L'intelligenza artificiale sta per fare un salto di paradigma che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui concepiamo i supercomputer. Un team di ricercatori cinesi ha presentato BIE-1, un sistema di elaborazione neuromorfica che promette di rivoluzionare il settore grazie a dimensioni compatte e consumi energetici drasticamente ridotti. Nonostante le affermazioni degli sviluppatori lo definiscano come il primo "supercomputer ispirato al cervello" al mondo, la realtà è più sfumata: esistono già altre piattaforme simili, ma questo nuovo dispositivo cinese si distingue per caratteristiche uniche che meritano attenzione.
Il Guangdong Institute of Intelligent Science and Technology ha svelato il sistema durante una presentazione a Macao, enfatizzando un aspetto sorprendente: le dimensioni paragonabili a quelle di un mini-frigorifero. Questa compattezza rappresenta un vantaggio competitivo significativo rispetto ai sistemi tradizionali di calcolo neuromorfco, come l'Hala Point di Intel o lo SpiNNaker 2, che richiedono invece spazi da server rack multipli. La portabilità del BIE-1 apre scenari inediti per l'implementazione di tecnologie avanzate in contesti prima impensabili, dalle piccole imprese agli ambienti domestici.
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Dal punto di vista tecnico, il dispositivo integra 1.152 core di processore abbinati a 4,8 TB di memoria DDR5 e ben 204 TB di spazio di archiviazione. Ciò che rende particolare questa configurazione è l'architettura completamente proprietaria: sia l'hardware che il software sono stati sviluppati in modo indipendente, con core progettati per imitare il funzionamento dei neuroni biologici. Il sistema operativo è concepito per agire come una rete neurale artificiale, gestendo operazioni di addestramento e inferenza attraverso metodologie radicalmente diverse dagli approcci convenzionali.
Le prestazioni dichiarate sono impressionanti: 100.000 token al secondo durante la fase di addestramento e fino a 500.000 token al secondo per l'inferenza. Per contestualizzare questi numeri nel panorama attuale, il Blackwell GB200 NVL72 di NVIDIA, considerato il riferimento del settore, raggiunge 1,5 milioni di token al secondo nelle operazioni di inferenza. Il BIE-1 si posiziona quindi a un livello competitivo, pur non eguagliando le soluzioni più potenti disponibili.
L'elemento più rivoluzionario rimane però l'efficienza energetica. Gli sviluppatori affermano che il sistema consuma il 90% in meno rispetto a un supercomputer tradizionale delle dimensioni di una stanza, pur offrendo prestazioni comparabili. Durante il funzionamento a pieno carico, la temperatura della CPU non supera mai i 70°C, un risultato notevole considerando la densità di calcolo coinvolta. Questa caratteristica lo renderebbe teoricamente installabile in qualsiasi ambiente dotato di alimentazione elettrica standard, dalle abitazioni agli uffici di dimensioni ridotte.
Il campo dell'informatica neuromorfca non è una novità assoluta, contrariamente a quanto suggeriscono alcune dichiarazioni promozionali. Il sistema Hala Point di Intel utilizza 1.152 processori Loihi 2, ciascuno capace di simulare un milione di neuroni. Analogamente, lo SpiNNaker 2 rappresenta un'architettura innovativa che opera senza ricorrere a SSD, HDD o GPU per eseguire modelli di intelligenza artificiale ispirati al cervello. La differenza sostanziale del progetto cinese risiede nella sintesi tra potenza elaborativa e praticità d'uso.
L'istituto di ricerca ha comunicato attraverso il proprio sito web che il BIE-1 "ha bassi consumi energetici e bassa rumorosità, e può essere definito un supercomputer miniaturizzato che rende le capacità di calcolo intelligente avanzato alla portata di tutti". L'obiettivo dichiarato è rendere accessibile il calcolo neuromorfco a una platea più ampia di ingegneri e ricercatori, sottraendolo alla logica dei grandi centri dati e dei sistemi rack montati. Gli sviluppatori sperano che la piattaforma possa trovare applicazione in ambiti particolarmente delicati come la ricerca medica.
Resta da verificare se queste promesse si tradurranno in risultati concreti nel mercato globale. Informazioni su prezzi e disponibilità del sistema non sono ancora state rese note, e le fonti occidentali su questo dispositivo rimangono limitate. Considerando che qualsiasi tecnologia d'avanguardia con oltre 200 TB di storage ad alta velocità comporta costi considerevoli, è ragionevole aspettarsi un investimento significativo per chi volesse acquisire un BIE-1. Se anche solo una parte delle specifiche dichiarate venisse confermata nell'utilizzo pratico, rappresenterebbe comunque un progresso rilevante per l'hardware dedicato all'intelligenza artificiale sviluppato in Cina e per l'intero settore del calcolo ispirato al cervello umano.