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a cura di Manolo De Agostini

Sapete cos'hanno in comune le architetture K7, K8 e Zen di AMD? La mente che le ha plasmate, Jim Keller. Lo storico progettista di microprocessori, una delle figure più talentuose degli ultimi 30 anni nel settore, è tra i principali artefici dell'ottimo andamento attuale della casa di Sunnyvale.

Lasciata nuovamente AMD nel 2015 dopo aver completato il lavoro su Zen e alcune delle generazioni a venire, nel 2016 approdò in Tesla per restarci fino a poco ore fa. Keller ha infatti lasciato Tesla, dove oltre ad Autopilot ha sviluppato anche un chip per gestire l'IA delle vetture di Musk.

jim keller

La notizia è che il famoso ingegnere si appresta a ritornare "in un'azienda che progetta microprocessori". Secondo una fonte del sito Electrek, quell'azienda sarebbe nientemeno che di Intel, la rivale di AMD. La notizia è stata confermata anche da fonti di Ryan Shrout, boss di PC Perspective, quindi è praticamente certa, attendiamo solo eventuali comunicati dalla casa di Santa Clara (Aggiornamento: Intel ha confermato con una nota).

Sì quella Intel che oggi si trova proprio a scontrarsi con l'architettura Zen partorita da Keller, incarnata nelle CPU Ryzen ed EPYC. L'arrivo di Jim Keller in casa Intel fa pensare a grandi novità per le architetture del colosso di Santa Clara, ma non prima di alcuni anni - probabilmente tre / quattro.

Creare un'architettura da zero - Intel da anni aggiorna e migliora l'architettura Core che ha debuttato nel 2006 - richiede infatti diverso tempo. Già in passato circolava un'indiscrezione sullo sviluppo di una nuova uArch da parte di Intel, ma da quel momento non se n'è più saputo nulla. Inutile quindi speculare, è troppo presto per parlare di scenari futuri.

Quel che sembra abbastanza chiaro è che Intel si è accorta che negli ultimi anni il mercato è cambiato e che rischia di perdere terreno rispetto a una concorrenza sempre più numerosa. Non solo Nvidia e AMD infatti, per Intel ci sono altri pericoli, come la perdita di clienti chiave come Apple, Google, Facebook, sempre più intenzionati a crearsi chip fatti in casa sia per questioni prestazionali che di costi.

L'azienda sta poi cedendo il passo anche sul fronte tecnologico, con il processo a 10 nanometri al palo da tempo e un futuro non molto chiaro su come intende fronteggiare TSMC, Samsung e gli altri player del settore produttivo.

L'arrivo di Keller in Intel potrebbe essere centrale sia nello sviluppo di CPU x86 migliori che nella creazione di altri prodotti destinati all'intelligenza artificiale. Da non dimenticare poi che Intel ha assunto sul finire dello scorso anno Raja Koduri, ex capo supremo della divisione grafica di AMD, con l'obiettivo di creare GPU ad alte prestazioni per attaccare non solo il settore dell'IA, ma anche quello del gaming.