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a cura di Manolo De Agostini

Google ha annunciato la possibilità di far girare app Linux su sistemi Chrome OS in modo facile e soprattutto ufficiale. Tutto ciò che l'utente deve fare è andare a toccare un selettore nel menu delle impostazioni. Questa novità è figlia dell'integrazione in Chrome OS di una macchina virtuale custom.

Chrome OS è basato su kernel Linux, quindi tecnicamente questa soluzione era già possibile. Molti utenti infatti si erano rivolti a strumenti come Crouton per far girare le app Linux, perdendo però le caratteristiche di sicurezza del sistema operativo.

linux apps from chrome os

"Ci siamo assicurati che l'esperienza dell'utente fosse semplice. Sia che tu stia usando un'app Web, sia che tu stia usando un'app per Android, sia che tu stia usando un'app per Linux, la finestra e il modo in cui lanci l'app dal launcher sono gli stessi. Abbiamo inserito l'ambiente delle app Linux all'interno di una sandbox di sicurezza, che gira all'interno di una macchina virtuale", ha spiegato Kan Liu, product manager di Google.

Quando si parla di applicazioni Linux non si parla solo di shell, ma anche di pieno supporto alle app grafiche. Questo significa che ora potete, ad esempio, far girare la versione Linux di Microsoft Visual Studio Code all'interno di Chrome OS o realizzare un'app Android in Android Studio e testarla direttamente sul portatile, grazie al supporto integrato per le app Android arrivato su Chrome OS lo scorso anno.

La prima preview di Linux su Chrome OS è già disponibile sul Pixelbook, con supporto a più dispositivi in arrivo a breve. Kan Liu di Google ha spiegato per abilitare il supporto alle app grafiche Google ha optato per integrare il protocollo per server grafico Wayland; dalla prospettiva dell'utente l'aspetto della finestra sarà lo stesso di qualsiasi altra app Android o web app su Chrome OS.

Gli utenti tradizionali forse non beneficeranno troppo di questa novità, che strizza maggiormente l'occhio agli sviluppatori. Google ha assicurato di aver speso molto tempo nell'ottimizzazione della macchina virtuale e quindi l'impatto prestazionale nell'uso delle app Linux non dovrebbe essere marcato.