La battaglia legale tra il famoso forum online 4chan e le autorità britanniche per la regolamentazione dei contenuti digitali si sta trasformando in un caso diplomatico che coinvolge direttamente l'amministrazione Trump.
La piattaforma americana, nota per la sua politica di moderazione minimalista, ha rifiutato categoricamente di conformarsi alle richieste del Regno Unito basate sull'Online Safety Act britannico, scatenando una disputa che va ben oltre i confini di un singolo sito web. Il conflitto evidenzia le crescenti tensioni tra la libertà di espressione americana e le normative europee sulla sicurezza digitale, con implicazioni che potrebbero ridefinire il panorama della governance online globale.
La risposta americana: scudi legali contro la censura extraterritoriale
Gli studi legali Byrne & Storm e Coleman Law, che rappresentano 4chan, hanno adottato una posizione di sfida totale nei confronti delle richieste britanniche. In una dichiarazione del 15 agosto, i legali hanno chiarito che 4chan è una società statunitense, costituita nel Delaware, senza stabilimenti, beni o operazioni nel Regno Unito. La strategia difensiva punta tutto sul Primo Emendamento della Costituzione americana, con l'avvertimento che qualsiasi tentativo di imporre sanzioni verrà combattuto nei tribunali federali statunitensi.
L'aspetto più significativo della vicenda riguarda il coinvolgimento diretto delle istituzioni americane. I legali di 4chan hanno confermato che le autorità statunitensi sono state informate della questione, lanciando un appello all'amministrazione Trump per utilizzare "tutte le leve diplomatiche e legali disponibili" per proteggere le aziende americane da quelli che definiscono "mandati di censura extraterritoriali".
L'intervento della Federal Trade Commission
La preoccupazione per le interferenze straniere nella libertà di espressione americana ha trovato eco anche ai vertici della Federal Trade Commission. Il presidente Andrew Ferguson ha inviato lettere di avvertimento a oltre una dozzina di grandi aziende tecnologiche e social media, tra cui giganti come Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft e X. Il messaggio è chiaro: censurare gli americani per conformarsi alle leggi straniere potrebbe violare la legislazione statunitense.
L'iniziativa della FTC prende di mira specificamente il Digital Services Act europeo e l'Online Safety Act britannico, accusati di incentivare le compagnie tecnologiche a censurare la libertà di parola su scala mondiale. Particolarmente preoccupante per le autorità americane è l'Investigatory Powers Act del Regno Unito, che può richiedere alle aziende di indebolire le loro misure di crittografia per consentire alle forze dell'ordine britanniche l'accesso ai dati degli utenti.
Il fronte della resistenza si allarga: da Wikipedia ad Apple
4chan non è l'unica organizzazione a resistere alle pressioni britanniche. La Wikimedia Foundation sta combattendo una battaglia legale contro una disposizione dell'Online Safety Act che potrebbe costringere Wikipedia a verificare l'identità dei suoi utenti. La fondazione sostiene che tale requisito sarebbe gravoso per gli utenti e "potrebbe esporre gli utenti a violazioni dei dati, stalking, cause legali vessatorie o persino all'imprigionamento da parte di regimi autoritari".
Un segnale significativo del cambiamento di rotta è arrivato questa settimana con l'annuncio dell'amministrazione Trump riguardo al ritiro della richiesta britannica ad Apple di creare una backdoor per consentire ai funzionari della sicurezza governativa l'accesso ai dati crittografati. Questa decisione del Regno Unito, che aveva formulato la richiesta sotto l'Investigatory Powers Act, potrebbe indicare una maggiore sensibilità alle pressioni diplomatiche americane in materia di privacy digitale e sicurezza dei dati.