Geoffrey Hinton, un ricercatore pioniere dell'intelligenza artificiale che ha contribuito a sviluppare la tecnologia che alimenta chatbot popolari come ChatGPT, ha lasciato il suo lavoro a Google. Di recente ha lasciato Google per poter “parlare liberamente” di intelligenza artificiale, come spiega in un’intervista rilasciata al New York Times.
Hinton è una delle figure più rispettate nel campo dell'IA. A lui si attribuisce il merito di aver contribuito allo sviluppo del deep learning, un tipo di apprendimento automatico che ha rivoluzionato il settore negli ultimi anni.
Ebbene, secondo Hinton l'IA potrebbe essere utilizzata per scopi dannosi, come la creazione di armi autonome o la diffusione di disinformazione. Ha dichiarato di essere "profondamente preoccupato" per i potenziali pericoli dell'IA e di sentire la responsabilità di parlarne.
In the NYT today, Cade Metz implies that I left Google so that I could criticize Google. Actually, I left so that I could talk about the dangers of AI without considering how this impacts Google. Google has acted very responsibly.
— Geoffrey Hinton (@geoffreyhinton) May 1, 2023
La partenza di Hinton da Google rappresenta uno sviluppo significativo nel mondo dell'IA. È un segno che anche alcune delle figure più importanti del settore stanno iniziando a preoccuparsi dei potenziali pericoli dell'IA.
Hinton ha anche dichiarato di "non voler spaventare le persone" con i suoi avvertimenti sull'IA, ma piuttosto il suo obiettivo è aumentare la consapevolezza sui potenziali rischi, in modo che le persone possano iniziare a pensare a come ridurli. Un prevenzione che è necessaria già oggi, perché è "difficile capire come impedire a eventuali malintenzionati di usarla per cose cattive".
Hinton ha affermato che sarà difficile regolamentare la tecnologia, come spera di fare ad esempio l’Unione Europea, poiché le aziende e i governi possono lavorarci in segreto. Ma, lascia intendere, bisogna tentare.
"Penso che sia importante essere consapevoli dei pericoli", ha detto Hinton. "Ma penso anche che sia importante essere ottimisti sul potenziale dell'IA. Penso che l'IA abbia il potenziale per fare molto bene al mondo. Ma dobbiamo assicurarci che venga usata per il bene e non per il male".