Linux: maggiore efficienza energetica in futuro

I programmatori del SO open source Linux affermano di essere al lavoro sull'efficienza energetica del computer.

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a cura di Manolo De Agostini

I programmatori al lavoro su Linux sperano di poter rendere il sistema operativo più efficiente. Il tema dell'efficienza energetica è sempre più importante in ambito casalingo, ma ancor di più lo è in ambito mobile e server. L'hardware, a ogni suo aggiornamento, integra tecnologie e miglioramenti in tal senso che con l'aiuto del software potrebbero rendere il computer un oggetto più efficiente.

Gli sviluppatori stanno lavorando sul kernel, ma non è il solo sforzo verso l'obiettivo comune: Intel ha rilasciato PowerTop, un software che scova i software responsabili del continuo stato di "attenzione" del computer. Come molti di voi sapranno, in stato idle il processore riduce la sua frequenza di lavoro e spegge alcune sue aree, in modo da consumare il minor quantitativo di energia possibile. Quando viene sollecitato da un programma, il core o i più core si riattivano e ritornano a lavorare a piena potenza per completare le mansioni in entrata.

Linus Torvalds, papà di Linux, afferma riguardo al nuovo kernel: "Il re-engineering è stato per gran parte eseguito".

Secondo quanto affermato da Arjan van de Ven di Intel, "quello che abbiamo visto nei nostri laboratori è che un laptop Linux con il nuovo codice consuma dal 15 al 25 percento in meno durante lo stato idle rispetto al codice di tre mesi fa". La versione 2.6.21 del kernel Linux rilasciata in aprile include gran parte del lavoro sul risparmio energetico ed è incorporata nella distribuzione Fedora 7.

I prossimi passi saranno quelli di far sì che i moduli software permetta al kernel di comunicare con l'hardware come le schede di rete o la tastiera, migliorando così l'amministrazione energetica. Arjan van de Ven afferma infine che moltro dovrà essere fatto per quanto riguarda gli stati di sospensione/ripristino del sistema.

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