False CPU AMD vendute su Amazon: una truffa ingegnosa

Su Amazon UK alcuni acquirenti di APU AMD A8-7600 si sono visti recapitare un prodotto diverso, nonostante avesse scatola e apparenti sembianze del chip desiderato. AMD e Amazon stanno già indagando.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Non ci sono casi segnalati in Italia, almeno che ci siano "giunti all'orecchio", ma alcuni acquirenti di processori AMD su Amazon (in Regno Unito) si sono visti recapitare un modello sbagliato - o meglio dire contraffatto - rispetto al loro acquisto. Al centro della vicenda l'AMD A8-7600, una APU Kaveri dalle buone prestazioni.

Alcuni clienti del noto shop online hanno comprato il chip di AMD, ma una volta ricevuto hanno constatato che non funzionava. Un modello difettoso? No, almeno non sempre; semplicemente non era l'APU desiderata ma un altro prodotto. Osservando la disposizione dei pin sul fondo del processore gli acquirenti si sono accorti che non combaciavano in alcun modo con il socket della motherboard (FM2+).

AMD fake CPU

CPU falsa (a sinistra) e originale (a destra)

Secondo il sito tedesco Computer Base qualcuno (il chip è venduto direttamente da Amazon, che tuttavia l'avrà acquistato da terzi, per ora ignoti) ha preso delle vecchie e meno costose CPU, scoperchiandole. Poi ha preso le nuove CPU, ha fatto altrettanto e ha posizionato l'heatspreader della nuova CPU su quella vecchia - un Athlon 64 X2 5200+ (Brisbane) compatibile con socket AM2 - rivendendola al prezzo della APU (con tanto di scatola apparentemente corretta). Una vera e propria truffa.

AMD A8-7600 AMD A8-7600

Nonostante la situazione sembri limitata a quel singolo modello di APU AMD e al Regno Unito, riteniamo giusto avvisare i nostri lettori di questo "precedente", sperando abbia dimensioni circoscritte. Quella delle "fake CPU" (così sono state ribattezzate dai media statunitensi) potrebbe essere una truffa relativamente facile da imbastire.

AMD fake CPU Amazon

Come giustamente fanno notare i colleghi di Tom's Hardware USA sarebbe piuttosto semplice fare altrettanto con delle CPU Intel Haswell, rimuovendo l'heatspreader da un Core i7 per piazzarlo su un Celeron, con il vantaggio che essendo entrambi compatibili con il socket LGA 1150 l'acquirente potrebbe non accorgersi immediatamente dello scambio.

AMD, vittima di questa vicenda e a cui non si può assolutamente addebitare nulla, ha comunque rilasciato un commento sulla vicenda:

"È evidente che questo incidente isolato non è legato in alcun modo alla produzione o al confezionamento di AMD, tuttavia prendiamo qualsiasi segnalazione di manomissione dei prodotti molto seriamente. Come parte del nostro continuo impegno nel garantire che a consumatori e imprese siano venduti solo processori AMD originali, indaghiamo a fondo su questi rarissimi episodi nel tentativo di determinare l'origine dei prodotti alterati, e consideriamo tutti gli interventi giuridici a disposizione - tra cui denunce sia civili che penali - contro le persone trovate ad aver partecipato ad azioni fraudolente che interessano i prodotti AMD.
Stiamo lavorando in stretta collaborazione con Amazon e le autorità di polizia locali per risolvere rapidamente questo incidente e assicurare i rigorosi standard di qualità e affidabilità che AMD è nota per mantenere. Inoltre, mentre attuiamo già ampie misure di sicurezza per garantire l'autenticità dei nostri prodotti, stiamo valutando ulteriori misure di sicurezza per il futuro".

AMD ha anche dato alcuni consigli per valutare l'autenticità dei propri prodotti. Ogni AMD PIB (Processor in a box) ha un numero seriale unico che permette all'azienda di tracciarne la distribuzione e assicurarsi che i clienti ricevano prodotti di alta qualità e originali.

I numeri seriali sono anche usati per la verifica dell'autenticità di un processore in sede di garanzia. Ogni PIB ha un ologramma 3D sulla scatola che permette di verificare l'autenticità dei prodotti. L'azienda, infine, ha una guida sul suo sito web per aiutare a verificare la legittimità delle CPU.

Le rimostranze degli utenti britannici, visibili a questo indirizzo, sembrano inserire la truffa in un periodo recente, il mese di gennaio per la precisione, mentre ci sono tre recensioni positive relative all'anno passato. Per quanto riguarda la pagina di vendita su Amazon Italia, nessun acquirente segnala casi simili, per cui si può acquistare con fiducia.