L'industria tecnologica si trova attualmente in una fase di accelerazione senza precedenti, alimentata dall'intelligenza artificiale e da investimenti miliardari che stanno ridisegnando l'intero panorama economico globale. Pat Gelsinger, ex-CEO di Intel, non ha dubbi nel definire la situazione attuale come una bolla speculativa, ma la sua analisi va ben oltre il semplice allarme economico. La questione centrale non riguarda l'esistenza di questa bolla, ormai data per scontata da molti esperti del settore, ma piuttosto la sua durata e le implicazioni a lungo termine per l'economia mondiale.
La posizione di Gelsinger emerge da una recente intervista con CNBC, dove l'ex dirigente ha espresso una certezza assoluta riguardo alla natura speculativa del mercato AI attuale. "Naturalmente siamo in una bolla. Siamo in una fase di esaltazione, stiamo accelerando e inserendo una leva finanziaria enorme nel sistema", ha dichiarato senza mezzi termini. Tuttavia, la sua previsione temporale risulta sorprendente per chi si aspettava un crollo imminente: secondo Gelsinger, questa situazione si protrarrà ancora per diversi anni.
Il panorama degli investimenti in intelligenza artificiale presenta infatti caratteristiche uniche rispetto alle precedenti bolle speculative. Le aziende, secondo l'analisi dell'ex-CEO, non hanno ancora iniziato a trarre benefici materiali significativi dalla tecnologia AI, suggerendo che la fase di implementazione reale sia ancora agli albori. Questa prospettiva trova eco nelle parole dello stesso Jensen Huang di NVIDIA, con cui Gelsinger concorda sulla natura trasformativa del settore.
L'industria si trova quindi in una posizione paradossale: da un lato assistiamo a valutazioni aziendali astronomiche e investimenti record, dall'altro il potenziale commerciale dell'AI rimane largamente inesplorato. Gelsinger descrive questo processo come una sostituzione completa di internet e delle industrie di servizi come le conosciamo oggi, un cambiamento che richiederà tempo per materializzarsi completamente.
Il confronto con le crisi finanziarie del passato diventa inevitabile quando si analizza l'attuale scenario economico. Julien Garran, ex responsabile della strategia commodities di UBS e analista di mercato, ha recentemente quantificato l'entità della bolla AI come diciassette volte superiore a quella che causò il crollo delle dot-com nel 2000. Questa cifra assume proporzioni ancora più allarmanti se consideriamo che la stessa bolla risulterebbe quattro volte più grande di quella dei mutui subprime che scatenò la crisi del 2008.
Le autorità finanziarie internazionali non restano indifferenti a questi sviluppi. Il Fondo Monetario Internazionale e la Bank of England hanno recentemente emesso avvertimenti riguardo a una potenziale "correzione improvvisa" dei mercati, causata dalle valutazioni eccessive delle società operanti nel settore dell'intelligenza artificiale. Jamie Dimon, a capo di JP Morgan, ha inoltre sottolineato come "il livello di incertezza nella mente della maggior parte delle persone dovrebbe essere più elevato" riguardo al mercato azionario nel suo complesso.
Nonostante il riconoscimento della natura speculativa del mercato attuale, Gelsinger mantiene una prospettiva ottimistica sui sviluppi tecnologici futuri. La sua fiducia si basa in particolare su progetti come Snowcap, un'azienda di cui fa parte del consiglio di amministrazione, che si propone di sviluppare chip AI caratterizzati da prestazioni estreme ed efficienza energetica superiore.
La visione dell'ex-CEO di Intel include tecnologie rivoluzionarie che promettono miglioramenti prestazionali dell'ordine di 100 volte rispetto agli standard attuali. "Stiamo parlando di tecnologie che ci permetteranno di ottenere le stesse prestazioni AI di un datacenter da un gigawatt utilizzando soli 10 megawatt", ha spiegato Gelsinger, riferendosi non solo a Snowcap ma a un'intera gamma di tecnologie disruptive in fase di sviluppo.