Anni '80: la nascita delle odierne società di riconoscimento vocale

Parlare con le macchine è un obiettivo che l'uomo persegue da decenni e fin dagli anni '30 vengono sviluppate tecnologie per raggiungere questo scopo. Vediamo come si è evoluto il riconoscimento vocale dagli automi fino a Siri.

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a cura di Tom's Hardware

Negli anni '70 il riconoscimento vocale funzionava in maniera grezza, cercando di confrontare ogni parola singolarmente, una alla volta. Negli anni '80 molti ricercatori adottarono un metodo matematico sviluppato a Princeton negli anni '60, chiamato Hidden Markov Modeling, che calcolava le probabilità che un suono corrispondesse a una certa parola.

Il 1982 vide il lancio di tre grosse società: la Covox, la Dragon Systems e la Kurzweil. Tra la metà degli anni '80 e gli anni '90 tutte avevano un software di riconoscimento vocale che girava sui PC invece che su dei mainframe, come ad esempio faceva IBM, ma erano in grado di maneggiare solo poche parole alla volta. Il software della Kurzweil riconosceva 1.000 parole nel 1985 e 20.000 nel 1987, ma bisognò aspettare il 1995 per arrivare almeno al riconoscimento di metà delle parole. Oltretutto i costi di questi software erano decisamente elevati: nel 1990 il DragonDictate costava 9000 dollari.