Avvocato si fida di ChatGPT, finisce per una fare una figuraccia

Cosa succederebbe se un avvocato di lunga carriera decidesse improvvisamente di utilizzare ChatGPT? Niente di buono.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Cosa succederebbe se un avvocato di lunga carriera decidesse improvvisamente di utilizzare ChatGPT? Sicuramente nulla di buono. L'avvocato Steven Schwartz dello studio Levidow, Levidow & Oberman lavora da ormai trent'anni ed è evidente che cominciava a stancarsi di tutte le cause in atto, tanto che ha deciso di affidarsi a ChatGPT per le sue pratiche legali... il problema è che l'intelligenza artificiale si è letteralmente inventata i casi.

Che cosa è successo per l'esattezza? Secondo il New York Times, un cliente di Avianca (compagnia aerea) di nome Roberto Mata stava facendo causa al gruppo dopo che un carrello di servizio lo aveva ferito al ginocchio durante un volo di linea. La compagnia ha chiaramente provato a far archiviare il caso, ma gli avvocati del cliente, opponendosi, hanno presentato una lunga serie di decisioni giudiziarie prese in passato su situazioni simili.

Steven Schwartz, che ha preso le difese di Mata, ha così potuto intentare una causa in tribunale, fornendo ricerche legali ottenute sfrutttando proprio ChatGPT. Il problema è che tutte le cause ricavate dal chatbot semplicemente non esistono. Sono tutte inventate.

L'avvocato ha provato a difendersi specificando che non era conoscenza della possibilità che il contenuto potesse essere falso, mostrando anche le chat di dialogo in cui chiedeva se le cause fossero reali o meno con risposta positiva da parte del chatbot IA.

Ovviamente ora è Schwartz a essere passato dalla parte del torto e il giudice ha proprio ordinato un'udienza per discutere di potenziali sanzioni per l'avvocato.