Ci ha lasciato Paul Otellini, ex CEO di Intel

Aveva 66 anni e ha guidato Intel dal 2005 al 2013. L'attuale CEO Krzanich lo ricorda: "Ci ha insegnato che vinciamo solo quando mettiamo in primo piano il cliente".

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a cura di Manolo De Agostini

È morto Paul Otellini, ex amministratore delegato di Intel. Aveva 66 anni e avrebbe compiuto 67 anni il 12 ottobre, tra poco più di una settimana. Si è spento nel sonno. Quinto CEO nella storia del colosso dei semiconduttori, Otellini ha lavorato in azienda dal 1974, scalando posizioni fino ad arrivare a ricoprire la carica più alta dal 18 maggio 2005 al 2 maggio 2013. Otellini ha ceduto lo scettro all'attuale AD Brian Krzanich.

Sotto la sua leadership, Intel ha vissuto un periodo di grande consolidamento tecnologico, economico e strategico. Nei nostri ricordi c'è un Paul Otellini vestito di bianco, con un wafer di processori in mano, sul palco insieme a Steve Jobs durante la Worldwide Developers Conference del 2005. Un'immagine che segnava il passaggio della casa di Cupertino ai processori x86 di Intel dai precedenti PowerPC. Si dice che fu proprio Otellini a perseguire con tenacia l'accordo con Jobs e Apple.

jobs otellini

Paul Otellini ebbe anche il duro compito di guidare Intel durante la crisi economica mondiale. L'azienda ne uscì alla grande, anche grazie al rinnovato slancio nel settore dei server. I numeri parlano chiaro: negli 8 anni di "regno Otellini", Intel riuscì a generare un fatturato superiore a tutti i 45 anni precedenti. L'anno prima alla sua incoronazione come CEO, Intel fece segnare un fatturato di 34 miliardi. Nel 2012, ultimo anno sotto la sua leadership, l'azienda arrivò a 53 miliardi di dollari.

"Siamo profondamente rattristati per la morte di Paul", ha dichiarato il CEO di Intel, Brian Krzanich. "Era la voce dei clienti in un mare di ingegneri, e ci ha insegnato che vinciamo solo quando mettiamo in primo piano il cliente".

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"L'acume, l'ottimismo e la dedizione di Paul hanno alimentato la nostra crescita per tutto il suo mandato come CEO", ha dichiarato il presidente di Intel Andy Bryant. "La sua instancabile guida, la sua disciplina e l'umiltà costituivano i pilastri della sua leadership e vivono ancora oggi nei nostri valori aziendali".

Di Otellini, Tom's Hardware ha scritto molto e io ancora di più. Parlare costantemente di una persona, anche se lontana, lontanissima, la un po' la fa entrare nella nostra vita, nella nostra quotidianità. Per questo quando ho appreso la notizia sono rimasto attonito.

I risultati di Intel sotto la sua guida parlano per lui, ma è chiaro che un uomo solo, per quanto valido, non poteva raggiungere quei risultati. Otellini aveva anche un'ottima squadra.

Allo stesso tempo, dato che l'ipocrisia non fa parte della mia persona, non posso dimenticare che con Otellini in carica Intel ha compiuto anche qualche passo falso. È il business, mio padre dice sempre "chi non fa nulla, non sbaglia". E la vita di tutti i giorni mi insegna che ha ragione. L'ingresso nel settore della sicurezza con l'acquisizione di McAfee è qualcosa da dimenticare, da par mio.

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La prima parte della sua avventura come CEO è poi "macchiata" dal tira e molla, che dura tutt'oggi, con la Commissione Europea per la multa da circa 1 miliardo di euro per abuso di posizione dominante. Azione che sarebbe stata perpetrata anche nei primi anni di Otellini nel ruolo di CEO. Intel si è inoltre fatta "sfuggire" l'ascesa degli smartphone, per poi tentare una rincorsa finita in un nulla di fatto e svariati miliardi al vento.

Detto questo, mettiamo da parte il breve racconto delle gioie e dolori di Intel con Otellini al vertice per unirci al cordoglio dell'azienda tutta e delle persone vicine a Paul.