La strategia acquisitiva di Apple potrebbe essere sul punto di subire una svolta epocale, almeno stando alle dichiarazioni del CEO Tim Cook durante la presentazione dei risultati trimestrali. L'azienda di Cupertino, storicamente restia a investimenti miliardari per acquisizioni di grande portata, sembra ora pronta a riconsiderare la propria filosofia se questo dovesse accelerare il suo percorso nell'intelligenza artificiale. Una posizione che apre scenari inediti per il colosso tecnologico, da sempre abituato a crescere principalmente attraverso innovazione interna e piccole acquisizioni strategiche.
Il cambio di rotta nell'era dell'AI
Cook ha risposto con chiarezza alle domande degli analisti durante la conference call: "Siamo molto aperti a fusioni e acquisizioni che accelerino la nostra roadmap. Non siamo legati a una specifica dimensione aziendale". Il messaggio è inequivocabile e rappresenta un cambio di paradigma significativo per Apple, che fino a oggi aveva mantenuto un approccio prudente verso le grandi acquisizioni.
La dichiarazione del CEO arriva in un momento particolare, circa un mese dopo che Bloomberg aveva rivelato discussioni interne riguardo a una possibile acquisizione di Perplexity, startup specializzata in ricerca basata su intelligenza artificiale. L'operazione, se dovesse concretizzarsi, raggiungerebbe cifre astronomiche per gli standard Apple: oltre 18 miliardi di dollari di valutazione dopo l'ultimo round di finanziamento da 1 miliardo.
Numeri che fanno riflettere
Per comprendere l'entità del potenziale cambiamento, basta guardare alla storia delle acquisizioni di Apple. L'operazione più costosa mai realizzata dall'azienda rimane l'acquisto di Beats per 3 miliardi di dollari nel 2014. Un'eventuale acquisizione di Perplexity supererebbe probabilmente il valore combinato di tutte le altre acquisizioni mai effettuate da Apple.
Durante la call con gli investitori, Cook ha ricordato che Apple ha già acquisito sette aziende quest'anno, anche se non tutte operanti nel settore dell'intelligenza artificiale. Il criterio decisionale rimane pragmatico: "Ci chiediamo se un'azienda può aiutarci ad accelerare una roadmap. Se la risposta è sì, allora siamo interessati".
Il dibattito degli esperti
Non tutti gli analisti concordano sulla necessità per Apple di ricorrere ad acquisizioni massicce nel settore IA. Morgan Stanley ha recentemente pubblicato un report che definisce "fuorviante" l'idea che la casa di Cupertino debba necessariamente acquisire una startup di ricerca basata su intelligenza artificiale per rimanere competitiva.
Tuttavia, le parole di Cook suggeriscono una disponibilità senza precedenti a investire cifre considerevoli se la tecnologia dovesse risultare strategicamente cruciale. Una posizione che riflette l'urgenza di recuperare terreno in un settore dove competitor come Google e Microsoft hanno acquisito vantaggi significativi.
Il messaggio inviato oggi dal CEO di Apple alle aziende del settore tecnologico è chiaro: se possiedono la tecnologia giusta per accelerare i piani dell'azienda nell'intelligenza artificiale, Apple potrebbe essere disposta a pagare un prezzo proporzionale alle proprie lacune in questo campo strategico. Una dichiarazione che segna potenzialmente l'inizio di una nuova era per la strategia di crescita del gigante di Cupertino.