AMD dovrà affrontare, in tribunale, l'ira di un gruppo di ex investitori. Secondo il giudice federale Yvonne Gonzales Rogers il gruppo di azionisti (composto da Arkansas Teacher Retirement System, KBC Asset Management e altri) che lo scorso anno depositò una class action accusando l'azienda e i suoi dirigenti di frode, ha portato sufficienti prove per procedere con un regolare processo.
La vicenda risale a qualche anno fà e più precisamente al centro di tutto c'è la prima generazione di APU, Llano, sul cui successo AMD sarebbe stata fin troppo ottimista, con dichiarazioni poi smentite dall'andamento delle vendite.
I vertici dell'azienda, secondo i querelanti, avrebbero violato lo US Securities Exchange Act del 1934. "Gli imputati hanno rilasciato dichiarazioni false e fuorvianti circa il business dell'azienda e le sue prospettive", si leggeva nella denuncia, dove si faceva particolare riferimento alla APU Llano, ai ritardi nell'arrivo sul mercato e non solo.
Gli investitori ritengono che AMD abbia reso dichiarazioni false e/o nascosto fatti negativi riguardo il prodotto. "L'azienda sottolineò più volte il forte e rilevante interesse per il prodotto, la domanda e le unità distribuite […] facendo trasparire in modo falso e fuorviante che il business desktop di AMD era in una posizione forte e che avrebbe continuato a crescere nel 2012. In seguito alle false dichiarazioni degli imputati, l'azione di AMD è stata scambiata a prezzi artificialmente gonfiati per tutto il periodo della class action".
AMD A8-7600 | ||
AMD A8-5600K |
Nei documenti si affermava inoltre che nel luglio 2012, quando AMD presentò i risultati del secondo trimestre, fu subito chiaro che non c'era quella domanda per le APU di cui parlava AMD, tanto che la stessa azienda parlò di un'accoglienza tiepida in Cina ed Europa, mercati dove avrebbe dovuto ottenere maggiori riscontri.
Tutto questo portò a vendite in massa del titolo AMD, con un calo di quasi il 25 percento. Il trimestre successivo, il 28 ottobre 2012, AMD annunciò un calo del margine lordo per il terzo trimestre 2012 del 31 percento rispetto al dato precedente, in parte legato a 100 milioni di dollari di svalutazione del magazzino, e le azioni scesero di colpo di un altro 17 percento.
Complessivamente le azioni AMD crollarono del 74%, dal picco di 8,35 dollari del marzo 2012 ai 2,18 dollari dell'ottobre dello stesso anno. Ed è da tutto questo che è nata la class action. I querelanti vogliono un risarcimento danni per quello che ritengono sia stato un comportamento non conforme alle legge e che li ha danneggiati.
Jonathan Gardner, avvocato degli ex azionisti, si è detto soddisfatto della decisione mentre gli avvocati di AMD - contattati da Reuters - non sono stati immediatamente disponibili per un commento. Da sottolineare, onde evitare fraintendimenti, che la decisione del giudice riguarda l'avvio del processo e non la validità delle rivendicazioni dei querelanti, per cui attualmente AMD non è stata giudicata colpevole o innocente di alcuna delle accuse mosse nei suoi confronti.