Il mondo delle schede grafiche AMD sta attraversando una fase di transizione che potrebbe lasciare indietro numerosi utenti. L'aggiornamento Adrenalin 25.10.2, rilasciato il 29 ottobre come parte del ciclo regolare di manutenzione software, nasconde tra le righe una strategia di abbandono progressivo delle architetture più datate. Quello che a prima vista sembra un normale update ricco di novità e correzioni, rivela in realtà un piano di dismissione graduale del supporto per le GPU basate su RDNA 1 e RDNA 2.
La questione emerge chiaramente quando si analizza il supporto ai nuovi titoli videoludici. Battlefield 6 e Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2, entrambi basati su DirectX 12, vengono ufficialmente supportati esclusivamente dalle Radeon RX 7000 e RX 9000, lasciando completamente fuori dal giro modelli ancora relativamente recenti come la RX 6800 o la RX 5700 XT. Si tratta di un segnale inequivocabile della direzione intrapresa dall'azienda di Sunnyvale.
La limitazione non si ferma al solo supporto dei nuovi giochi. AMD ha infatti deciso di restringere anche le estensioni Vulkan ampliate alle sole architetture RDNA 3 e RDNA 4, un altro tassello nella strategia di pensionamento delle generazioni precedenti. Come ammesso implicitamente dalla stessa AMD nelle note ufficiali, si tratta di un ritiro graduale ma metodico del supporto software.
Tra le novità più interessanti dell'aggiornamento spicca l'introduzione iniziale del supporto per i Work Graphs sulle GPU Radeon RX 9000. Questa tecnologia rappresenta un'evoluzione significativa nelle API grafiche, consentendo una maggiore autonomia della GPU e alleggerendo considerevolmente il carico sulla CPU. Si tratta di una funzionalità che potrebbe fare la differenza nelle prestazioni complessive del sistema, ma ancora una volta riservata esclusivamente alle schede di ultima generazione.
L'aggiornamento include anche il supporto per la grafica integrata Radeon 820M del nuovo processore AMD Ryzen AI 5 330, ampliando l'ecosistema di prodotti compatibili con il pacchetto software Adrenalin. Un'aggiunta che dimostra come l'azienda stia cercando di consolidare la propria presenza anche nel segmento delle soluzioni integrate.
Sul fronte delle correzioni, AMD ha risolto una serie di problematiche che affliggevano diversi titoli di punta. The Last of Us Part II non dovrebbe più causare crash intermittenti sulle Radeon RX 7900, mentre sono stati eliminati i problemi di corruzione grafica in GTFO per le schede della serie RX 7000. Anche gli utenti di visori VR possono tirare un sospiro di sollievo: il problema di stuttering a 80Hz e 90Hz è stato risolto, sebbene AMD continui a raccomandare la modifica della frequenza di aggiornamento come soluzione temporanea in alcuni casi.
Particolarmente rilevante la correzione di ben nove vulnerabilità di sicurezza, identificate con codici CVE che spaziano dal 2023 al 2025. Tra queste, alcune riguardano esclusivamente l'architettura RDNA, dimostrando come la sicurezza rimanga una priorità anche per le generazioni meno recenti, almeno per quanto riguarda le patch critiche.
Tuttavia, non tutto è stato sistemato. Battlefield 6 continua a presentare crash intermittenti e timeout del driver sui processori AMD Ryzen AI 9 HX 370, mentre l'utilizzo delle funzionalità di registrazione e streaming può causare sfarfallio o corruzione delle texture. Cyberpunk 2077 rimane problematico quando si caricano salvataggi con il Path Tracing attivo, con AMD che dichiara di essere al lavoro insieme agli sviluppatori per una soluzione imminente.
Anche Counter-Strike 2 presenta anomalie: l'opzione Radeon Anti-Lag 2 potrebbe non essere disponibile sulle nuove RX 9070 XT quando si utilizza DirectX 11, con AMD che suggerisce di passare alle API Vulkan come soluzione provvisoria. Un problema che evidenzia come persino le schede più recenti non siano esenti da difficoltà di gioventù.
L'aggiornamento è disponibile per il download diretto dal sito ufficiale AMD ed è compatibile con Windows 11. La strategia di AMD appare chiara: concentrare risorse e sviluppo sulle architetture più recenti, gradualmente ritirando il supporto completo per le generazioni precedenti.