Sparare sui propri prodotti

Asus ha recentemente firmato una joint-venture con Gigabyte, delineando un panorama in cui il business IT diventa sempre più importante e competitivo. Cosa bisogna fare per sopravvivere in un mercato così complesso? Scopriamolo grazie a un tour affascinante tra test, codici a barre e voglia di emergere.

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a cura di Tom's Hardware

Sparare sui propri prodotti

Il test ESD è un’altra disciplina che è richiesta dai grandi brand. Serve a valutare gli effetti di una scarica elettrostatica di un prodotto su una persona o un altro contatto. Questo test richiede un equipaggiamento e scariche di 15,000 V su prodotti differenti. Tuttavia, questo test ha senso solo per PC o notebook (che sono vicini e collegati alla massa a terra) – ovvero componenti che friggono istantaneamente.

Un numero di test maggiore?

C’è ancora molto che si può fare. Un esempio è test sulle vibrazioni, il quale simula il processo di trasporto dalla fabbrica al consumatore. Se il test fallirà, i produttori sapranno che il pacco di trasporto dovrà essere migliorato.

Conclusioni

Da un punto di vista tecnico, costruire una motherboard è facile. Tuttavia la difficoltà aumenta nel trarne profitto: nomi come Asus, Foxconn, ECS, MSI e Gigabyte controllano la maggioranza del mercato. Solo tre di loro potrebbero restare in lizza a causa della feroce competizione che c’è nel mercato produttivo: c'è bisogno di un business di sistema per fornire grandi quantità, in modo da comprare componenti e pensare al mercato retail, nel quale bisognerà imporre il proprio brand. Avrete bisogno del mercato OEM (o notebook) perchè nessun brand taiwanese sarà mai preferito rispetto ai ben conosciuti Dell, HP, Gateway - e altri - dalla maggior parte dei consumatori.

Come abbiamo visto, far parte dei top player del mercato richiede un sacrificio non indifferente. D'altro canto è diventato impossibile per un'azienda di secondo piano costruirsi componenti da sè. Aopen è uscita dal mercato retail component, Abit è stata acquistata da USI e ora si chiama "Universal Abit", Biostar prova a riaffacciarsi con le schede della serie T, DFI sostiene il mercato motherboard grazie alle sue ambizioni nel segmento industriale. Chaintech, Soltek e Soyo hanno ceduto molto presto e persino un brand di primo piano come Gigabyte si è unito recentemente a un altro impero.

ECS si sta muovendo aggressivamente perchè ha capito che può raggiungere il livello di Asus e Foxconn - e perchè non vuole essere relegata al livello di MSI o Gigabyte. In questi giorni è interessante la posizione di MSI: tutti pensano che abbia lasciato campo e che i competitor principali siano rimasti tre. MSI non sarebbe un ottimo brand per un'acquisizione? Dopo tutto, l'azienda è passata dall'essere concentrata solo sulle noiose motherboard, diversificandosi in diversi settori nel corso di un paio d'anni. Questo scenario è puramente speculativo ad oggi, ma d'altra parte solo pochi hanno fiutato l'accordo Asus/Gigabyte...