Impatto sui benchmark dei MHz delle memorie

In questo articolo abbiamo dato uno sguardo alle prestazioni della memoria di sistema per rispondere ad alcune domande tecniche. I timing ridotti permettono prestazioni migliori rispetto alle alte frequenze? Quanto conta la velocità della memoria sulle prestazioni generali? Leggete per scoprirlo.

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a cura di Tom's Hardware

Impatto sui benchmark dei MHz delle memorie

Ora che conosciamo quanto influisce la frequenza della CPU sui benchmark, il punto seguente è scoprire come la frequenza della memoria abbia peso sui risultati. Abbiamo usato le sincronizzazioni CL2.5-4-3-7 ed abbiamo cambiato solamente le regolazioni del rapporto di memoria durante il benchmark. In questa prova, disabilitare la cache L2 non fornisce risultati interessanti.

Come potete vedere, aumentare la velocità di clock della memoria aiuta a raggiungere la prestazione massima del sistema. Tuttavia, nel SuperPI e nel 3Dmark - che riflettono le prestazioni reali - vediamo incrementi minimi del 5,2% e 3,5% rispettivamente, con un gran aumento del 45% nella frequenza di lavoro della memoria. Considerate che questo è il 3DMark2001 che, contrariamente alle più nuove versioni di 3DMark, è piuttosto limitato dalla velocità della CPU o persino da quella della memoria se usata con una nuova scheda grafica. Tutto questo non è un caso in cui ci si imbatte con i giochi o benchmark moderni.

Ricordate inoltre che abbiamo usato gli stessi timing per tutte le velocità di memoria. Questo significa che se siete in una situazione in cui dovete scegliere tra DDR400 e DDR600, la differenza effettiva sarà abbastanza piccola poichè le DDR400 possono lavorare con timing più ridotti. Questa differenza sarà esaminata molto presto.

Ora diamo uno sguardo a come scalano le prestazioni in vitù dei cambiamenti dei timing di memoria.