Nel Regno Unito si sta consumando una rivoluzione silenziosa negli uffici, dove i dipendenti stanno abbracciando l'intelligenza artificiale con un entusiasmo che supera ogni previsione, ma spesso aggirando le policy aziendali per utilizzare strumenti non autorizzati. Un nuovo studio di Microsoft rivela che oltre due terzi dei lavoratori britannici ha fatto ricorso a Shadow AI - applicazioni di intelligenza artificiale consumer non approvate dalle aziende - mettendo a rischio la sicurezza informatica delle organizzazioni. Nonostante i pericoli evidenti, questa tendenza sta rivoluzionando il modo di lavorare, generando risparmi di tempo ed efficienza senza precedenti nell'economia britannica.
I numeri dello studio Microsoft dipingono un quadro complesso: il 71% dei dipendenti del Regno Unito ha utilizzato almeno una volta strumenti di IA non autorizzati sul posto di lavoro, mentre il 51% continua a farlo settimanalmente. Questa prassi diffusa espone le organizzazioni a vulnerabilità significative, concedendo potenzialmente ai criminali informatici l'accesso a dati sensibili dei clienti e informazioni riservate aziendali. La leggerezza con cui i lavoratori affrontano questi rischi è sorprendente: solo il 32% manifesta preoccupazioni per la privacy, mentre appena il 29% teme di esporre i sistemi informatici aziendali a minacce di sicurezza.
Le applicazioni più comuni di questi strumenti riguardano la redazione e la risposta alle comunicazioni lavorative (49% dei casi), la creazione di materiali come report e presentazioni (40%), e lo svolgimento di compiti legati alla finanza (22%). Questa versatilità spiega perché l'adozione sia così rapida e pervasiva, nonostante l'assenza di controlli aziendali.
Al di là dei rischi, l'impatto economico dell'IA nel mondo del lavoro britannico è straordinario. Secondo l'analisi del dottor Chris Brauer, direttore dell'innovazione presso la Goldsmiths University di Londra, i lavoratori che utilizzano l'intelligenza artificiale risparmiano in media 7,75 ore settimanali su varie mansioni amministrative. Questo dato si traduce in un risparmio complessivo di 12,1 miliardi di ore all'anno per l'intera economia del Regno Unito, equivalente a un valore di circa 208 miliardi di sterline in termini di tempo lavorativo.
L'atteggiamento dei lavoratori verso questa tecnologia sta subendo una trasformazione radicale. Se a gennaio solo il 34% dei dipendenti descriveva i propri sentimenti verso l'IA come ottimistici, entusiasti o fiduciosi, questa percentuale è balzata al 57% entro ottobre. Parallelamente, la percentuale di chi ammetteva di non sapere da dove iniziare con l'intelligenza artificiale è scesa dal 44% al 36%, indicando una maggiore familiarità e competenza nell'utilizzo di questi strumenti.
Darren Hardman, CEO di Microsoft UK & Ireland, sottolinea la necessità di un approccio più strutturato: "I lavoratori britannici stanno abbracciando l'IA come mai prima d'ora, sbloccando nuovi livelli di produttività e creatività. Ma l'entusiasmo da solo non basta. Le aziende devono assicurarsi che gli strumenti di IA utilizzati siano progettati per il posto di lavoro, non solo per il salotto di casa".
Questa dichiarazione arriva in un momento cruciale per il mercato enterprise, dove colossi come Copilot e ChatGPT si contendono la supremazia. Alcune aziende, come Amegen Inc., riconoscono il lavoro "straordinario" di OpenAI, pur continuando a considerare Copilot uno strumento fondamentale per l'integrazione con la suite di produttività Microsoft, inclusi Excel e Outlook.