Come sicuramente già saprete, Microsoft sta per interrompere definitivamente il supporto a Windows 10, una decisione che secondo gli esperti potrebbe generare conseguenze inaspettate sul panorama digitale globale. L'azienda di Redmond ha intensificato la sua campagna per spingere gli utenti verso Windows 11 (acquistabile su Amazon), ma la strategia incontra resistenze significative legate principalmente ai requisiti hardware rigorosi del nuovo sistema operativo.
Il paradosso del mercato: Windows 7 torna in auge
Nonostante Windows 11 abbia conquistato il primato con il 50,88% delle quote di mercato lo scorso luglio, si registra un fenomeno curioso che fa riflettere. Windows 7 ha guadagnato quasi il 10% di quota di mercato nell'ultimo mese, proprio mentre si avvicina la fine del ciclo vitale di Windows 10. Questa tendenza, seppur possa apparire come un'anomalia statistica, potrebbe rivelare la preferenza degli utenti per un sistema operativo datato ma familiare piuttosto che affrontare l'aggiornamento forzato.
La resistenza al cambiamento non si manifesta solo nelle statistiche di utilizzo, ma anche nelle critiche mosse dagli utenti. I requisiti di sistema stringenti di Windows 11 e alcuni elementi di design considerati problematici rappresentano i principali ostacoli che impediscono la migrazione verso il nuovo sistema operativo.
La battaglia del Public Interest Research Group
Il Public Interest Research Group (PIRG) non si arrende e continua la sua campagna di sensibilizzazione attraverso una petizione che chiede a Microsoft di estendere il supporto per Windows 10 oltre il 14 ottobre 2025. L'organizzazione paventa scenari allarmanti: fino a 400 milioni di PC potrebbero diventare obsoleti, generando un'ondata di rifiuti elettronici senza precedenti e aumentando i rischi per la cybersecurity.
Microsoft ha previsto alcune opzioni per gli utenti che si trovano in questa situazione di stallo. È possibile iscriversi al programma Extended Security Updates (ESU) gratuitamente sincronizzando le impostazioni del PC con il cloud tramite un account Microsoft, oppure pagare 30 dollari o utilizzare 1.000 punti Microsoft Reward.
Il divario digitale si allarga
La questione assume contorni ancora più preoccupanti quando si considera l'impatto sociale della decisione di Microsoft. Secondo il PIRG, la fine del supporto per Windows 10 amplierà significativamente il divario digitale, quel fenomeno che separa le famiglie che hanno accesso a dispositivi adeguati e connessione internet da quelle che ne sono prive.
I dati del censimento del 2021 rivelano che circa il 20% delle famiglie americane non possiede un PC, una percentuale che aumenta nelle aree rurali e più povere, dove vivono prevalentemente anziani e persone con disabilità. Per queste categorie, l'accesso a dispositivi connessi rappresenta un ponte fondamentale verso servizi essenziali come la previdenza sociale, le risorse sanitarie digitali e la comunicazione.
Eric Faber, un Digital Navigator, sintetizza efficacemente il problema: "Un numero crescente di persone possiede un computer che funziona perfettamente e soddisfa tutte le loro esigenze. Ma il sistema dice loro che devono aggiornare, e non possono permetterselo".
Le alternative emergenti
Di fronte a questo scenario, stanno nascendo iniziative alternative. The Restart Project, gruppo che ha contribuito allo sviluppo del toolkit "End of 10" per supportare gli utenti di Windows 10 impossibilitati ad aggiornare, considera la mossa di Microsoft come un pulsante snooze dell'ultimo minuto che funziona solo come cerotto su un sistema che sanguina.
Parallelamente, il gruppo End of 10 promuove una soluzione più radicale: abbandonare completamente l'ecosistema Windows per passare a Linux sui dispositivi obsoleti. La campagna punta sull'assenza di pubblicità e tracciamento telemetrico come principali vantaggi per convincere gli utenti restii al cambiamento. Infine, vi ricordiamo che in Europa l'azienda di Redmond ha dovuto cedere alle richieste del gruppo Euroconsumers e offrirà un'opzione gratuita per avere gli aggiornamenti di sicurezza per un anno. Trovate ulteriori dettagli a riguardo nella nostra notizia dedicata.