Il mercato delle schede grafiche si prepara a un nuovo aumento dei prezzi che colpirà l'intera industria nel 2025. AMD ha comunicato ai suoi partner della catena di fornitura che applicherà un incremento di almeno il 10% sui listini di tutte le sue GPU, una decisione forzata dall'impennata dei costi della memoria che nelle ultime settimane ha visto aumenti fino al 200% per alcuni moduli. Si tratta del secondo ritocco al rialzo operato dal produttore di Sunnyvale in pochi mesi, ma questa volta l'azienda ha deciso di scaricare l'onere sui partner e, di conseguenza, sui consumatori finali.
La notizia arriva dall'analista Dan Nystedt che ha riportato quanto emerge da fonti della testata taiwanese UDN, vicina ai produttori di componenti della regione. Secondo le ricostruzioni, AMD aveva già assorbito un primo aumento dei costi nelle scorse settimane senza modificare i prezzi di vendita, erodendo i propri margini di profitto. Tuttavia, la pressione sui costi delle memorie GDDR6 e GDDR6X utilizzate nelle moderne schede grafiche ha raggiunto livelli insostenibili, costringendo l'azienda a modificare la strategia.
L'esplosione della domanda di memoria da parte dei data center dedicati all'intelligenza artificiale rappresenta la causa principale di questa crisi. I colossi tecnologici stanno letteralmente divorando ogni componente disponibile sul mercato – GPU, CPU, moduli di memoria, storage e persino intere centrali elettriche – per alimentare i propri sistemi di training e inferenza dei modelli di machine learning. Questa corsa all'accaparramento ha creato una scarsità artificiale che si ripercuote su tutti i settori, dalle workstation professionali al gaming consumer.
AMD has notified supply chain partners it will raise graphics card prices 10% across the entire product line due to rising memory chip prices, media report. It will reportedly be AMD’s 2nd such price increase. $AMD $NVDA #Semiconductors https://t.co/pi2hsmmhCA
— Dan Nystedt (@dnystedt) November 24, 2025
Il tempismo di questa manovra risulta particolarmente sfortunato per AMD, che ha faticato per tutto l'anno a mantenere il prezzo della sua Radeon RX 9070 XT vicino al listino consigliato di 695€. La scheda di punta della gamma RDNA 4 aveva finalmente raggiunto quella soglia proprio nell'ultimo periodo, con alcuni modelli perfino sotto l'MSRP, offrendo per la prima volta dal lancio un rapporto prezzo-prestazioni competitivo nel segmento high-end. Ma questa finestra di opportunità per gli utenti sembra destinata a chiudersi immediatamente.
PowerColor, uno dei principali produttori di schede custom AMD, aveva già lanciato l'allarme alcune settimane fa avvertendo che gli aumenti erano inevitabili. Le dichiarazioni del board partner anticipavano sostanzialmente quanto ora AMD ha ufficializzato ai propri fornitori. La percentuale del 10% citata da Nystedt potrebbe rappresentare il minimo garantito, con alcuni SKU che potrebbero subire ritocchi ancora più consistenti, a seconda della configurazione di memoria e del posizionamento di mercato.
AMD difficilmente rimarrà isolata in questa dinamica di rialzo dei prezzi. Anche NVIDIA si trova nella medesima situazione di mercato e secondo indiscrezioni avrebbe rimandato il lancio di una ipotetica serie GeForce RTX 50 Super proprio a causa della carenza di memoria. L'azienda di Santa Clara, che genera profitti enormi dalla vendita di GPU ai data center attraverso le acceleratrici della famiglia H100 e H200, ha comunque meno incentivi a comprimere i margini sul segmento gaming rispetto ad AMD, che invece vuole guadagnare quote di mercato.
La situazione ricorda per certi versi la crisi dei chip del 2021-2022, ma con dinamiche diverse. Allora era la capacità produttiva delle fonderie ad essere insufficiente, oggi è la domanda dei data center a prosciugare selettivamente alcuni componenti mentre altri rimangono disponibili. Le memorie ad alta larghezza di banda rappresentano un collo di bottiglia particolare perché gli stessi produttori – principalmente Samsung, Micron e SK Hynix – devono bilanciare la produzione tra HBM per acceleratrici AI e GDDR per GPU consumer.
Per il nostro mercato la situazione potrebbe risultare ancora più pesante. Gli aumenti del 10% comunicati da AMD si riferiscono ai listini statunitensi, ma considerando i margini di distribuzione più elevati in Europa e le fluttuazioni del cambio euro-dollaro, l'impatto sui prezzi finali potrebbe superare quella percentuale. Una RX 9070 XT che in Italia oggi si trova si trovava attorno ai 650-700 euro potrebbe facilmente sfondare gli 800 euro nei prossimi mesi.
Chi sta valutando l'acquisto di una nuova scheda grafica farebbe bene ad approfittare delle ultime offerte del Black Friday e del Cyber Monday (qui trovate i nostri migliori consigli), che potrebbero rappresentare l'ultima occasione per trovare prezzi competitivi prima degli aumenti del nuovo anno. Le scorte attuali dei rivenditori mantengono ancora i listini precedenti, ma una volta esaurite verranno rimpiazzate con prodotti ai nuovi prezzi maggiorati. Il mercato dell'usato potrebbe paradossalmente beneficiare di questa situazione, con GPU di generazioni precedenti che manterranno meglio il proprio valore residuo.