Dati aggiornati e tipi di pirateria

Intervista - Matteo Mille, Direttore della Divisione per la tutela del Software Genuino e Presidente BSA per l'Italia, ci parla della pirateria di software in Italia. Ecco com'è la situazione e come influisce la crisi.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Dati aggiornati e tipi di pirateria

Iniziamo qui la nostra intervista a Matteo Mille, a cui chiediamo prima di tutto i dati aggiornati sulla pirateria italiana.

Matteo Mille: Dall'ultimo studio relativo al 2011 i dati parlano del 42% di pirateria nel mondo e 48% in Italia, in decrescita di un punto rispetto l'anno precedente. Questo tasso di pirateria è stabile nel corso degli anni, quindi possiamo presumere sia un dato veritiero anche rispetto il 2012.

Un dato positivo, se così possiamo definirlo, è l'essere passati dalla stato di Priority Watch List al "Watch List" dell'USTR, per l'abbassamento della pirateria, che ricordiamo negli scorsi anni ha avuto picchi del 52%".

TH: essere usciti dalla Watch List prioritaria significa che la situazione è migliorata, ma non siamo certo in una situazione positiva. Migliorare significa anche creare una situazione di maggior fiducia verso le aziende estere, che ora vedono nell'Italia un mercato inaffidabile. Aumentare la fiducia significa aprire l'accesso a investimenti maggiori e, perché no, offrire maggior accesso ai software, magari a prezzi migliori, cosa che ora non è possibile.

Se pensiamo alla pirateria moderna la prima cosa che viene in mente è Internet, ma esistono ancora altri tipi di pirateria.

MM: Il tipo di pirateria è cambiato, prima era fisica, ora si è spostato tutto sul web, ma i numeri sono rimasti stabili. Per andare più nel dettaglio, sono tre i tipi di pirateria:

Hard disk loading: quella in cui un rivenditore vende un PC dove sono già presenti all'interno dei software pirata. I PC venduti dai grandi distributori (tipo Medialworld) non sono affetti da questo tipo di pirateria, poiché sono maggiormente sotto controllo e c'è più attenzione alla genuinità del software, e questo riesce a limitare il fenomeno. Esiste maggiormente tra i piccoli rivenditori, e specialmente al Sud dove questi sono più diffusi.

Under licensing:  quel fenomeno dove un software acquistato regolarmente viene poi installato su più sistemi. Questo fenomeno è diffuso nelle piccole aziende e tra gli utenti privati, mentre le grandi aziende sono meno coinvolte - specialmente grazie al decreto 231, che obbliga a usare software originale per interazioni con la pubblica amministrazione, e obbliga le grandi aziende a seguire una pratica corretta.

Pirateria online: che conosciamo tutti e coinvolge le piccole aziende e i privati.

Se pensiamo che i 2/3 dei PC appartengono a privati o a piccole aziende (che in Italia sono la principale forza economica che compone il paese), ci rendiamo conto della dimensione del fenomeno pirateria. Quello che manca è una corretta informazione, perché tante aziende, ma anche privati, non sanno che con il software pirata si rischia anche di incappare in software infetti, con malware e virus, che rallentano la macchina e mettono a repentaglio i dati dell'azienda. I 70 euro risparmiati piratando il software si possono poi tradurre in un danno economico molto superiore per l'azienda.