Intel: ricarica wireless per smartphone e tablet nel 2013

I primi notebook con ricarica wireless potrebbero esordire nella seconda metà del 2013. Intel potrebbe importare la stessa tecnologia anche sugli smartphone, ma bisognerà attendere i modelli con Silvermont. Intanto viene da chiedersi se il caro e vecchio cavo non resti la soluzione migliore.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Nella seconda metà del 2013 potrebbero arrivare i primi notebook con ricarica wireless. Intel lo aveva preannunciato all'IDF di Pechino e ora il Digitimes riporta che l'azienda di Santa Clara promuoverà questa tecnologia in alcuni degli ultrabook con Haswell, il successore di Ivy Bridge.

Un notebook Acer che ricarica uno smartphone Samsung

Stando a quanto pubblicato da Extremetech sembrerebbe inoltre possibile l'importazione della stessa tecnologia suli smartphone con Silvermont, il successore di Medfield. L'ipotesi scaturisce dall'interesse di Intel verso il comparto smartphone e dalla volontà di trovare una formula vincente per fare concorrenza ad Android. La ricarica wireless potrebbe proprio essere l'anello che mancava nella strategia dell'azienda di Santa Clara.

Prima di farsi prendere dall'entusiasmo però è bene sapere che la tecnologia in questione al momento non è così efficace come la ricarica con il classico cavo. Per esempio, l'efficienza si riduce drasticamente se i dispositivi non sono perfettamente allineati e non sono disposti alla giusta distanza uno dall'altro. 

Intel pensa alla ricarica wireless per smartphone e tablet

Inoltre, nell'ipotesi di ricaricare lo smartphone prelevando energia dal computer portatile è da tenere in conto un travaso di corrente, che penalizzerebbe l'autonomia del notebook a meno che questo non sia collegato alla presa di corrente. A questo punto viene da chiedersi se il classico cavetto USB non resti la soluzione migliore.

In ogni caso è curiosa la dimostrazione fatta al Computex da Intel, di un kit wireless per la ricarica di un portatile Acer e di uno smartphone Samsung. Bastava posizionare il telefono vicino al computer per avviare la ricarica.

Il meccanismo poggiava su una coppia di bobine di filo che funzionavano alla stessa frequenza. Applicando corrente a una delle bobine veniva prodotto un campo magnetico oscillante, che a sua volta creava un campo elettrico nell'altra bobina accoppiata.