[Aggiornata] Il download non comporta reato?

Una sentenza della Corte di Cassazione assolve due giovani rei di aver messo in condivisione file coperti da copyright: senza fine di lucro il reato non sussiste

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a cura di Dario D'Elia

Scaricate file dalla rete coperti da copyright senza scopo di lucro? Non state commettendo reato.

È questa la conclusione a cui è giunta la sentenza 149 del 2007 della terza sezione penale della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso presentato da due studenti torinesi, rei di aver messo in condivisione su un server FTP alcuni videogiochi e film. Attraverso un computer del Politecnico di Torino, i due giovani, gestivano il server di download a cui vi poteva accedere chiunque immettesse nuovo materiale pronto per la distribuzione, mediate una user e una password.

In sintesi secondo la Corte di Cassazione non sussiste il fine di lucro, decisivo per l'imputazione dei due giovani, del tutto assolti. Con questa decisione è stato assolto il Peer to Peer, creando un pericoloso precedente: chi scarica da Emule o programmi simili ha ora le spalle coperte? Staremo a vedere, anche in virtù delle nuove leggi in materia.

Assodigitale.it ha riportato le dichiarazioni - fortemente critiche - del Presidente della Siae, Giorgio Assumma:

"Il disposto della Corte di Cassazione lascia molto perplessi perchè si pone in contrasto con i principi del nostro sistema giuridico ormai acclarati dalla corrente giurisprudenza. Infatti la Cassazione in primo luogo ritiene che uno scambio di opere dell'ingegno tra un numero di fruitori attuato con un mezzo di facile e agevole divulgazione qual è internet configuri un uso personale. L'uso personale, in base alla vigente legge, è l'unica forma di sfruttamento delle opere consentite senza bisogno della preventiva autorizzazione dell'autore o comunque del titolare del diritto. Ma è proprio l'ampiezza della cerchia di persone a cui è stata data, nel caso esaminato dalla Cassazione, la possibilità di accedere alle opere scaricate che fa venir meno l'ambito personale trasformandolo in ambito pubblico".

" La Cassazione afferma che non c'è scopo di lucro e profitto quando si verifica uno scambio di opere tra più fruitori senza che si richieda a loro carico in compenso di contenuto pecuniario. Al contrario ogni forma di scambio procura sempre un vantaggio economicamente apprezzabile a favore di chi lo compie e quindi anche se privo di un passaggio di moneta deve considerarsi fonte di lucro, comunque di profitto".

Aggiornamento: secondo quanto riportato da Punto Informatico, il download rimane illagale, in virtù delle nuove normative introdotte.