bros a cancellare dai crediti della sua Justice League i produttori Geoff Johns e Jon Berg pare sia stato d'aiuto a Ray Fisher per accusare i due di aver dato manforte al regista di The Avengers: "Joss Whedon era appoggiato, in molti modi, da Geoff Johns e Jon Berg". Secondo Rolling Stone, fonti interne intervistate per scrivere l'articolo ritengono che Fisher e Snyder stessero lavorando insieme per ottenere risultati dalla casa di produzione, dato che i tweet dell'attore arrivavano subito dopo le richieste del regista a Warner Bros.

Zack Snyder, però, ha definito l'accusa "completamente falsa", ricordando di non aver mai parlato male dei due produttori in pubblico e di volere la loro rimozione dai crediti perché "questo non è il film in cui credevano, che hanno sviluppato o che ci hanno aiutato a realizzare". Non solo: Rolling Stone ha scritto nel rapporto che i rappresentanti di Fisher non hanno mai risposto alle molteplici richieste di commento inerenti a tale storia, ma quanto da loro scritto pare sia falso.

I tweet di Ray Fisher e Rolling Stone

Ora, dopo aver letto i risultati dell'indagine condotta da Rolling Stone, Ray Fisher ha usato il suo account Twitter per criticare la notizia, facendo notare che né lui né il suo team "si sono rifiutati di commentare" la storia, e chiamando Tatiana Siegel, la giornalista che ne ha scritto sul sito, per sottolineare un errore commesso in precedenza. A tal proposito, il caporedattore di Rolling Stone, Noah Shachtman, ha pubblicato su Twitter uno screenshot con una delle e-mail inviate al team di Ray Fisher per chiedere un commento sulla questione e capire se l'attore fosse in combutta con Snyder per accrescere il suo fandom. A sua volta Fisher ha condiviso sul social lo screenshot dell'e-mail ricevuta dal suo gruppo, un’email che indicava una scadenza di risposta diversa rispetto a quella riportata dallo screenshot di Schachtman. Di seguito potete capire meglio di cosa stiamo parlando:

https://twitter.com/ray8fisher/status/1549403279154716673

https://twitter.com/ray8fisher/status/1549445090724167681

È da ben due anni che Fisher racconta la sua storia e i maltrattamenti sul set dovuti al fatto di essere un uomo dalla pelle scura. L’attore sta ancora aspettando le scuse di Warner Bros, soprattutto in questi ultimi anni che sono emerse nuove accuse nei confronti di Joss Whedon. Tra queste, lo ricordiamo, c’è anche quella di Gal Gadot: “ha detto che se avessi fatto qualcosa, avrebbe reso la mia carriera infelice". L'attrice Charisma Carpenter, che aveva lavorato con Whedon per due serie TV, aveva scritto su Twitter che il regista ha "abusato del suo potere in numerose occasioni mentre lavorava insieme a lui sui set di Buffy l'ammazzavampiri e Angel". Inutile dire che Joss Whedon aveva negato le accuse contro di lui.

Zack Snyder cita Mussolini dopo l'indagine su Justice League

Nel frattempo il pezzo schiacciante sul movimento #ReleaseTheSnyderCut e sul ruolo che il regista Zack Snyder potrebbe aver svolto nell'organizzare e/o incoraggiare i suoi sostenitori a impegnarsi in comportamenti tossici online ha portato quest’ultimo a compiere un gesto inadeguato, anche visto le parole di Ray Fisher sopra citate.

Il regista ha contestato i risultati del rapporto di Rolling Stone usando termini che sono stati poco apprezzati dai suoi fan in quanto collegati a una dichiarazione di Benito Mussolini: "Se avanzo, seguimi. Se mi ritiro; uccidimi. Se Io muoio, vendicami! È meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora!"

Queste parole hanno alimentato le polemiche degli utenti sui social media, mentre altre persone pensano che il suo commento fosse un modo per attirare l'attenzione dei suoi fan. Vista l'accusa di Rolling Stone, Zack Snyder avrebbe fatto meglio a informarsi prima di citare un dittatore fascista. Prima di concludere, vi ricordiamo che su Amazon potete trovare la versione Blu-Ray di Zack Snyder's Justice League, disponibile anche a noleggio o per l'acquisto su Prime Video!