I prodotti Apple sono difficili da riciclare per colpa del design

I prodotti di Apple non potranno più fregiarsi della certificazione EPEAT. L'azienda di Cupertino ha intrapreso una direzione ben precisa nel design che non le consente di rispettare i vincoli imposti dall'organismo.

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a cura di Manolo De Agostini

I prodotti Apple non avranno più la certificazione EPEAT, acronimo di Electronic Product Environmental Assessment Tool. Si tratta di un metodo di certificazione che valuta l'impatto ambientale di un dispositivo. La casa di Cupertino ha reso noto che sta provvedendo a ritirare i suoi prodotti dal registro EPEAT. "Ci dispiace che Apple non registri più i suoi prodotti all'interno di EPEAT. Speriamo che decida di farlo di nuovo in futuro", ha commentato l'ente.

L'azienda guidata da Tim Cook, come spesso accade, non ha svelato i motivi di questa decisione, mentre l'amministratore delegato di EPEAT, Robert Frisbee, ha fatto capire che la motivazione data è prettamente tecnica: "la direzione intrapresa in fase di progettazione non è più in armonia con i requisiti EPEAT".

In assenza di ulteriori dettagli è parere condiviso che la scelta sia figlia dell'ulteriore stretta in tema di design data da Apple con il MacBook Pro Retina da 15 pollici. Lo standard EPEAT richiede infatti che i prodotti possano essere smontati con strumenti "comuni", così da consentire uno smaltimento più agevole dei materiali tossici e riciclare il resto (o quantomeno il più possibile).

Il nuovo prodotto di punta dell'azienda è tutt'altro che "aperto": Apple usa viti speciali per renderlo inaccessibile, incolla la batteria e il design contempla soluzioni come quella del pannello LCD, che ad esempio nella parte posteriore trova sostegno diretto nel coperchio in alluminio.

Benché un prodotto non amico dell'ambiente non ci piaccia a prescindere, la cosa che più lascia interdetti è che per anni Apple si è fregiata di essere una tra le aziende più verdi nel settore hi-tech. L'azienda evidentemente si è però trovata davanti a un bivio: fare compromessi sul design o sacrificare una certificazione, e ha scelto la seconda strada. Con questo non vogliamo dire che non si possa fare un prodotto bello e magari al tempo stesso conforme alle specifiche EPEAT, ma che Apple ha intrapreso un cammino ben preciso e intende perseguirlo: meno vincoli per spingere in modo aggressivo sul design.

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Tim Cook e compagni, prima o poi, avranno quasi sicuramente a che fare con qualche associazione ambientalista, mentre l'impatto in termini economici dovrebbe essere contenuto. Secondo il Wall Street Journal, il Governo Federale degli Stati Uniti privilegia l'acquisto di prodotti conformi a EPEAT (si parla di una quota del 95%) e così anche moltissime università. Apple potrebbe quindi perdere introiti sotto questo punto di vista, ma si tratta di un problema minore: l'azienda incassa principalmente da iPhone e iPad, due prodotti che non sono mai stati dotati di certificazione EPEAT. Inoltre, un design migliore potrebbe portare a più acquisti da parte dei consumatori, bilanciando la situazione.