Dai fotolibri alla condivisione

Recensione di Adobe Photoshop Lightroom 4. L'elemento caratterizzante della nuova versione è il PV2012, un motore di elaborazione delle immagini migliorato.

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a cura di Tom's Hardware

Dai fotolibri alla condivisione

Un'altra sezione del tutto nuova è Libro, che permette di progettare con una certa cura dei libri fotografici e poi stamparli. Il software prevede cinque formati di libro, da 18 x 18 centimetri a 33 x 28, di un numero di pagine qualsiasi purché inferiore a 240 (copertina compresa) e in cui ciascuna pagina può avere un layout con da 1 a 4 fotografie (sono disponibili diversi layout predefiniti, più o meno semplici). Il fotolibro finale può essere inviato da Lightroom ai servizi di Blurb.com, per ricevere poi direttamente a casa il risultato cartaceo, oppure esportato come documento PDF da inviare al nostro servizio di stampa preferito.

Ci sono tre modi per creare un libro fotografico, una volta scelte le foto che lo devono popolare. Il più veloce è lasciar fare tutto a Lightroom in base al design delle pagine che abbiamo scelto, ma il risultato non sarà granché: una successione di pagine tutte uguali. Il più elastico, ma anche il più lento, è comporre il libro del tutto manualmente pagina per pagina, scegliendo il layout per ciascuna e trascinando a colpi di mouse le singole fotografie negli spazi dedicati. 

La strada migliore sta probabilmente nel mezzo, lasciando fare il grosso del lavoro a Lightroom e poi modificando alcune pagine di quelle assemblate automaticamente. La possibilità di avere tre tipi di visualizzazione (pagina singola, pagine affiancate, multi-pagina con vari gradi di ingrandimento) permette di non perdersi nella gestione dei fotolibri con molte pagine.

La progettazione di un fotolibro in Lightroom 4 è tutto sommato semplice e può dare buoni risultati, ma è poco elastica e richiede impegno per arrivare a qualcosa di diverso dai soliti template

Con Lightroom 4 si possono ottenere risultati tutto sommato interessanti, sempre tenendo conto che non siamo davanti a un programma di impaginazione. Le opzioni disponibili per la personalizzazione sono molte - di fatto l'unica cosa che non si può variare è il layout delle singole pagine, ossia la posizione relativa dei box del testo e delle immagini, ma le combinazioni predefinite sono quasi 200 - però questo impone anche di "pensare" il fotolibro prima di metterci a lavorare, pena il fare rapidamente una gran confusione. 

La parte carente di questa sezione è la gestione del testo, che è una componente comunque importante di un fotolibro: non ci sono funzioni di importazione da documenti esterni e il massimo che possiamo fare per velocizzare le operazioni è giusto copiare e incollare nei box del layout il testo scritto altrove, a meno di non volerlo digitare direttamente all'interno del programma.

Considerando che nella maggior parte dei casi una foto sarà condivisa su Internet più che stampata, Lightroom 4 vede potenziate anche le funzioni di condivisione. Quelle più importanti si trovano nella parte bassa della barra laterale sinistra, nella sezione Servizi Pubblicazione, e riguardano Facebook e Flickr. La scelta in questo senso appare logica: sono rispettivamente il social network e il sito di condivisione fotografica più importanti. In teoria si può collegare Lightroom 4 anche ad altri servizi di pubblicazione, ad esempio Picasa, ma bisogna per questo ricorrere ai plug-in disponibili (gratis o a pagamento) sulla community Lightroom Exchange di Adobe stessa.

La configurazione dei collegamenti verso Facebook e Flickr è molto semplice e richiede poche impostazioni: le nostre credenziali di accesso ai due siti, il livello di qualità da utilizzare nell'esportazione delle immagini, qualche indicazione per la gestione dei metadati associati alle immagini (essenzialmente cosa esportare rendendolo pubblico e cosa no).

Adobe mette in particolare evidenza anche il fatto che una immagine possa essere esportata via e-mail senza uscire dal programma: una volta impostato l'account di posta (sono supportati i servizi più importanti, come Gmail, e in generale il protocollo SMTP) si può comporre il testo del messaggio e allegare l'immagine in vari formati. La condivisione via mail non può essere considerata "moderna", ma secondo Adobe ha ancora il suo peso in ambito professionale.

Lightroom 4 integra una specie di piccolo client di posta (solo SMTP) per spedire le fotografie come allegati senza uscire dal programma

Una forma particolare di condivisione integrata in Lightroom 4 è quella verso Revel, il servizio di sharing di Adobe stessa noto fino a qualche tempo fa come Carousel. Chi si iscrive a Revel - pagando 5,99 dollari al mese o 59,99 dollari l'anno - può caricarvi un numero illimitato di immagini suddivise in cinque album virtuali, ciascuno dei quali può essere condiviso con cinque altre persone (il formato supportato è solo il JPEG). Il vantaggio di Revel è che le immagini caricate possono essere visualizzate, elaborate (con alcuni filtri predefiniti e i controlli di base) e scaricate in locale con un iPad o un iPhone utilizzando l'App Revel (gratuita) e anche con un Mac mediante il software Revel, sempre gratuito; le versioni per Windows e Android sono in fase di sviluppo.

Ricordiamo infine che Lightroom 4 vede migliorate sensibilmente anche le funzioni legate alla gestione delle clip video: non è diventato un programma di video editing, ma al suo interno si possono tagliare le clip e ottimizzarle con alcune funzioni base di ritocco (esposizione, contrasto, presenza…).