Test Corsair Force MP500 da 480 GB

Test degli SSD Corsair Force MP500 da 240 e 480 GB. Queste soluzioni M.2 NVMe sono all'altezza della concorrenza?

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a cura di Tom's Hardware

La categoria da 480/512 GB è fra le più popolari tra gli SSD NVMe. In Italia la forbice va dai 170 euro dell'Intel 600p ai 280 euro necessari per i vari Plextor M8Pe(G), OCZ RD400, ecc., mentre per il Samsung 950 PRO in questo taglio ci vogliono 350 euro (sempre che lo troviate).

Gli unici due SSD basati sul controller E7 presenti in Italia sono il Corsair MP500 ed il MyDigitalSSD PBX. In entrambi i casi ci vogliono circa 260 euro, un prezzo molto vicino a quello del Plextor e dell'OCZ.

Parlando del Plextor MP8e, fa la sua comparsa solo in questi test perché non era disponibile in versione da 256 GB. La versione (Y) si distingue perché è installata su una scheda PCIe ed è dotata di un (relativamente) grosso dissipatore che dovrebbe disperdere il calore prodotto dal controller Marvell Edora.

Per rendere più interessante il confronto aggiungiamo anche l'Intel 750, sempre in configurazione add-in card, ed il Toshiba OCZ RD400.

Prestazioni con letture sequenziali

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Raddoppiare la capacità di solito fa duplicare anche il numero di moduli NAND disponibili per il controller. Questo incrementa la parallelizzazione che, di norma, porta a un incremento delle prestazioni. Il protocollo NVMe a bassa latenza insieme all'ampiezza della banda garantita dall'interfaccia PCI Express permette di far salire le prestazioni anche con queue depth basse.

Speriamo di vedere il Corsair MP500 prendere la testa del gruppo di SSD con il controller E7... e continuiamo a sperarlo perché anche stavolta si comportano in modo pressoché identico. Con QD2 è leggermente più veloce ma, con il salire della QD, finisce dietro al MyDigitalSSD PBX. Fatta eccezione per la pecora nera 600p, tutti gli altri SSD sono molto più veloci.

Prestazioni con scritture sequenziali

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Finalmente un test in cui le prestazioni del MP500 si distaccano dal gruppo degli altri SSD con controller E7. In definitiva chiude solo parte del gap con il 950 Pro e l'RD400 che, dal canto suo, mostra che c'è qualcosa da aggiustare nel firmware.

Prestazioni con letture casuali

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Il prodotto di Corsair si ferma a 12.000 IOPS a QD1, un distacco ampio rispetto al 950 Pro e al 960 EVO che fanno segnare rispettivamente 14.000 e 16.000 IOPS. Queste basse prestazioni emergeranno sicuramente anche nei test in uno scenario realistico.

Prestazioni con scritture casuali

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A parte l'Intel 750 che fa classe a sé essendo un prodotto per il mercato enterprise, il Corsair Force MP500 inizia dal punto più basso della classifica ma recupera velocemente fino ad affermarsi come migliore SSD da QD4 in poi (Intel 750 escluso). Al momento Corsair si deve affidare al driver NVMe di Microsoft quindi è Windows a gestire il power management lato host. Per tutto il 2016 abbiamo chiesto a Phison un driver specifico che aiutasse a migliorare le prestazioni con dati casuali ma a tutt'oggi quel driver non sembra esistere.

Carico sequenziale misto con l'80% di letture

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In questo test l'MP500 ci offre delle prestazioni a dir poco eccezionali, decisamente diverse rispetto al fratellino da 240 GB. Solo l'OCZ RD400 si comporta meglio durante tutto il test mentre l'Intel 750 viene fuori solo quando la QD aumenta considerevolmente.

Carico casuale misto con l'80% di letture

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Anche con i dati casuali l'MP500 si comporta bene, seppur non riesca a staccare gli altri SSD con l'E7. L'OCZ RD400 è il migliore fino a QD32 e viene superato dall'Intel 750 alle QD più elevate.

Prestazioni con dati sequenziali partendo da uno stato di equilibrio

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I tre SSD con controller Phison E7 si comportano allo stesso modo in questa prova. C'è un interessante incremento intorno al 50% e questo farà piacere a chi deve affrontare pesanti video editing con file molto grossi in cui i plugin non impattano troppo sulla CPU.

Prestazioni con dati casuali partendo da uno stato di equilibrio

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L'MP500 da 480 GB non primeggia in termini di IOPS come il modello da 240 GB, ma mostra comunque ottime prestazioni. Queste prestazioni non sono lineari come quelle di altri SSD di fascia alta e questo è un problema su cui ci piacerebbe maggior impegno da parte di Phison. In realtà è qualcosa che ci aspettiamo dagli SSD con i loro controller, ma diamo anche atto che l'azienda si è impegnata e, col tempo, la situazione è migliorata.

PCMark 8: prova in uno scenario realistico

Il Corsair Force Series MP500 restituisce prestazioni nettamente superiori rispetto alle controparti SATA nello scenario "reale". Rispetto agli altri SSD NVMe si comporta nella media.

Bandwidth archiviazione

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I risultati del test sono stati normalizzati e presentati in un modo facilmente comprensibile. La conclusione è che il Corsair MP50 non riesce a prevalere sugli altri SSD NVMe di classe media basati sullo stesso controller. Risulta più veloce solo dei due Intel e del 960 EVO ma, in generale, sembra di vedere con gli SSD NVMe quello che avevamo già osservato con i SATA: molti prodotti tendono ad avere prestazioni del tutto simili.

PCMark 8: prestazioni con carichi di lavoro avanzati

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Arrivati a questo punto non ci aspettavamo che l'MP500 da 480 GB avesse prestazioni lontane dal modello meno capiente. Certo, con carichi di lavoro bassi le prestazioni sono migliori e tangibili nell'uso quotidiano. Tuttavia, anche i concorrenti migliorano le prestazioni rispetto ai modelli meno capienti e il Corsair MP500 non può che finirgli alle spalle.

Insomma, l'MP500 tiene alta la bandiera con i carichi di lavoro leggeri ma, quando il lavoro si fa duro, non riesce a tenere testa agli altri SSD pensati per un uso in ambito workstation.

Tempo di servizio

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In questa prova facciamo il backup dei dati usati nei precedenti test sul throughput. Se il prezzo fosse aggressivo, l'MP500 sarebbe un ottimo SSD per giocatori e utenti che hanno pesanti carichi di lavoro in termini di letture. Anche nel video editing è più veloce del miglior prodotto con interfaccia SATA.

Tempo di utilizzo

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I dati fluiscono tramite il bus quando la CPU li richiede, ma non si tratta di un flusso continuo. Il tempo d'uso dell'unità mostra per quanto tempo è attiva prima di completare l'operazione assegnata. Ci sono alcuni tempi morti dovuti all'elaborazione dei dati o ad altre attività non relative all'archiviazione, ma nel grafico mostriamo solamente i periodi di attività dell'SSD.

Autonomia notebook

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Come scritto nella pagina precedente, gli SSD con controller Phison tendono a comportarsi male in questa prova per la quale usiamo un notebook gaming Lenovo Y700-17. Phison ci ha detto che usa notebook Acer per i test interni, ma non abbiamo ancora pronto un test con un sistema diverso.