AMD, ok al piano The Foundry Company

I soci AMD approvano la divisione in due entità, con la parte produttiva inserita in una joint venture con ATIC, azienda del governo di Abu Dhabi.

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a cura di Manolo De Agostini

The Foundry Company, spin-off della divisione produttiva di AMD, diventerà realtà dal 2 marzo. I soci di AMD, infatti, hanno approvato la cessione del ramo produttivo, che confluirà nella joint venture con ATIC, azienda di proprietà del governo di Abu Dhabi.

La quota di AMD in The Foundry Company (nome ad oggi provvisorio) è scesa nei mesi scorsi dall'iniziale 44,4% al 34,2% , anche se AMD ha conservato il medesimo peso all'interno del gruppo.

Con la conclusione dell'operazione, il fondo di Abu Dhabi (Mubadala) è ora in possesso di una quota del 16% di AMD, cresciuta dopo l'entrata nel capitale con una quota di circa l'8 percento. Mubadala potrà incrementare la propria quota a circa il 20%, ma solo esercitando l'opzione di acquisto su 35 milioni di azioni AMD.

ATIC ha investio 2,1 miliardi di dollari nell'acquisto della propria quota di The Foundry Company; di tale cifra, 1,4 miliardi sono stati direttamente investiti nella nuova entità societaria, mentre la parte restante è stata liquidata ad AMD.

ATIC, inoltre, si è accollata inoltre 1,2 miliardi di dollari circa del debito esistente di AMD.

ATIC si è anche impegnata a versare ulteriori capitali a The Foundry Company per un minimo di 3,6 miliardi di dollari e un massimo di 6,0 miliardi di dollari nell'arco dei prossimi cinque anni, con l'obiettivo di finanziare l'ampliamento della capacità produttiva di chip di The Foundry Company, oltre le iniziali strutture produttive assegnate ad AMD.