Le prime indiscrezioni sulle prestazioni dei processori Intel Panther Lake sollevano interrogativi interessanti sul futuro della gamma mobile del colosso di Santa Clara. Secondo benchmark non ufficiali emersi online, i nuovi chip potrebbero non rappresentare un salto prestazionale significativo rispetto all'attuale generazione Arrow Lake, almeno nei carichi di lavoro multi-thread. Si tratta di risultati che vanno interpretati con cautela, considerando che provengono da campioni ingegneristici ancora in fase di sviluppo.
Il sito LaptopReview ha pubblicato test effettuati su due modelli della serie Panther Lake: il Core Ultra X7 358H e il Core Ultra X5 338H. Il primo integra 4 core ad alte prestazioni (P-Core) abbinati a 12 core efficienti (E-Core) con frequenze fino a 4,8 GHz, mentre il secondo presenta 4 P-Core e 8 E-Core con clock massimi di 4,7 GHz. Entrambi sono stati confrontati con processori Arrow Lake-H già disponibili sul mercato, che vantano però frequenze operative superiori.
Nel benchmark Cinebench R23 Multi-Thread, il Core Ultra X7 358H avrebbe raggiunto circa 20.000 punti con un TDP di 65W, risultato inferiore ai 21.826 punti ottenuti dal Core Ultra 7 255H della generazione precedente. Quest'ultimo dispone però di 6 P-Core e 10 E-Core, con frequenze che toccano i 5,1 GHz. Discorso simile per il modello di fascia inferiore: il Core Ultra X5 338H si fermerebbe a 16.000 punti a 60W, contro i 17.988 del Core Ultra 5 225H a 65W.
La configurazione apparentemente svantaggiosa di Panther Lake nei confronti diretti va contestualizzata. I chip Arrow Lake-H testati possono contare su un numero maggiore di core ad alte prestazioni e frequenze più elevate, oltre a un TDP talvolta superiore. Intel ha inoltre dichiarato ufficialmente che l'obiettivo di Panther Lake non è tanto aumentare le prestazioni assolute, quanto garantire un risparmio energetico del 30% a parità di prestazioni multi-thread rispetto ad Arrow Lake-H.
Vale la pena ricordare che i campioni ingegneristici utilizzati per questi test rappresentano versioni preliminari dei processori finali. Nella storia recente di Intel, non è raro osservare miglioramenti sostanziali tra le prime versioni di sviluppo e i prodotti commerciali. Le frequenze stesse potrebbero subire incrementi significativi prima del lancio ufficiale, previsto per il primo trimestre del 2026 con una presentazione più ampia al Consumer Electronics Show di gennaio 2026.
Sul fronte della grafica integrata, le notizie appaiono più incoraggianti. LaptopReview ha aggiornato i risultati precedentemente pubblicati sulla GPU Xe3 con 12 unità di esecuzione, sostenendo che i nuovi dati provengano da silicon ottimizzato più vicino alla versione commerciale. In 3DMark Time Spy, la configurazione avrebbe raggiunto 6.830 punti, segnando un incremento dell'8,5% rispetto ai 6.300 punti iniziali e posizionandosi il 55% più in alto rispetto alla GPU 8Xe2 presente nei processori Lunar Lake.
L'architettura Panther Lake introduce diverse novità tecniche. I core ad alte prestazioni utilizzano la microarchitettura Cougar Cove, mentre gli E-Core si basano su Darkmont. Alcuni modelli della gamma integreranno anche core LP-E basati su Skymont, pensati per ottimizzare ulteriormente l'efficienza energetica in scenari di utilizzo leggero. La lineup preliminare comprende varianti da 45W per la serie H e configurazioni da 15-28W per la serie U, destinate a ultrabook e dispositivi ultra-portatili.
I dettagli tecnici completi rimangono ancora parzialmente avvolti nel mistero. Le frequenze operative definitive, i clock della GPU integrata e le configurazioni esatte di alcuni modelli non sono stati ancora confermati ufficialmente da Intel. La tabella delle specifiche diffusa online mostra ancora numerosi valori "TBD" (to be determined), segno che il processo di finalizzazione è tuttora in corso. Anche il numero di SKU previste suggerisce una gamma articolata, con almeno dodici modelli tra serie H e U.
L'approccio di Intel con Panther Lake sembra privilegiare l'efficienza energetica rispetto alla corsa ai megahertz, una strategia che riflette le esigenze del mercato mobile contemporaneo. Con l'autonomia della batteria diventata priorità assoluta per i consumatori di laptop, un processore che mantenga prestazioni adeguate consumando significativamente meno energia potrebbe rivelarsi più appetibile di uno semplicemente più veloce. Il confronto diretto basato esclusivamente sui punteggi benchmark rischia quindi di non cogliere il quadro completo dell'innovazione proposta.