Chrome OS compatibile con le applicazioni Windows

Interpretando le affermazioni di un ingegnere che lavora a Chrome OS in molti si sono convinti che il sistema operativo supporterà le applicazioni per Windows, probabilmente tramite la condivisione remota. Cosa farà Microsoft?

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Chrome OS, il sistema operativo di Google, supporterà le applicazioni Windows.  Sarà possibile grazie a Chromoting, una caratteristica svelata dall'ingegnere Gary Ka?mar?ík su un gruppo di discussione online.  Questa funzione, se dovesse essere confermata, potrebbe cambiare le opinioni su questo prodotto e forse preoccupare Microsoft.

Chrome OS

"Con questa funzione Chrome OS non sarà solo un'ottima piattaforma per le moderne applicazioni web, ma permetterà anche di usare i comuni software per PC direttamente dal browser", ha scritto Ka?mar?ík. Non si parla esplicitamente di applicazioni Windows, ma non ci sono molte altre interpretazioni possibili. Se si aggiunge che Ka?mar?ík è un ex programmatore Microsoft, dal sospetto si passa quasi alla certezza.

Non si conoscono altri dettagli. Le prime speculazioni dicono che Chromoting non sarà un sistema di virtualizzazione, come quelli che troviamo su Linux, ma piuttosto un'applicazione online basata sulla condivisione via VPN: Chrome OS in altre parole si collega via Internet ad un vero sistema Windows, e da lì lancia l'applicazione richiesta.

Da dove nasce Chrome OS?

La condivisione via VPN non è per nulla nuova. Molti sistemi già sono capaci di accedere in remoto ad un computer e poi avviare applicazioni o esaminare file. Anche impostare il sistema non è difficile, come fa notare David Murphy di PcMag.

Chrome OS potrebbe però presentare un rilevante passo avanti, lasciando il desktop remoto per l'accesso diretto all'applicazione. In questo modo chi dovesse usare Chrome OS potrebbe accedere a Word '97 come se lo stesse aprendo sul proprio PC. Una connessione stabile e ben funzionante naturalmente è la conditio sine qua non

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Considerati i limiti tecnici e la fragilità delle informazioni resta un fatto: questo è il secondo colpo diretto a Microsoft da parte di Google. La prima volta si trattò di Chrome Frame per Internet Explorer (Chrome nel cofano di Internet Explorer, ecco come), recentemente arrivato alla versione beta.

Con Chromoting Google potrebbe fare una cosa quasi rivoluzionaria, e permettersi di dire a privati e aziende che si può lasciare Windows senza rinunciare alle applicazioni quotidiane. Una piccola azienda per esempio potrebbe trovare vantaggiosa l'offerta di passare a Chrome OS senza perdere le applicazioni amministrative, e risparmiare il 25% sulle licenze. Chi direbbe di no, in un paese dove la connessione adsl funziona sempre?

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Microsoft, come nel caso di Chrome Frame, può solo rilasciare dichiarazioni  (Chrome Frame ha reso insicuro Microsoft Explorer). E non può proibire di trasformare Windows in un servizio online, soprattutto se chi lo fa paga tutte le licenze del caso.

Il mese prossimo potremmo sapere qualcosa in più su Chromoting. Fino ad allora tutte le ipotesi sono valide, e siamo curiosi di conoscere le vostre.