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a cura di Tom's Hardware

Il servizio Gmail non è ancora ufficialmente partito e pare che Google si sia già messo nei guai per questioni di privacy.

Ricordiamo che il nuovo servizio di posta elettronica offerto da Google, concedendo una capacità di spazio pari a 1 Gbyte di dati (all'interno dei quali possono essere ospitate ca. 500.000 pagine html leggere), viene "completato" da pubblicità contestuale ai contenuti delle singole e-mail.

Il punto critico fortemente contestato, oltre all'azione di lettura del messaggio in posta elettronica da parte di Google per contestualizzare il messaggio pubblicitario, rimane la questione del dopo "chiusura account".

Infatti, tra le varie dichiarazioni di Google nel presentare Gmail, è emerso che l'azienda di Larry Page e Sergey Brin non assicura la totale cancellazione dei messaggi qualora un utente avesse deciso di chiudere un proprio account su Gmail.

Sebbene non sia chiara la motivazione tecnica che porta a tenere delle briciole avanzate da account disattivati, rimane comunque il fatto che, se il problema non fosse risolto, un ex-cliente del servizio Gmail non potrà mai sapere che fine farà la propria corrispondenza sulle macchine di Google.

Privacy International ha già sottoposto la questione alla UK Information Commissioner, preposta alla verifica della privacy e libertà di informazione in Gran Bretagna.

Sebbene vi siano state ripetuti messaggi chiarificatori da parte dell'azienda calforniana ("No humans read your emails to target the ads"), Simon Davies, direttore di Privacy International, ha affermato che ciò comunque infrangerebbe le Leggi Europee.

Non da meno l'attacco di Maurice Westerling, fondatore di Bits of Freedom, che ribadisce il diritto per un ex-utente di Gmail di sapere che la propria posta sia cancellata definitivamente qualora disdica il proprio account su Gmail.